Patrizia Asproni fraternizza con gli studenti d'arte prima dell'audizione |
Meno appassionati, direi, i membri della Commissione cultura: alle 9, quando si comincia, ce ne sono quattro o cinque. Io avvisto Appendino, Trombotto e Ventura, più il presidente Cassiani: magari qualcuno ben mimetizzato mi sfugge... Poi, con calma, se ne appalesano altri, ma molti amici del popolo - sia d'opposizione, sia di maggioranza - non compaiono. Forse l'argomento (biblio cheee?) è troppo ostico. In compenso arriva il presidente del Consiglio comunale, Porcino, che mi pare si sia appassionato alla vicenda.
Offertissima di fine stagione: due giorni anziché uno e mezzo
Comunque, nottata persa e figlia femmina. Dicono la loro Patriziona Asproni, gli studenti e i professori, l'assessore Bracciarlarghe e persino qualche consigliere si sforza d'interessarsi. Ciascuno ribadisce le sue posizioni, ma l'unica a prendersi la scena è la volpona Asprona: arriva puntalissima accompagnata dal direttore generale della Fondazione Torino Musei, Valsecchi, fa la carina con studenti e professori, e prende in contropiede il colto e l'inclita annunciando che dal 1° luglio l'orario della biblioteca cambierà ancora: sarà aperta il martedì e il giovedì dalle 10 alle 18, anziché il venerdì dalle 10 alle 17 e il sabato dalle 10 alle 14. Saliamo a 18 ore settimanali, dalle 11 rimaste dopo la possente sforbiciata (da regolamento dovrebbero essere 42, ma fino ad aprile in realtà erano 35, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17).Mossa da maestra, che spiazza la sala. I consiglieri ci mettono il dovuto per capire che non sarà un "anche" ma un "invece" - ovvero che il martedì e il giovedì non si sommano al venerdì e al sabato, semplicemente cambiano i giorni e si aggiunge in pratica un pomeriggio
Studenti e docenti invece si trovano in imbarazzo, quasi a dover ringraziare per una "concessione" che cambia poco la sostanza del problema: loro la biblioteca la vorrebbero agibile come prima. Però la volpona ha disorientato i consiglieri, che strologandosi sull'enigma "anche o invece?" si dimenticano di chiedere un sopralluogo in biblioteca per rendersi conto di persona delle "infiltrazioni d'acqua".
Le infiltrazioni malignazze
Già. Le infiltrazioni d'acqua malignazze, uniche responsabili, ha spiegato Patriziona, di tutto sto canaio.Spiego: a quanto pare, il problema è che ci sono delle infiltrazioni d'acqua nel deposito dei libri, per via di certe guaine malandate; per capire quante siano e da dove derivino occorre fare dei "carotaggi" (credo siano dei buchi nei muri); per fare i carotaggi bisogna spostare gli scaffali; se si spostano gli scaffali i bibliotecari non riescono più a trovare i libri. Quindi, si può tenere aperto solo due giorni la settimana, gli altri vai di carota.
Dalla carota all'appalto: mettetevi comodi
E temo che si andrà lunghi: dopo i carotaggi, servirà un progetto per i lavori; e un appalto; e poi i lavori in sé; e pure trovare i soldi non sarà affare di un minuto. Patriziona garantisce che si tornerà all'orario normale; ma non può dire quando. E se capisco qualcosa di appalti e lavori pubblici, sarà non prima delle calende greche. Persino i consiglieri della Commissione l'hanno capito, chiedendo una nuova audizione a settembre. Massì. O anche più in là, perché no? Magari Torino città universitaria potrebbe abbinare le tempistiche di Gam e Palazzo Nuovo, traendone una superiore armonia.Dalla biblioteca alla biglietteria
Intanto gli studenti mi dicono che il servizio, nel ridotto orario di apertura, è molto rallentato, si sono dilatati i tempi per ottenere un libro; anche perché, mi informano i sindacalisti, dei cinque addetti alla biblioteca adesso ne rimangono in servizio solo due, che per di più si occupano anche della didattica; altri due sono stati assegnati alla biglietteria di Palazzo Madama e uno alla biglietteria della Gam. Però Patriziona mi assicura che i musei torinesi non sono a corto di personale.En attendent Carolyn
Patriziona spiega che comunque bisognerà confrontarsi con la nuova direttrice di Gam e Rivoli, tanto più che anche il Castello ha una sua biblioteca d'arte: sarà libera la Christov Bakargiev di decidere che farne? ià. Ma Carolyn Christov Bakargiev arriverà a Torino a metà settembre, e sarà operativa dal 1° gennaio: e allora - benché per altre biblioteche le ristrutturazioni si siano risolte in tempi relativamente brevi - mi sa che l'anno prossimo a quest'ora siamo ancora qui a menarcela con i lavori della biblioteca della Gam.E convegni per tutti
Poi ci sarebbero i bei discorsi sull'importanza delle biblioteche e come tutte le forze politiche si impegnino per far prosperare questo straordinario patrimonio eccetera eccetera eccetera. Ma ve li risparmio. Abbiamo già dato. Al momento, siamo al duello dei convegni: Asproni annuncia che dalla prossima settimana la biblioteca della Gam organizzerà un ciclo di incontri sullo scottante tema dei cataloghi d'arte; gli studenti rispondono con una giornata di dibattiti sulle biblioteche d'arte l'8 giugno alla Cavallerizza.Una doverosa rettifica
Nel mio personale dibattito con Patriziona, invece, apprendo di aver scritto (francamente non ricordo dove, ma se Pat me lo assicura io non ho motivo per dubitarne) che lei riceverebbe uno stipendio per il suo ruolo di presidente della Fondazione Torino Musei. Nulla di più errato: com'è noto a tutti (persino a me), quella di presidente è una carica non remunerata. Faccio ammenda.Il prossimo post: ho incontrato Biscione
Fine della prima puntata. Lascio il Municipio e mi trasferisco, a braccetto con Patriziona, al Mao, dove si inaugura "Sulla rotta delle spezie", la nuova mostra del National Geographic, e dove finalmente conosco il mitico Biscione. Tipo spiritoso. Quando ci presentano, mi fa: "Ah, lei è Ferraris? Dovrei sfidarla a duello, come d'Artagnan!". Ma è chiaro che scherza. E in giro non ci sono katane incustodite. Comunque con Patriziona chiacchieriamo a lungo sulla faccenda, e come sempre ci lasciamo in deliziosa armonia.Però questa è un'altra storia. Adesso mi leggo un libro e magari schiaccio una pennica, poi se ho ancora voglia di scrivere ve la racconto.
Commenti
Posta un commento