Passa ai contenuti principali

NON SUICIDATEVI ANCORA: E' SOLTANTO UN GIOCHINO CONTABILE

La povera Antonellina Parigi
La giunta regionale, in sede di assestamento del bilancio di previsione 2015, ha deciso di "togliere" 10 milioni alla Cultura.

Fermi, niente gesti inconsulti!

Aspettate ad aprire il gas. E' soltanto un giochetto contabile. Lo dichiara il ragiunatt Reschigna ("non saremmo stati in grado di pagarli ma saranno iscritti sul bilancio pluriennale 2016 in modo da rendere possibile stabilire gli impegni con le associazioni culturali già entro la fine di quest’anno") e io, per capirci qualcosa, ho approfondito rivolgendomi a persone informate dei fatti.
In realtà - mi hanno spiegato - quei 10 milioni non spariscono. Anche perché non ci sono mai stati. Quella cifra era destinata al saldo dei contributi 2015 ad associazioni ed enti culturali, saldo che in realtà viene materialmente pagato l'anno successivo, cioé nel 2016. In cassa per adesso quei soldi non ci sono. Quindi, si sono detti in Regione, tanto vale non iscriverli a bilancio 2015: entreranno nel bilancio del 2016. Esperti mi assicurano che l'operazione è legittima. Chi ne sa di più, non esiti a dirmelo.

Bilanci a confronto

Sono andato a rivedermi il post del 9 marzo scorso, dove mi occupavo per l'appunto del bilancio di previsione 2015: leggetevelo anche voi, e vediamo se arriviamo alle stesse conclusioni.
In quel post riportavo il comunicato della giunta, dov'era scritto: "La cultura ed il turismo potranno contare su 71,5 milioni, 15 dei quali serviranno per saldare debiti fuori bilancio a diverse associazioni culturali".  Infatti si era deciso di cacciare finalmente i soldi dei vecchi contributi, da anni assegnati ma in realtà non liquidati, una jattura che sta strangolando molti operatori.
Era stato un risultato tutto sommato accettabile, specie considerando le cupe previsioni di partenza. Se infatti a quei 71,5 milioni ne sottraggo 15, ne restano 56,5: più o meno (anzi, più che meno) la stessa cifra assegnata alla Cultura dall'assestamento 2014.
Ora, i 10 milioni che vengono "rinviati" al 2016 non rientrano nella categoria "pagamento di debiti fuori bilancio". Riguardano i contributi assegnati nel 2015, da saldare nel 2016; quindi, mi vien da dire, debiti a bilancio e non ancora "pregressi". I 10 milioni comunque non c'entrano con i 15 che abbiamo tolto dai 71,5 per arrivare al netto di 56,5 milioni destinati alla Cultura per le necessità del 2015: sono bensì da ulteriormente sottrarre a quei 56,5. Ne rimangono alla fine 46,5 puliti.

I dieci milioni ci sono ancora. Come aspettativa

Però quei dieci milioni - mi assicurano e io voglio sperare - non sono perduti. Ripeto come l'ho capita io: i 10 milioni sono la cifra - al momento virtuale - che è stata o sarà assegnata sotto forma di contributi entro il 2015 e che - com'è o dovrebbe essere normale - sarà materialmente saldata (intendo: cacciare il contante) l'anno prossimo.
Dunque la "perdita" è (almeno per ora) puramente contabile.
Se poi l'anno prossimo i soldi non ci saranno, e a saldo arriverà soltanto un marameo... Beh, è un altro paio di maniche. E lo scopriremo soltanto vivendo.
L'assessore Parigi in merito mi sembra fiduciosa. Con tutto che la coperta è sempre corta, e con quella coperta corta la poveretta deve far fronte ai suoi impegni, e tamponare pure le altrui politiche sbarazzine. Ma questa è un'altra storia che vi racconterò prima o poi.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la