Come vi avevo anticipato, è stata pubblicata sul sito change.org la petizione rivolta al sindaco Fassino e agli assessori Curti e Passoni affinché i Murazzi tornino, nella legalità, ed essere uno dei cuori vivi di Torino. Potete firmarla collegandovi a questo link.
Al momento, mentre si lavora per la giornata di festa del 23 marzo, la petizione viaggia verso le mille firme, ma ne vorrei vedere dieci volte tante, almeno. E mi auguro vivamente che tra i firmatari ci siano quei consiglieri comunali che si sono dati lodevolmente tanto daffare per intitolare i Murazzi a due artisti torinesi comne Fred Buscaglione e Gipo Farassino, che certo non meritano di avere i loro nomi associati a due banchine triste, solitarie e buie. Sono dell'opinione che i Murazzi non siano un problema, ma un'opportunitò. Come per ogni opportunità, occorrono governance e intelligenza. Mi rendo conto di chiedere a taluni uno sforzo titanico, ma non c'è altra via per restituire a Torino una risorsa importante, che abbiamo sprecato per insipienza, trascuratezza e dabbenaggine. Adesso però anche basta. Chi ha cervello, lo metta. E chi non lo ha, stia a casa, a occuparsi del suo pollaio (con tutta la mia umana commiserazione per le galline).
Per vostra comodità, pubblico anche il testo completo della petizione
Al momento, mentre si lavora per la giornata di festa del 23 marzo, la petizione viaggia verso le mille firme, ma ne vorrei vedere dieci volte tante, almeno. E mi auguro vivamente che tra i firmatari ci siano quei consiglieri comunali che si sono dati lodevolmente tanto daffare per intitolare i Murazzi a due artisti torinesi comne Fred Buscaglione e Gipo Farassino, che certo non meritano di avere i loro nomi associati a due banchine triste, solitarie e buie. Sono dell'opinione che i Murazzi non siano un problema, ma un'opportunitò. Come per ogni opportunità, occorrono governance e intelligenza. Mi rendo conto di chiedere a taluni uno sforzo titanico, ma non c'è altra via per restituire a Torino una risorsa importante, che abbiamo sprecato per insipienza, trascuratezza e dabbenaggine. Adesso però anche basta. Chi ha cervello, lo metta. E chi non lo ha, stia a casa, a occuparsi del suo pollaio (con tutta la mia umana commiserazione per le galline).
Per vostra comodità, pubblico anche il testo completo della petizione
Rivogliamo i Murazzi, quelli veri, creativi, che hanno acceso scintille di trasformazione, contribuendo a cambiare il volto di Torino
I Murazzi
sono stati per anni il simbolo del cambiamento profondo che ha
trasportato Torino fuori da un grigiore sordo e incapace di rispondere
alle necessità dei propri giovani.Quel mutamento
culturale e spontaneo ha reso oggi la nostra città un luogo aperto,
inclusivo, più vivo, più vivibile e attrattivo. Anche per studenti e
ragazzi che da tutta Italia e da oltre confine eleggono oggi Torino come
proprio luogo ideale.
Lo stato di salute di una città e le sue capacità di invenzione e trasformazione non possono prescindere dall'energia che scorre in canali linfatici non sempre visibili e comprensibili a tutti.
Sappiamo che le città si possono ammalare, lo vediamo succedere. E sappiamo che in un momento delicato e difficile come questo Torino non può permettersi di lasciarsi andare e continuare a perdere risorse.
Lo stato di spettrale abbandono di uno dei lungo fiume più famosi d'Europa non è solo un insulto per coloro che li hanno frequentati nell'arco di almeno due decenni, ma è il simbolo di quello che a Torino è accaduto troppe volte alle passate generazioni, per incuria, per ignoranza, per l'incapacità di saper riconoscere e valorizzare le proprie ricchezze. Il simbolo di una città che perde pezzi per strada.
Non vogliamo che succeda ancora.
Rivogliamo i Murazzi, quelli veri, creativi, quelli che hanno acceso scintille di trasformazione importanti, contribuendo a cambiare volto e abitudini di una città spenta e provinciale. Quelli che hanno ispirato artisti e musicisti di tutta Italia rendendo Torino una città più internazionale.
Non rivogliamo certo il degrado, né il disturbo provocato in tempi più recenti da chi ha utilizzato alcune arcate come semplice rivendita di alcol e frastuono.
Non entriamo nel merito della mala gestione di un'area che avrebbe certamente meritato più cura e attenzione e non intendiamo intrometterci nei chiarimenti in corso.
Ci domandiamo semplicemente cosa succederà domani e ci chiediamo se non sia questa l'occasione per progettare i Murazzi meglio di quanto non siano mai stati.Piuttosto che cedere alla tentazione di concederli indiscriminatamente a chi offre di più solo per fare cassa.
Chiediamo al Sindaco e agli amministratori di ascoltare, per una volta, non la voce dei comitati di zona o di gestori e commercianti, ma il coro di chi quegli spazi li ha utilizzati, rispettati, fatti vivere.
