MAISON MUSIQUE A RISCHIO CHIUSURA
Il prossimo 30 giugno scade la convenzione per la gestione
Non sono belle le notizie che arrivano in questi giorni dagli uffici di Maison Musique.
La gestione dell’ex macello di Rivoli, affidata fin dalla sua trasformazione al gruppo di lavoro che fa capo al FolkClub e al CREL (Centro Regionale Etnografico Linguistico), è soggetta infatti al rinnovo della concessione, in scadenza il prossimo 30 giugno.
Proprio lo stesso gruppo di lavoro è stato l’unico soggetto a rispondere al bando indetto dalla Città di Rivoli per il rinnovo del contratto di gestione della struttura.
Eppure quello che fanno sapere Paolo Lucà e Davide Valfrè, direttori organizzativi e artistici di Maison Musique, è che non è stato possibile ottemperare ai requisiti economici che il bando prevedeva, e anzi, provocatoriamente, è stata presentata una offerta economica a zero Euro.
Perché se è vero che la Città di Rivoli chiede al soggetto gestore il pagamento di un affitto poco più che simbolico (la base d’asta era di13.000 euro annui), è quest’ultimo che si deve fare carico di tutte le spese di manutenzione e gestione che la struttura, grande e complessa,richiede annualmente. Spese che già erano ingenti con la vecchia convenzione in scadenza, diventate insostenibili da quando, nel 2009, la Regione ha cominciato a ridurre sensibilmente il proprio sostegno economico al progetto (già all’epoca appena sufficiente alla sopravvivenza), nonostante l’abbia fortissimamente voluto e sostenuto sin dal 2003, ma che gli ulteriori obblighi previsti dal nuovo bando rendono del tutto inaffrontabiliper qualsiasi attività prevalentemente culturale.
In questi mesi il CREL e il FolkClub hanno aperto una vasta rete di contatti con istituzioni culturali e attività produttive del territorio, per ampliare la proposta culturale e commerciale di Maison Musique, presentando un progetto di forte rilancio della struttura nei prossimi dieci anni, con particolare attenzione al rapporto con il territorio. Ma, nonostante questa nuova spinta propulsiva, senza un sostegno istituzionale che garantisca la copertura di una parte delle spese di gestione e si faccia carico almeno di una parte delle manutenzioni e degli adeguamenti di cui necessita l’immobile(attenzione: non una bocciofila o una palestra comunale, ma un edificio liberty di inestimabile valore storico-architettonico, la cui conservazione non si può pensare sia posta interamente a carico del gestore), il pareggio di bilancio rimane una chimera. L’intera vicenda è riassunta nella lettera al Sindaco e al futuro Assessore alla Cultura del Comune di Rivoli che Lucà e Valfré hanno allegato alla loro offerta a zero euro.
La richiesta da parte dell’attuale gestione di Maison Musique è quella di aprire, con ilSindaco Franco Dessì appena rieletto e con il nuovo Assessore alla Cultura, un tavolo politico, che non può non vedere anche la presenza della Regione Piemonte e del nuovo assessore regionale alla Cultura, nel quale discutere il futuro di questo importante spazio di aggregazione e propulsione culturale, per non disperdere l’inestimabile patrimonio collettivo generato in dieci anni di storia e presenza sul territorio rivolese, ma non solo".
Ed ecco il testo della lettera che i responsabili di Maison Musique hanno inviato al Comune di Rivoli:
"Spett.le
CITTA’ DI RIVOLI
Corso Francia, 98
10098 Rivoli (TO)
Alla cortese attenzione di:
commissione giudicante gara informale per affidamento ex mattatoio
futuro SINDACO
futuro ASSESSORE alla CULTURA
PERCHÉ UN’OFFERTA A ZERO EURO?
