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AIDA: UNA MARCIA TRIONFALE PER IL REGIO

Bu-bu-set-teté! Friedkin, Vergnano e Noseda in gita al Regio
Tutti lo chiamano Billy, qui al Regio. Ciò mi sembra un po' riduttivo, per l'uomo che mi ha regalato "The french connection"; però il premio Oscar William Friedkin è un vecchio amico del nostro Teatro lirico fin dal 2005, quando curà la regia verdiana di "Aida" in un allestimento che viene ripreso in apertura della stagione 2015/16. La prima è il 14 ottobre, e i melomani posso stare tranquilli: Friedkin conferma che la sua "Aida" è cento per cento Verdi, nessun tradimento del Maestro.

La joint-venture con l'Egizio

Possono stare tranquilli pure gli egittologi: per questa ripresa del suo allestimento il regista americano ha chiesto la consulenza di Enrico Ferraris. Questo Enrico Ferraris non è mio cugino, bensì un curatore del Museo Egizio. C'è pure un buffo retroscena: Ferraris nel 2005, ancora studente, stava sul palco del Regio come comparsa nelle rappresentazioni della prima "Aida" di Friedkin, mentre adesso, egittologo affermato, ha lavorato con "Billy" per correggere qualche leggerezza storica dell'allestimento del 2005. 
Conversazione a tre: Iside, Christillin, Friedkin
La collaborazione con l'Egizio è ad ampio raggio: mentre "Aida" sarà in cartellone, nel Foyer del Regio ci sarà una copia della statua di Iside, tesoro del Museo, mentre all'interno, nella Galleria Tamagno, verrà temporaneamente esposta la statua della dea Sekhmet, alta 4 metri, che di solito sta all'ingresso dell'Egizio.
Né è casuale la scelta di "Aida" per la prima del Regio: Vergnano racconta che con Noseda avevano pensato a un'altra opera, poi si sono ricordati che proprio quest'anno il Museo Egizio sarebbe risorto a nuova vita e hanno optato in corsa per la più egizia delle partiture.
Insomma, al Regio niente di nuovo. Da qualche mese c'è il mood della felicità. E pure stamattina alla presentazione del progetto erano tutti felici, ciascuno per una o più buone ragioni.

La felicità del Regio

Wow, what a conductor! Friedkin e Noseda
Felici quelli del Regio. Il sovrintendente Vergnano è felice perché la sua creatura macina consensi e incassi (anche se Franceschini non lo sa), e conquista nuovi sponsor. Il direttore d'archestra Noseda è felice perché dirige per la prima volta "Aida" al Regio; e ancor più perché ha ottenuto tutto ciò che voleva, dalle tournée all'estero alle lodi universali, comprese quelle di Friedkin che lo definisce "il più grande direttore del mondo". Il direttore artistico Gaston Fournier-Facio è felice perché le cose stanno andando assai meglio di quel che temeva al suo arrivo, nel pieno della celebre guerra fra Noseda e Vergnano (anzi, di Noseda contro Vergnano).

La felicità di Evelina

Alla presentazione c'è anche Evelina Christillin, in quanto presidente dell'Egizio. Lei adora "fare squadra" e la collaborazione fra il suo Museo e il Regio è appunto un bel gioco di squadra. Un buon motivo per essere felice. Non il solo, né il più importante. Ma la felicità non è mai troppa.

La felicità di Friedkin

Consigli per gli acquisti: Fournier-Facio sventola l'autobiografia di Friedkin
Felice è pure Billy Friedkin, che si sente mezzo torinese - "Torino per me e mia moglie è ormai una seconda casa" - e ha con il Regio un rapporto di reciproco amore. In piena conferenza Fournier-Facio si produce addirittura in uno spottone sull'autobiografia del regista, che in italiano si intitola "Il buio e la luce" (meglio il titolo originale, "The Friedkin Connection"). Il siparietto è disarmante: Fournier-Facio sventola una copia del libro con l'entusiasmo del miglior Mastrota. Tante affettusità sono ampiamente ricambiate da Friedkin: "Il Regio è l'unico teatro d'opera italiano davvero vivo", lo sento dire a Vittorio Meloni di Intesa San Paolo. A sua volta felice, Meloni, perché si becca la meritata gratitudine universale, e soprattutto di Fassino, sempre affamato di sponsor per la cultura.

