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NOMINE: LAMBERTI A PIEMONTE DAL VIVO

Ricevo e volentieri pubblico:

"La Giunta Regionale ha approvato la nomina del presidente e di due componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Piemonte dal Vivo: Manuela Maria Lamberti è il nuovo presidente, Emanuela Guarino e Manuela Macrì i due consiglieri. Il nuovo Cda resterà in carica per tre anni".
E fin qui tutto bene. Voglio però offrirvi in lettura anche una parte delle dichiarazioni dell'assessore competente, che nei comunicati degli enti pubblici non mancano mai ma che di solito non riporto, tanto non fregano niente a nessuno. Stavolta invece mi ha divertito leggere le seguenti parole attibuite all'assessore alla Cultura Chiarelli:
"Nel nominare Manuela Maria Lamberti abbiamo tenuto conto del suo percorso formativo, attento alle funzioni gestionali e manageriali in ambito culturale, nonché della sua consolidata esperienza all'interno di Enti pubblici e enti partecipati della Regione Piemonte, operanti in ambito culturale e esperienze di direzione e organizzazione di molteplici eventi teatrali. Una scelta meritocratica, che premia una lunga carriera al servizio delle istituzioni".
Ora, nulla ho da obiettare sui meriti di Manuela Lamberti, donna di destra che apprezzo in quanto persona intelligente, preparata e colta, che conosce la materia teatrale. Ma purtroppo sono portato a credere che, come sempre accade, non siano i meriti a determinare le scelte della politica. A Torino non abbondano gli intellettuali di destra di accertato valore: in quell'area, dopo la prematura scomparsa di Luca Beatrice, quello di Manuela Lamberti resta il nome più credibile. Abbiano quindi lorsignori il buon g
usto di non abusare dell'espressione "scelta meritocratica", che avrebbe un senso se una giunta di destra nominasse per chiari meriti un esponente della sinistra o viceversa: come in passato è accaduto al Circolo dei Lettori con Beatrice confermato presidente da una giunta di centrosinistra, e con Elena Loewenthal direttrice con una giunta di centrodestra. Tolte queste eccezioni, nella prassi può al limite accadere che la politica, scegliendo nel proprio serbatoio, peschi una persona meritevole. Stavolta è capitato. Meglio per tutti.

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