Da ormai due anni, come CREL, in vista della scadenza della convenzione abbiamo fatto presente al Sindaco Dessì, all’Assessore Rolfo e ai funzionari del Comune il grave stato economico in cui versava il CREL, gestore dell’ex macello. Fino al 2010 Maison Musique è stato un esempio di come cultura e attività commerciali possono convivere in virtuosa collaborazione. Il contributo regionale rappresentava infatti circa un terzo del budget di Maison Musique, mentre i restanti due terzi di introiti derivavano dall’attività culturale e da quelle commerciali. Il contributo regionale che ha consentito al CREL di offrire la sua proposta culturale al meglio presso Maison Musique dal 2004 al 2010, è stato sensibilmente decurtato di un terzo nel 2011, poi ulteriormente dimezzato nel 2012, raggiungendo il valore di un terzo rispetto al 2009, nel 2013 è stato confermato su quel livello. Questa pesante decurtazione ha messo in crisi il sistema virtuoso culturale/commerciale su cui si reggeva Maison Musique: venendo a mancare un tassello fondamentale anche il resto del sistema ha subito gravi ripercussioni.Se avessimo agito soltanto in base alla razionalità, senza dar retta alle ragioni del cuore e della passione, dell’amore per il nostro mestiere di operatori culturali, avremmo dovuto riconsegnare le chiavi al Comune di Rivoli nel 2012, chiudendo Maison Musique. Non lo abbiamo fatto, siamo andati avanti, abbiamo dolorosamente licenziato due persone (al momento il personale del CREL è meno della metà di quello che era all’apertura di Maison Musique nel maggio 2004), abbiamo incominciato a prendere i nostri stipendi con 6-8 mesi di ritardo, abbiamo fatto debiti, abbiamo resistito, confidando in una comprensione da parte del Comune e in una sua volontà, alla scadenza della convenzione, di proporre condizioni più favorevoli, che consentissero la sopravvivenza di un centro culturale presso l’ex macello. Non è successo, il Comune si è dimostrato totalmente sordo al nostro grido di dolore, proponendo un bando addirittura peggiorativo, quasi vessatorio. Se la vecchia convenzione era impostata come assegnazione di un immobile a un’associazione culturale, il nuovo bando è apertamente e palesemente impostato come un servizio che l’ente assegnatario è chiamato a fornire al Comune. Ma normalmente chi fornisce un servizio al Comune viene retribuito, qui invece il Comune oltre a richiedere un servizio, richiede anche un pagamento per poterlo svolgere!
Inoltre il bando non chiede nemmeno il curriculum ai soggetti in gara, come a dire “non mi interessa chi sei, che cosa hai realizzato, che cosa sei in grado di fare, basta che ti accolli l’onere della gestione di questa costosissima struttura”. Il problema non sono i 13.000 euro annuali che il Comune richiede per l’affitto della struttura, cifra poco più che simbolica se rapportata alle dimensioni dell’ex macello. Il problema sono i circa 70.000 euro annui di costi fissi (utenze, manutenzione,assicurazioni, pulizie, ecc.) che il mantenimento della struttura comporta. Una cifra che rappresenterebbe un problema per una struttura puramente commerciale, figuriamoci per una struttura prevalentementeculturale.
L’ex macello è un tesoro della Città di Rivoli, ma i tesori costano, devono essere mantenuti, il Comune di Rivoli deve prendere coscienza di questa realtà e non può risolvere la situazione semplicemente demandando tutte le spese al primo “pollo” che se ne assume il carico senza sapere a cosa va incontro. E non solo si assume il carico dei costi vivi annui di gestione, ma lo arreda, lo fornisce di tutte le attrezzature con investimenti per svariate centinaia di migliaia di euro e lo fa vivere, come ha fatto il CREL in questi dieci anni.
Ricordiamo rispettosamente al Comune che “l’ex macello” è un guscio vuoto, non è “Maison Musique”.Maison Musique è ciò che il CREL ha realizzato all’interno del guscio “ex macello”, con i suoi investimenti e il suo lavoro. Conosciamo fin troppo bene i conti di Maison Musique, i flussi di cassa, le possibilità di introiti e le spese che occorre sostenere per mantenere la struttura in efficienza. Nel progetto che abbiamo ipotizzato, abbiamo rafforzato le attività commerciali, ampliandone l’offerta, ma sappiamo che questo non basta, non può bastare, in assenza di un impegno del Comune ad aiutare la struttura. Non esistono quindi le condizioni per ottemperare alla base d’asta minima che il Comune richiede.
Abbiamo presentato un progetto che riteniamo valido, abbiamo manifestato con forza la nostra volontà di andare avanti, abbiamo dimostrato di credere nella possibilità che Rivoli possa ospitare un centro culturale all’avanguardia nazionale per altri dieci anni. Ora tocca al Comune, alla prossima Giunta, dimostrare la volontà politica di andare avanti. Noi siamo qui, pronti a tirarci su le maniche come abbiamo fatto e facciamo da dieci anni a questa parte.
Rivoli, 26/05/2014
Il Presidente Centro Regionale Etnografico Linguistico
e condirettore artistico di Maison Musique
Paolo Lucà
Il Presidente Centro Cultura Popolare
e condirettore artistico di Maison Musique
Davide Valfré
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