Come previsto, le tre domande sul concerto di Capodanno restano per il momento senza risposta. Eppure mi parevano domande lecite in quanto provenienti da un contribuente, e cortesi nella forma e nel tono, come potrete constatare leggendo l'articolo uscito ieri sul Corriere che ripubblico anche qui poiché non è reperibile on line e pertanto potrebbe essere sfuggito ai destinatari.
La pantomima di Capodanno s'è chiusa secondo copione: confermata l'assegnazione del bando alla Reverse, che in forza della «clausola dell'artista equivalente» rimpiazza Tananai con Rose Villain. Poca perdita, poco acquisto, e morta lì. Restano tuttavia tre domande alle quali, in quanto cittadino e contribuente, gradirei che il Comune desse sollecita risposta.
Prima domanda. È assodato, per ammissione dell'assessore Carretta e di Reverse, che fu la «fuga di notizie» sulla presenza di Tananai al concerto gratuito del 31 dicembre a causare «l'impossibilità di contrattualizzarlo perché l'entourage del cantante riteneva che la notizia di un concerto gratuito, qualche settimana dopo quello a pagamento (già fissato da mesi per 3 dicembre al PalaInalpi, NdG) avrebbe compromesso la vendita dei biglietti». Dunque l'idea era di aspettare che i torinesi comprassero i biglietti - da 79 a 49 euro - per il concerto a pagamento e solo dopo il 3 dicembre, a soldi incassati, annunciare il concerto gratuito del 31 dicembre? Poiché il Comune non poteva non sapere del concerto del 3 dicembre, vi pare questo un agire corretto da parte dell'amministrazione nei confronti dei cittadini?
Seconda domanda. S'è detto che pure un altro partecipante al bando avrebbe dovuto, in caso di vittoria, rimpiazzare l'artista che proponeva nel suo progetto, Angelina Mango: la cantante infatti ha di recente annullato il tour per motivi di salute, e dunque si sarebbe applicata anche nel suo caso la «clausola dell'artista equivalente». Ma in genere la clausola vale se l'artista è nella sopravvenuta e imprevista impossibilità di esibirsi, ad esempio per seri motivi di salute. Alle ricadute negative sulle vendite al botteghino di solito ci si pensa prima: se il concerto a pagamento di Tananai è il 3 dicembre, buon senso vuole che non se ne organizzi un altro, gratuito, dello stesso artista il 31 dicembre. La domanda è: nel capitolato del bando non si accennava al buon senso?
Terza e ultima domanda. Per l'intero protrarsi della pantomima capodannesca l'assessore ai Grandi Eventi Mimmo Carretta s'è appellato all'insindacabilità delle scelte della commissione nominata per valutare, con la «massima indipendenza», le proposte delle aziende partecipanti al bando per lo spettacolo in piazza Castello. Attorno alla commissione aleggiava un'aura di sacralità: non era dato di conoscerne i componenti ma, assicuravano da Palazzo Civico, si trattava di esperti la cui assoluta «terzietà» era garanzia di imparzialità nell'aggiudicazione del ricco bando da oltre 900 mila euro. I nomi dei commissari non sono mai stati rivelati ai media: però stanno scritti nell'atto pubblico di nomina della commissione medesima, la determina dirigenziale 5534 del 25 settembre scorso. Lì apprendiamo che la commissione di «esperti indipendenti» era presieduta da Dario Destefanis, dirigente della Divisione Grandi Eventi e fidato collaboratore dell'assessore ai Grandi Eventi Mimmo Carretta, ed era composta da Daniela Vitrotti, anch'ella direttrice della Divisione Grandi Eventi, da Valentina Campana, capo gabinetto del Sindaco e di provata devozione al sindaco medesimo, da Chiara Torrero, project manager della Fondazione Cultura che è emanazione diretta del Comune, e infine da Giuseppe Baldari, l'unico non dipendente comunale in quanto direttore di produzione delle Ogr. Tutte ottime persone. Ma mi sembra un eroico atto di fede postulare la totale impermeabilità di una commissione così composta a eventuali sollecitazioni da parte di un potere politico che, per quattro quarti, è anche datore di lavoro. Domandona finale: a questo punto, non era meglio se decidevano alla spiccia il sindaco e l'assessore, senza tanti teatrini? Facevano prima e almeno non davano l'impressione di pigliarci per i fondelli.
Tutto qui. Non vi paiono domande sensate, lecite, garbate, e pertanto meritevoli di sollecita risposta? Io aspetto fiducioso: per una volta, non vorrei dover ricordare a lorsignori che sono dipendenti dei cittadini, e dunque per loro rispondere non è un optional, bensì un dovere.
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