La felicità di Fassino

Felice persino Fassino, perché questo è il suo mondo perfetto: un teatro lirico che piace al pubblico e ai finanziatori privati e che fa sistema (l'amato sistema) con un Museo Egizio che si avvia a diventare il quarto fra i musei italiani più visitati, a botte di centomila ingressi al mese, assicura il sindaco. Mi dicono che Filura intende impostare la campagna per la rielezione proprio sui successi in campo culturale. Quindi di mattinate così ne vorrebbe tre al giorno.

(Ok, felice ma sempre Ddr)

Poi, si sa, l'uomo ha le sue intemperanze. In chiusura di conferenza, Vergnano ricorda il meritorio lavoro del Regio con le scuole, e Filura non si tiene. Rivolto ai giornalisti, sbotta: "Di questo dovreste scrivere, invece dei problemi che ammannite". Dice proprio così: "ammannite". Senti, Piero: guarda che i problemi, semmai, li ammannisci tu, i giornalisti riferiscono soltanto. La sai la storia di quell'ufficiale tedesco che a Parigi, davanti al quadro "Guernica", disse a Picasso, lì presente: "Questo l'ha fatto lei?". E Picasso, pronto: "No, no: l'avete fatto voi". Ecco. Toute proportion gardée, beninteso. E poi scusa, non stiamo più nella Ddr: che cosa scrivere e non scrivere lo decido io, non tu.
Tanto per puntualizzare. Ma non prendiamocela. Oggi siamo tutti felici.


Bonus track: il comunicato

Per tutti i particolari che mi annoia scrivere, ma che qualcuno magari geadisce leggere, vi copio qui sotto il comunicato dell'ufficio stampa del Regio.

Mercoledì 14 ottobre, alle ore 20, il Regio inaugura la nuova Stagione d’Opera 2015-2016 con Aida di Giuseppe Verdi. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, affronta l’imponente partitura di Verdi nel celebrato allestimento del regista, Premio Oscar, William Friedkin. Per il terzo anno consecutivo apriamo con un capolavoro di Verdi, compositore che è diventato il simbolo stesso dell’eccellenza del nostro Teatro, riconosciuta ormai a livello mondiale. Questo allestimento di Aida, oltre a essere un omaggio alla riapertura del Museo Egizio, segna un’importante collaborazione tra due delle principali istituzioni culturali torinesi.
Anche per la Stagione 2015-2016 Intesa Sanpaolo  Socio Fondatore del Teatro – conferma il proprio impegno con il Regio assicurando la partnership alla produzione inaugurale, l’appuntamento più atteso. Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Teatro Regio rientra in un più ampio rapporto di collaborazione che vede la Banca al fianco della Città di Torino, nella realizzazione delle maggiori iniziative culturali.

Gianandrea Noseda, nell’approfondito studio condotto in anni di interpretazioni, afferma: «Aida è un’opera sorprendente, nella quale Verdi vuole superare i limiti della tonalità. È anche un’opera intimista e il finale del secondo atto, quello della celebre marcia trionfale, serve a mettere luce, per contrasto, alle pagine più profonde, nascoste e spirituali. È sola Amneris, figlia di Re; è sola Aida, schiava in un paese straniero; persino Radamès, il condottiero, è solo e si lascia scappare un segreto militare. Tutti i protagonisti di quest’opera vivono la loro solitudine. L’orchestra, dal canto suo, deve dimostrare il proprio carattere: è un personaggio come gli altri, deve dialogare e partecipare all’azione».

Cresciuto nei quartieri malfamati di Chicago, il regista William Friedkin viene subito riconosciuto, negli anni Settanta, come un giovane prodigio della “Nuova Hollywood”. Il successo planetario arriva con The French Connection (Il braccio violento della legge, 1971) vincitore di cinque premi Oscar e di tre Golden Globe e con The Exorcist (L’esorcista, 1973, premiato con due Oscar e quattro Golden Globe). La sua prima regia di un’opera risale al 1999; da allora, ha realizzato vari allestimenti che hanno sempre attirato l’attenzione di pubblico e critica. Dice il regista, Leone d’oro alla carriera nel 2013 e creatore di quest’allestimento per il Regio nel 2005: «Spesso impiego anche due anni per mettere a fuoco una regia, non amo le inutili provocazioni che si scontrano con le idee del compositore. Dal mio punto di vista il carattere più interessante è quello di Amneris, perché in lei convivono emozioni opposte: ama e odia Radamès, personaggio con il quale faccio fatica a identificarmi, poiché veicola un conflitto troppo violento. Appena lo incontriamo sulla scena, il suo desiderio più profondo è condurre il suo popolo in battaglia, ma nel giro di pochi minuti è pronto a lasciar perdere e a tradire la sua gente per amore di una schiava».

