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I DISASTRI DI FRANCESCHINI: 50 MILIONI DI EURO SOTTRATTI AI BENI CULTURALI

Il MiBACT ha diffuso i dati odierni dei visitatori della "Domenica al museo", l'astuta trovata del ministro per caso Dario Franceschini per cui si entra gratis nei musei statali la prima domenica del mese. Il ministro per caso si vanta che "nei soli musei statali ci sono state oltre 5 milioni di presenze" da quando è stata istituita la stravagante consuetudine. Quindi, calcolando un biglietto minimo di 10 euro, ci siamo fumati almeno 50 milioni di euro che potevano essere spesi per sostenere la cultura in maniera più intelligente. Senza parlare dei musei comunali che si sono accodati al diktat ministeriale (Torino no, ha conservato un minimo di buon senso).
 Ad ogni modo, il ministero comunica le presenze della sola mattinata di oggi: in testa il Colosseo con 27.518 visitatori. L'unico museo statale di Torino sottoposto ogni mese alla perdita di un vitale incasso domenicale è il Polo Reale, che questa domenica mattina s'è piazzato al settimo posto in Italia con 2482 mancati biglietti e conseguente mancato incasso. Con il biglietto a 12 euro, calcolate voi quanto ci è costata una mattina di franceschinate.
 Poi ci stupiamo quando varie sale del Polo Reale non sono visitabili a causa dell'endemica carenza di personale: a quanto leggo, l'organico attuale è di cento sorveglianti, mentre per garantire un servizio degno di un paese civile ne servirebbero 150. Ma il garrulo Franceschini non è il ministro per caso di un paese civile.

Commenti

  1. ciao, mi chiamo emilio casalini, faccio il giornalista e cerco di capire.
    Ho letto con attenzione il tuo articolo e mi sfugge un dato. Tu prendi l'aumento dei visitatori e, calcolando un ipotetico biglietto non pagato, valuti il mancato incasso. Interessante, però ti chiedo, come si concilia questo ragionamento con il fatto che sono aumentati sia il numero complessivo dei visitatori che degli incassi?
    Perchè io riesco a seguire il tuo ragionamento se avessimo avuto un maggiore numero di ingressi e una diminuzione degli incassi. Ma se aumentano sia i visitatori (e non mi dispiace che ci sia più gente che entra n un museo, significa una maggiore contaminazione culturale) e anche gli incassi complessivi, dove sta il problema?
    Così, vorrei capire. Emilio Casalini

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  2. Non c'è problema: i visitatori che aumentano sono quelli paganti (per fortuna, aumentano anche costoro) più quelli non paganti; mentre gli incassi aumentano soltanto in base all'aumento dei visitatori paganti. Franceschini è convinto che l'aumento dei paganti è conseguenza delle domeniche gratuite; a me sfugge il rapporto causa-effetto, ma pazienza, non sono intelligente come Franceschini. Se i conti pubblici sono talmente rosei da permetterci di rinunciare all'incasso teorico (e mancato) per i visitatori non paganti, va benissimo. Però qualcuno dovrebbe spiegare come mai non riusciamo a pagare il personale necessario per garantire un decoroso funzionamento dei musei.

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  3. Falsità totali. Vengono decantati gli introiti fittizi, senza dire quanto si è seso per far pagare il biglietto, e a chi vanno veramente i soldi.
    Esempio: il mibact di Franceschini regaa 5 milioni di euro alla musica dal vivo, e poi si vanta del milione e mezzo di introiti dei visitatori che accedono per sentire un'ora di concerto.
    Mera mistificazione.

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