Passa ai contenuti principali

LA DUE DILIGENCE E' QUASI PRONTA. E UN MALVAGIO TENTA FERRERO

Procede spedita la due diligence sui bilanci del Salone del Libro. Finora - a quanto trapela da ambienti del Salone stesso - non sarebbe ancora saltato fuori nulla di diverso rispetto a quanto già si sapeva (e che potete leggere nel post "Tutti i conti del Salone" di un anno fa).

Al posto di Ferrero darei le dimissioni. E forse pure lui, al posto mio

Richiamato alle armi: il direttore Ernesto Ferrero
A questo proposito, oggi ho scambiato due parole con il direttore del Salone Ernesto Ferrero. Mi ha confermato il suo punto di vista: dalla  due diligence non salterà fuori niente di illecito perché non c'è niente di illecito che possa saltare fuori.  
Allora gli ho domandato chi gliel'ha fatto fare, di tornare alla direzione e starsene lì a beccarsi gli schiaffi della fortuna e del massacro mediatico, per tamponare il casino scatenato da altri. Lui mi ha confermato che lo fa per senso di responsabilità e per tutelare il Salone in un momento così drammatico.
Ho obiettato che ciò va a suo onore, ma che al posto suo io - felicemente sprovvisto di senso del dovere nei confronti di chi commette minchiate - intanto non avrei accettato. E soprattutto, visto com'è impostata la faccenda, li manderei tutti al diavolo, e mi dimetterei stasera stessa.
Ernesto Ferrero ha sorriso: "Non è detto che non... Non è detto...".
Se non è detto che io non lo farei, confermo e giuro che lo farei.
Se non è detto che non lo faccia lui, non credo proprio che lo farebbe. Ma, per il bene del Salone, io non gli scasserei troppo la minchia. La rabbia dei buoni è la più devastante.

Due diligence: lo stato dell'arte

Torniamo alla due diligence. Quel che mi dicono sia emerso finora è ciò che già s'è detto mille volte. E cioé che il disavanzo nei conti ha tre cause principali:
1) il ritardo nel pagamento dei contributi da parte di Comune e Regione, nonché una serie di mancati rimborsi delle spese che il Salone ha sostenuto per progetti speciali affidati dagli stessi enti pubblici.
2) gli interessi sui soldi che il Salone s'è fatto prestare dalle banche per far fronte alla mancanza di liquidità causata dal suddetto ritardo nel pagamento dei contributi.
3) la scomparsa dei contributi della Provincia (che non c'è più) e della Camera di Commercio (che non è più in grado di sostenere economicamente il Salone).
I professionisti incaricati della verifica proseguono il loro lavoro. La due diligence sarà completata entro breve.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la