Passa ai contenuti principali

IL BILANCIO MARZIANO DI EVELINA CATERPILLAR

Evelina Caterpillar dirige le operazioni prima della presentazione al Gobetti
Dicono che sono un criticone malmostoso e non mi va mai bene niente. Me l'hanno detto anche oggi.
Ma non è vero che sono malmostoso. Sono loro che non ne combinano una giusta.
Perché se uno fa le cose per bene, io lo dico eccome. E ne sono felice. Quindi, oggi sono felice di scrivere un post dove si parla di qualcuno che ha fatto bene. Perché è possibile fare bene. Basta averne la voglia, e la capacità.

Un bilancio marziano

Stamattina al Gobetti c'era la presentazione della stagione 2015/16 dello Stabile. Potete vederla nel sito del Tst. A me hanno colpito i dati del bilancio. Roba marziana, in questo paese. Un teatro stabile che nel giro di sette anni ha ridotto dal 70 al 48 per cento l'incidenza dei contributi pubblici sul suo budget; che fa impresa pur mantendendo la qualità artistica; che raggiunge obiettivi di prestigio, come la qualifica di Teatro Nazionale o una ventina di premi della critica, e per i suoi sessant'anni incamera anche la soddisfazione di un francobollo commemorativo; che aumenta gli abbonati, lo sbigliettamento, gli incassi. Insomma, che funziona. E cresce mentre infuria la più devastante crisi economica e sociale del Dopoguerra, e schivando le alzate d'ingegno della politica. Un miracolo? No. Semplicemente una buona amministrazione. Quindi, roba marziana.

L'allenatore e la squadra

Il francobollo per lo Stabile
La presidente Christillin e la sua squadra giocano a memoria, con una passione e un'intelligenza rare in certi carrozzoni pubblici. Bastava vederla oggi, la Christillin, gestire la giornata come un allenatore a bordo campo, per rendersi conto che certi risultati non si ottengono se non sbattendosi da mane a sera. Per quattro soldi, poi. E mi vengono i capelli dritti a pensare che il secondo mandato presidenziale della Christillin scade a luglio. Ho amaramente imparato, anche da recenti episodi, che per costruire servono anni di fatica e passione, ma per distruggere bastano pochi mesi di follia.
Non so cosa deciderà Fassino, che deve nominare il nuovo presidente: fossi in lui pregherei Evelina Caterpillar di restare ancora. Rinviamo a tempi migliori le gradassate del "non più di due mandati per i dirigenti delle istituzioni culturali".
Perché è vero - e lo sa anche la gobba Evelina - che la Juventus ha continuato a vincere anche senza Conte. Ma per quest'anno gli Allegri qui a Torino li abbiamo finiti.
Ad ogni modo: io ho detto la mia. Qui sotto vi pubblico un po' di grafici sul bilancio dello Stabile. Giudicate voi.



Commenti

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...