Sai che paura... La locandina dell'incontro |
Il Ridicolo Sublime
E difatti, si parva licet, anche il comunicato del Coordinamento Torino Pride tocca i vertici del Ridicolo Sublime quando mi rivela, con evidente preoccupazione, che il libro del sullodato Adinolfi "ha fatto discutere a Ciriè e a Fossano". Esticazzi. Un'opera che colpisce al cuore della cultura occidentale.E' scontato, ma occorre ricordare il detto attribuito a Voltaire (penso falsamente, dato che Voltaire era un uomo pieno di orribili pregiudizi): "Detesto la tua idea, ma sono pronto a morire perché tu la possa esprimere". Beh, io non sono per niente pronto a morire perché il signor Adinolfi possa esprimere la sua idea: mica sono scemo. Ma sono pronto a straincazzarmi se qualcuno tenta di negargli questo diritto, e pure se si mette a questionare sulla concessione del patrocinio da parte di un Comune - che è espressione di tutti i cittadini, compresi i poveretti tormentati dall'omofobia - a una manifestazione che potrà essere opinabile quanto si vuole - esattamente (visto dall'altra parte) quanto quelle invise agli omofobi - ma che rientra nei diritti costituzionali di ognuno di noi figli della Rivoluzione Francese. Se le idee sono sceme (e nel caso specifico, a mio modestissimo avviso, lo sono) si condanneranno da sole. Cercare di zittirle è segno di debolezza. Quindi, per favore, lasciate perdere. Che i morti seppelliscano i morti. E occupatevi, ma davvero, di cose più serie.
Comunque, nel rispetto delle idee di tutti, pubblico a scopo cronistico l'indignata missiva del Comitato Torino Pride.
LETTERA APERTA – NOTA STAMPA
Moncalieri è omofoba?
“Ci risiamo! Scopriamo che il 27 novembre il signor Adinolfi,
‘amico’ della Comunità LGBT, presenterà il suo libro. Sempre lo stesso
che ha fatto discutere a Ciriè e a Fossano. A Torino verrà presentato
presso la Piazza dei Mestieri. La cosa naturalmente
non ci sconvolge più di tanto, visto che chi organizza, l’Associazione e
Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto, e chi ospita sono due
realtà che rappresentano la parte cattolica più integralista. Quello
che ci da molto fastidio è vedere sull’invito
lo stemma della Città di Moncalieri con la nuova dicitura, che ricorda
il famoso Proclama di Vittorio Emanuele II del 1849, con il quale,
praticamente, veniva dato il via al Risorgimento e alla realizzazione di
un Paese nuovo e pieno di speranza”. Con queste parole Alessandro Battaglia esprime tutto il disappunto del
Coordinamento Torino Pride che rappresenta le associazioni GLBT del territorio per la presunta
concessione da parte della Città di Moncalieri del patrocinio all’iniziativa.
“Molto bene!” – continua il coordinatore – “Ci chiediamo quindi come sia possibile che il Sindaco,
Roberta Meo, e il Vice Sindaco, Paolo Montagna (candidatosi a sostituire il proprio capo nelle prossime primarie) e tutta la Giunta, possano avere concesso il
Patrocinio della Città a un’iniziativa che nemmeno si svolge nel
loro comune. Ci chiediamo se vivano in questo Paese e in questa
Provincia. Ci chiediamo se conoscano il curriculum del signor Adinolfi.
Ci chiediamo come sia possibile che
un Sindaco donna non abbia consapevolezza delle posizioni medioevali
del soggetto in questione anche su questioni che riguardano proprio le
donne, la loro vita, la loro dignità e il loro tentativo di emancipazione continuo e costante. A memoria di tutte
e tutti, ricorderei una sua celebre affermazione: ‘Uomini e donne non sono uguali? Perché
esiste uno specifico femminile. Prendersi cura della casa e della
famiglia fa parte di questo specifico... Vivere la propria femminilità
puntando a una falsa uguaglianza con il modello maschile, spesso in
ostilità con il mondo maschile, guardando agli uomini
come nemici e oppressori, è una stronzata. Una stronzata galattica’ “.
“Le posizioni di Mario Adinolfi sul tema dei diritti civili sono, a
tutti, molto chiare. Contrario al matrimonio egualitario, alle coppie
gay, alle adozioni gay, alla fecondazione eterologa e anche al diritto
all’aborto” –
conclude Alessandro Battaglia – “Il Sindaco di Moncalieri e la sua
Giunta sono espressione di una parte politica che dovrebbe avere a cuore
i diritti e ciò che questi producono in una società in costante
evoluzione. Questo evento non è certamente sintomatico
di attenzione.
Noi non siamo una lobby ma persone che da molto tempo rivendicano la
parità e l’uguaglianza. Se fossimo davvero lobby, ad oggi, avremmo già
ottenuto tutto questo. Ricordando che il nostro Paese è tra gli ultimi
su queste tematiche chiediamo che si possa
seriamente dimenticarci di persone come il signor Adinolfi per
occuparci di cose davvero più importanti”.
Alessandro Battaglia
Coordinatore Torino Pride
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