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Giò e Massimo Cotto: le storie del Chelsea Hotel |
Ad ogni modo, lo spettacolo vale la pena di essere visto: Massimo Cotto è la voce narrante che ricostruisce le tante vicende rock che si sono intrecciate in quell'albergo di New York; al suo racconto si alternano le canzoni cantate da Giò, accompagnato alla chitarra e al piano da Matteo Curallo. Sono canzoni strettamente legate al Chelsea Hotel e ai suoi straordinari "pensionanti": vanno dalla fondamentale "Chelsea Hotel #2" di Leonard Cohen ("I remember you well in the Chelsea Hotel", ricordo di un rapace incontro d'amore con Janis Joplin) fino a "La vie en rose". Perché anche Edith Piaf soggiornò al numero 222 della 23esima strada di NYC. Come Arthur Clarke, che vi scrisse "Odissea nello spazio"; o Madonna, che vi alloggiò in povertà, e vi tornò ricca e famosa per scattare le fotografie hard del suo eroticissimo libro "Sex".
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