Un politico lungimirante: Giuseppe Sbriglio |
A Torino i grandi musei vanno benissimo; quelli piccoli stentano. E non mi riferisco soltanto allo sfortunato Museo dello Sport. Potrei citarne almeno una decina senza soldi o senza visitatori. O senza soldi e senza visitatori. Alcuni tanto straordinari quanto deserti. Il Comune, poi, stenta persino a raccattare i fondi per mantenere all'onor del mondo le eccellenze.
Dico questo soltanto per meglio inquadrare un piccolo e affasciante saggio della creatività, della lungimiranza e del senso dell'opportunità che contraddistingue molti dei talenti che abbiamo eletto e manteniamo in Consiglio comunale per gestire la cosa pubblica e regalarci al contempo piccoli momenti d'ilarità. Dovete sapere che oggi in Sala Rossa si discute la proposta di mozione presentata dal consigliere Giuseppe Sbriglio e intitolata "Creazione di un museo delle cere di eccellenza a Torino".
Preciso che non ho nulla contro i musei, pure se nuovi. Anzi. Però la proposta in oggetto mi suona insieme costosissima e inopinata. Di certo sono sbagliato io: in tanti anni, seppur attento ai bisogni culturali della città, non m'è mai capitato di svegliarmi nel cuore della notte, domandandomi angosciato perché mai Torino sia priva di un museo delle cere. Semmai, mi interrogo in questi giorni sul destino della casa-museo di Carol Rama.
Sbriglio è diverso, è avanti: lui avverte le urgenze vere della comunità, e si mette all'opera per darvi immediata risposta.
Preciso che non ho nulla contro i musei, pure se nuovi. Anzi. Però la proposta in oggetto mi suona insieme costosissima e inopinata. Di certo sono sbagliato io: in tanti anni, seppur attento ai bisogni culturali della città, non m'è mai capitato di svegliarmi nel cuore della notte, domandandomi angosciato perché mai Torino sia priva di un museo delle cere. Semmai, mi interrogo in questi giorni sul destino della casa-museo di Carol Rama.
Sbriglio è diverso, è avanti: lui avverte le urgenze vere della comunità, e si mette all'opera per darvi immediata risposta.
Sbriglio è un fuoriclasse della politica cittadina. Nasce repubblicano, poi segue la trafila: Alleanza per Torino, Ulivo, Italia dei Valori, finché nel 2009 il Chiampa lo nomina assessore allo Sport - un'esperienza durata due anni, ma di cui ancora si favoleggia nelle notti d'inverno attorno al fuoco del camino. Un talento così unico che non può essere costretto nelle angustie dei partiti tradizionali: tant'è che alle ultime comunali è rieletto con l'IdV, a riprova che Torino ha un cuore grande, ma preferisce farsi un gruppo tutto suo (Con Sbriglio Insieme). Adesso siede orgoglioso sui banchi della maggioranza, e non cessa di regalarci concreti progetti per il bene comune. Tipo la sullodata mozione, che qui riproduco ad edificazione del popolo sabaudo:
MOZIONE "CREAZIONE DI UN MUSEO DELLE CERE DI ECCELLENZA A TORINO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE SBRIGLIO IN DATA 19 GENNAIO 2015
PREMESSO CHE
Il Museo delle Cere è un’istituzione
di successo presente in numerose città europee: a Londra il Museo Tussauds accoglie infatti ogni anno milioni di visitatori di tutte le
età, configurandosi come uno dei principali poli di attrazione
ludico-turistica della capitale britannica (la National Gallery e il British Museum gli fanno un baffo, Nota di Gabo).