Siamo tanti e stanchi di essere scambiati per disturbatori della pubblica quiete, sostenitori del caos notturno o schiamazzatori della Movida.
Noi sosteniamo luoghi e spazi di "libertà", quella che non desidera danneggiare le libertà altrui ma che ha la forza di mantenere viva una città. Quella stessa libertà che altrove, senza imbarazzi, viene chiamata Cultura.
Chiediamo:
- Che il Comune si impegni a rispettare quanto contenuto nel Piano Integrato d'Ambito approvato a febbraio 2013, compreso l'avvio di opere di riqualificazione contro il degrado strutturale così come espresso dalla mozione di accompagnamento.
-Che si attui il piano, anche ribadendo la volontà della Città nel rendere i Murazzi zona dedicata alla cultura, alla creatività, alla socialità giovanile e di conseguenza al turismo.
- Un bando pubblico per assegnare le arcate sulla base di criteri culturali, creativi, sociali. Non sulla base del miglior offerente, sicuro metodo per riempire nuovamente l'area di operatori inadeguati promulgatori naturali di sballo e frastuono.
-La riapertura dei Murazzi già per l'estate 2014 in forma di concessione temporanea dello spazio pubblico per la promozione di iniziative culturali e di socialità.
Lo stato di salute di una città e le sue capacità di invenzione e trasformazione non possono prescindere dall'energia che scorre in canali linfatici non sempre visibili e comprensibili a tutti.
Sappiamo che le città si possono ammalare, lo vediamo succedere. E sappiamo che in un momento delicato e difficile come questo Torino non può permettersi di lasciarsi andare e continuare a perdere risorse.
Lo stato di spettrale abbandono di uno dei lungo fiume più famosi d'Europa non è solo un insulto per coloro che li hanno frequentati nell'arco di almeno due decenni, ma è il simbolo di quello che a Torino è accaduto troppe volte alle passate generazioni, per incuria, per ignoranza, per l'incapacità di saper riconoscere e valorizzare le proprie ricchezze. Il simbolo di una città che perde pezzi per strada.
Non vogliamo che succeda ancora.
Rivogliamo i Murazzi, quelli veri, creativi, quelli che hanno acceso scintille di trasformazione importanti, contribuendo a cambiare volto e abitudini di una città spenta e provinciale. Quelli che hanno ispirato artisti e musicisti di tutta Italia rendendo Torino una città più internazionale.
Non rivogliamo certo il degrado, né il disturbo provocato in tempi più recenti da chi ha utilizzato alcune arcate come semplice rivendita di alcol e frastuono.
Non entriamo nel merito della mala gestione di un'area che avrebbe certamente meritato più cura e attenzione e non intendiamo intrometterci nei chiarimenti in corso.
Ci domandiamo semplicemente cosa succederà domani e ci chiediamo se non sia questa l'occasione per progettare i Murazzi meglio di quanto non siano mai stati.Piuttosto che cedere alla tentazione di concederli indiscriminatamente a chi offre di più solo per fare cassa.
Chiediamo al Sindaco e agli amministratori di ascoltare, per una volta, non la voce dei comitati di zona o di gestori e commercianti, ma il coro di chi quegli spazi li ha utilizzati, rispettati, fatti vivere.
Siamo tanti e stanchi di essere scambiati per disturbatori della pubblica quiete, sostenitori del caos notturno o schiamazzatori della Movida.
Noi sosteniamo luoghi e spazi di "libertà", quella che non desidera danneggiare le libertà altrui ma che ha la forza di mantenere viva una città. Quella stessa libertà che altrove, senza imbarazzi, viene chiamata Cultura.
Chiediamo:
- Che il Comune si impegni a rispettare quanto contenuto nel Piano Integrato d'Ambito approvato a febbraio 2013, compreso l'avvio di opere di riqualificazione contro il degrado strutturale così come espresso dalla mozione di accompagnamento.
-Che si attui il piano, anche ribadendo la volontà della Città nel rendere i Murazzi zona dedicata alla cultura, alla creatività, alla socialità giovanile e di conseguenza al turismo.
- Un bando pubblico per assegnare le arcate sulla base di criteri culturali, creativi, sociali. Non sulla base del miglior offerente, sicuro metodo per riempire nuovamente l'area di operatori inadeguati promulgatori naturali di sballo e frastuono.
-La riapertura dei Murazzi già per l'estate 2014 in forma di concessione temporanea dello spazio pubblico per la promozione di iniziative culturali e di socialità.
To:
Sindaco della Città di Torino - Piero Fassino. Assessore Ilda Curti. Assessore Gianguido Passoni
Sindaco della Città di Torino - Piero Fassino. Assessore Ilda Curti. Assessore Gianguido Passoni
Rivogliamo i Murazzi, quelli veri, creativi, che hanno acceso scintille
di trasformazione, contribuendo a cambiare il volto di Torino
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