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Il sor Virzì mostra il ditone fasciato. Il cinico Barbera se la ride |
E' arrivato il sor Virzì. E adesso si sta allegri.Il
"guest director" si materializza alla lounge del Tff all'ora del buffet, e strappa i giornalisti alla salsiccia di Bra per affollarglisi attorno. Pare il ritorno del figliol prodigo. Lui ha il pollicione fasciato, per il resto è brillantissimo: il jet leg gli fa una ceppa, a un vero livornese. Doh.
L'Oscar e il Connecticut
Ieri Virzì era ancora a Hollywood intento a lobbyzzare il suo film "Il capitale umano" in vista Oscar. Gli chiedo come va. "Bene, bene. Tutti mi dicono 'good good', poi vediamo". Gli americani vogliono farne il remake. Hanno pensato di ambientarlo nel Connecticut. Dato che gli americani non leggono libri, non avevano neppure letto il romanzo di Stephen Amidon da cui Virzì ha tratto il film, imbientando la vicenda in Brianza. Nel romanzo originale, i fatti si svolgono per l'appunto nel Connecticut. "Quando me ne hanno parlato - racconta Virzì - io gliel'ho chiesto se avevano letto il libro. Mi hanno risposto 'actually not, but we liked the movie'. Fantasti'o".
Matrimonio a rischio
Vabbé, comunque Virzì è di nuovo tra noi, e ci resterà per tutto il Festival: "Rischio grosso, lo so, non vedo mia moglie (
la splendida Michaela Ramazzotti, Ndr) da un sacco di tempo, prima ero in America, adesso sto qui e lei sta girando e non può raggiungermi... Finisce che chiede il divorzio... Ma io voglio troppo bene a Torino e al Festival, devo fermarmi".
Le interviste impossibili
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Virzì pasteggia con Martini e Barbera. Seguirà alcol-test |
Le giornaliste con la mission impossible di strappargli un'intervista sciorinano ogni lusinga, ma con poco costrutto: "Eh già - svicola il sor Virzì, who knows his chickens - così poi sul giornale mettete l'intervista e non scrivete una riga sui film del Festival". Le giornaliste giurano che non andrà così, ma gli si allunga il naso, e il sor Virzì limita le dichiarazioni per l'appunto ai film: "Ne ho visti tanti, non soltanto quelli della mia sezione. E ce ne sono di davvero belli". Le giornaliste ci provano con nobile tenacia, e vorrebbero strappargli una dichiarazione sulla
situazione finanziaria del Museo del Cinema. Il sor Virzì se la ride: "E che ne so io? Sono arrivato adesso dall'America". Anche lì, il naso già impegnativo si allunga considerevolmente: sta pranzando con Alberto Barbera e Emanuela Martini e l'assessore Antonella Parigi, e immagino che la conversazione possa a tratti deragliare dal tema dell'estetica surrealista in
Buñuel.
Le ragioni dello showbusiness
Io sono
evidentemente felice che sia arrivato il sor Virzì. "Ieri sera
mi sei tanto mancato", gli confido. "Ma perché? - fa lui - il film di Anne Fontaine è proprio bello!". "Certo - riconosco io - anche a me è piaciuto 'Gemma Bovery'. Mi riferivo alla conduzione della serata". "In che senso?", finge di stupirsi lui. "Nel senso che Emanuela era un po'... un po'... come dire?
Spenta?". "Eh, showbusiness is showbusiness", ride lui. Nessuno, non io, né il sor Virzì, e nemmeno Emanuela Martini, si faceva
illusioni sulle doti di Emanuela Martini come showgirl. Infatti stamattina Emanuela Martini era rilassatissima: le dieci presentazioni al giorno che l'attendono da oggi a sabato sono una passeggiata di salute, a confronto con la via crucis del palcoscenico.
Le luci della ribalta non fanno per lei. "Preferisco la radio", mi confida. Ecco perché l'arrivo del sor Virzì non crea sovrapposizioni, bensì moltiplica le opportunità festivaliere.
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Cazzari: nelle foto, Giallini intento a molestare Mastandrea |
La disfida dei cazzari
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Barbera e Mastandrea parlano di Leone |
Di sicuro il sor Virzì non si limiterà ai suoi impegni di "guest director": oltre a presentare i film della sezione che ha curato,
"Diritti e rovesci" (primo appuntamento adesso, dalle 17,30 al Massimo 2), sono certo che imperverserà in tutti i luoghi e in tutti i laghi. "Già che sono qui, mi metto a disposizione del Festival", mi dice. Già stasera condurrà l'incontro al Reposi 3 con il cast di "Ogni maledetto Natale". Si prevede un grande spettacolo:
il sor Virzì è il sor Virzì, ma anche il cast di "Ogni maledetto Natale" è ad alto tasso di cazzari. Stamattina, alla lounge, sembravano una scolaresca liceale in gita. Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Francesco Pannofino erano i più indisciplinati, insolitamente contenuto Corrado Guzzanti. Mastandrea, finito l'incontro, ha poi fatto il serio, ma soltanto perché s'è messo a parlare con Alberto Barbera, e con Barbera uno si sente tenuto a fare il serio. Mastandrea ha detto a Barbera di aver visitato
la mostra su Sergio Leone alla Mole; e che gli è piaciuta tanto. Per Barbera sono soddisfazioni, in giorni non facili.
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