In questa produzione, Aida sarà Kristin Lewis, soprano originario dell’Arkansas, dotata di timbro sensuale, corposo e limpido, al suo debutto al Regio. La sua prima interpretazione di Aida risale al 2006, presso l’Opera del Cairo; da allora Lewis ha fatto del personaggio verdiano il suo ruolo di riferimento, richiesta in tutti i principali teatri internazionali: dalla Scala alla Wiener Staatsoper, passando per Seoul e Masada.

Aida è un’opera che richiede un’attenta scelta dei protagonisti per rendere al meglio quel particolare equilibrio timbrico cui Verdi aveva pensato. A tal proposito, Anita Rachvelishvili sarà l’Amneris di questa produzione, ruolo che segna il ritorno al Regio della giovane mezzosoprano georgiana dopo l’indimenticabile Carmen del 2012. L’immensa quantità di suono e di armonici che Rachvelishvili possiede darà nuova luce al difficile ruolo creato da Verdi, di gran peso vocale e drammaturgico. Radamès sarà interpretato dal tenore Marco Berti, che il pubblico del Regio ha avuto la possibilità di ascoltare in diversi ruoli a lui congeniali: Don José, Pollione, Cavaradossi. Il suo timbro luminoso e duttile è perfetto per la parte impervia e complessa dell’eroico condottiero; un ruolo per il quale Verdi scrisse passi di grande finezza espressiva. Amonasro sarà Mark S. Doss, basso-baritono capace di scolpire ogni sillaba del dettato verdiano con una potenza e una musicalità degne della migliore scuola italiana. Vincitore di un Grammy Award, Doss vanta un particolare legame con il Regio, teatro nel quale ha interpretato capolavori di Bizet, Wagner e Zemlinsky. Durante le dieci recite, ai protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 15, 17, 21 e 23 ottobre, Anna Pirozzi (Aida), Anna Maria Chiuri (Amneris), Riccardo Massi (Radamès) e Dimitri Platanias (Amonasro), artisti dall’avviata carriera internazionale che proporranno un’Aida del pari intensa e drammatica. Nella recita del 16 ottobre Ekaterina Gubanova sarà Amneris e Massimiliano Pisapia sarà Radamès. Completano il cast: il basso Giacomo Prestia (Ramfis), il basso In-Sung Sim (Il re), il soprano Kate Fruchterman (una sacerdotessa) e, nel ruolo del messaggero, Dario Prola, Roberto Guenno; le acrobazie aeree saranno eseguite da Elisa Mutto e Rio Ballerani del Cirko Vertigo. Scene e costumi di questo fastoso allestimento sono di Carlo Diappi, le coreografie di Marc Ribaud – riprese da Anna Maria Bruzzese – le luci di Andrea Anfossi e le sagome animate di Michael Curry.

Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Claudio Fenoglio

L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 7 ottobre alle ore 17.30 al Piccolo Regio Puccini con una speciale conferenza dal titolo Messaggio civile e raffinatezza cameristica, a cura di Antonio Rostagno. Interverrà anche Enrico Ferraris, egittologo e curatore del Museo Egizio. L’ingresso è libero.

Anche per l’intera Stagione 2015-2016 è stato confermato l’accordo tra il Teatro Regio e Rai-Radio3 per la trasmissione in diretta delle opere in programma. La registrazione della Prima sarà trasmessa da Rai-Radio3 il 17 ottobre alle ore 21. Memo, l’agenda culturale in onda su Rai5, dedicherà un servizio alla nostra produzione.
Questa Aida sarà, oltretutto, il nostro primo contributo al progetto europeo The Opera Platform, la piattaforma web (www.theoperaplatform.eu) interamente dedicata alla musica lirica, nella quale il Regio è l’unico teatro italiano presente. Aida sarà visibile gratuitamente in streaming per sei mesi a partire dal 24 ottobre alle ore 20.25, offrendo così la splendida opportunità a un pubblico potenzialmente infinito di apprezzare una importante produzione.
Inoltre, Unitel – uno dei più importanti produttori e distributori di musica classica – ci ha chiesto di mandare in onda Aida su Unitel Classica, il network che vanta oltre 30 canali nel mondo e negli oltre 3.000 cinema del circuito Rising alternative.
Con la Stagione 2015-2016 torneranno le Pillole di Passione di Paola Giunti (visibili sul sito del Regio www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube). Dal backstage del teatro scopriremo divertenti curiosità sugli interpreti e sull’allestimento di tutte le opere della Stagione.
Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, alla Biglietteria del Teatro Stabile, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557.

 


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