A Torino si potrebbe dar vita ad
un’istituzione affine, senza la pretesa di creare l’ennesimo esemplare
di museo delle cere così come concepito all’estero, bensì adattando
questa preziosa realtà culturale (realtà culturale?, NdG) alle peculiarità del nostro territorio,
con particolare riferimento a personaggi storici illustri, tra i quali
Pietro Micca o Cavour, che hanno ricoperto ruoli importanti nella storia
del nostro paese, contribuendo anche alla realizzazione dell’Unità
nazionale (mitico: ci danniamo per tenere aperto il Museo di Pietro Micca, e fatichiamo con il Museo del Risorgimento, ma la gente accorrerà a frotte a vedere i due pupazzoni di cera che hanno fatto l'Italia... NdG). Il museo rappresenterebbe inoltre l’occasione per ricordare
letterati ed artisti come Salgari o Antonelli (mi immagino le folle ansiose di ammirare l'Antonelli di cera: tipo Michael Jackson, insomma... NdG) che nello svolgimento
della loro attività hanno avuto modo di instaurare un legame profondo
con la nostra città, nonché personalità legate ad attività produttive
caratteristiche dell’economia torinese e famose in tutto il mondo, quali
le famiglie Agnelli e Ferrero (ecco, un bel Michele Ferrero buonanima in pura cera d'api meriterebbe il viaggio, NdG), fino a celebrità dello spettacolo come
Macario, Buscaglione e Brachetti (però Arturo la sua statua di cera l'ha già, al Musée Grevin di Parigi, NdG).
Arturo Brachetti e la sua statua di cera al Musée Grevin |
Cappellate di cultura: la Royal Family del Museo Tussauds |
PRESO ATTO CHE
A Torino sono presenti eccellenze che
si occupano della realizzazione di effetti speciali per lo spettacolo e
di opere su progetto di artisti di fama internazionale (traduzione: sta parlando di Michele Guaschino, fonte prima dell'idea e diretto interessato in quanto artista del settore. In un'illuminante intervista uscita su Repubblica il 15 luglio, Guaschino fa due conti: ogni statua costerebbe attorno ai 70 mila euro, per far partire il Museo ce ne vorrebbero almeno venti. Metteteci le spese di allestimento e mantenimento della struttura, più il personale... Bruscolini, insomma, NdG). Alcune di queste (credo che si riferisca alle "eccellenze", NdG) svolgono inoltre un’attività unica in Italia coadiuvando antropologi,
medici forensi ed esperti della Polizia scientifica nella realizzazione
di ricostruzione facciale, oltre a collaborare con esperti archeologi
nella riproduzione di volti e personaggi storici a partire dai reperti
più antichi (e vabbé, prendiamo atto..., NdG),
CONSIDERATO CHE
La città di Torino possiede diverse
strutture inutilizzate facilmente destinabili a sede del nuovo museo. I
locali necessari per il progetto potrebbero essere individuati, ad
esempio, nel complesso delle ex carceri Le Nuove, all’interno delle
quali è presente un intero braccio di grandi dimensioni non sfruttato (non sarà che mancano i soldi per "sfruttarlo"?, NdG)
che, tra le varie porzioni, comprende anche un padiglione circolare oggi
per lo più adibito sporadicamente a luogo di esposizioni temporanee. La
struttura delle carceri, dove peraltro il Direttore del Museo (ehi, è vero! alle Nuove c'è già un museo, per l'appunto il Museo del Carcere Le Nuove, questo sì interessante nonostante l'assenza di pupazzoni di cera, e purtroppo poco frequentato, NdG) si è reso
interessato e disponibile al tema (mi immagino la faccia dello sventurato direttore davanti a Sbriglio che si sbraccia "ecco, qui mettiamo i pupazzoni, lassù Cavour, sotto Pietro Micca, e Brachetti... dove lo metto Brachetti?", NdG), sarebbe un luogo perfetto per
ospitare la nuova istituzione museale in quanto la suddivisione in
bracci consentirebbe di articolare in una prospettiva modulare
l’esposizione delle opere e le dimensioni ragguardevoli si presterebbero
molto bene ad una futura espansione della collezione museale (ma certo: intanto prevediamo un posto per la statua di Sbriglio, che se la merita, NdG). Senza
contare i benefici che deriverebbero dall’inserimento del nuovo museo in
un contesto così affascinante e dalla riqualificazione di una struttura
ad oggi parzialmente in disuso, che potrebbe trasformarsi in nuova meta
culturale (beh, esageruma nen..., NdG) di Torino (e adesso si capisce finalmente perché i turisti non vanno al Museo dell'Automobile. Aspettano le cere di Sbriglio, NdG)
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per promuovere la realizzazione di un Museo delle cere di eccellenza a Torino (anche no, grazie, NdG).
f.to Giuseppe Sbriglio
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