Uno degli splendidi tappeti imperiali cinesi esposti al Mao |
Una fondazione misteriosa
L'Associazione Textilia appare sul sito di Abbonamento Musei |
Curatori e commercianti
I curatori Danon (dal sito della galleria) |
E' una questione di etica dei musei: il Metropolitan di New York venne lapidato per aver esposto temporaneamente un quadro di un privato che poco tempo dopo andò all'asta.
Peraltro, come ha ricordato il direttore Biscione, Enzo e Roberto Danon hanno già all'attivo una mostra presso un'istituzione museale pubblica: il sito stesso della Galleria Danon cita infatti un'esposizione di tappeti tibetani al museo "Pigorini" di Roma nel 2001. Dal 1983 al 2002 Marco Biscione, attuale direttore del Mao, ha lavorato alla soprintendenza speciale del museo "Pigorini" contribuendo (cito dal curriculum pubblico) "alla selezione e organizzazione di mostre temporanee di provenienze interna ed esterna al Museo".
Comunque i tappeti esposti al Mao - mi viene ri-assicurato dall'ufficio stampa della Fondazione Torino Musei - non fanno parte di quelli commercializzati dalla Galleria Danon, quindi il parallelo con il Metropolitan non sussiste.
Dall'associazione alla fondazione
Ma di sicuro il problema al Mao se lo sono posti: tant'è che, nella comunicazione della mostra, la più "commerciale" Associazione Textilia è lestamente trasmutata in una più "nobile" fondazione. Ho anche chiesto a Roberto Danon lumi su 'sta Fondazione Museo Asia: mi ha confermato che è una "costituenda" fondazione che "si propone di mantenere insieme e far circolare questa mostra che nasce dal contributo di una decina di collezionisti". Affermazione che ovviamente non posso verificare: però il signor Roberto Danon mi ha fatto un'ottima impressione, mi sembra una persona competente e per bene, e non vedo perché mai dovrebbe mentirmi.Non siamo mica gli americani
Tanto più che il problema, se la mettiamo sul piano dell'etica e dell'opportunità, rimane. In effetti, mi capita sotto il naso il Codice etico dei Curatori museali redatto dall'Associazione dei Musei Americani, che alla voce "Conflitto d'interessi" (capo V) recita: "I curatori o curatori esterni non possono essere rivenditori (dealers) attivi in aree di interesse del museo. Per rivenditori attivi si intendono individui che hanno un'attività commerciale registrata con status fiscale e commerciale o, più in generale, sono attivamente impegnati nella compravendita di oggetti a scopo di guadagno personale o commerciale. I curatori esterni sono tenuti ad operare entro i limiti delle linee guida istituzionali che regolano il comportamento dei conservatori interni in materia di collezionismo privato e di compravendita".Quindi il conflitto d'interesse, secondo gli americani, esiste comunque se il curatore è un commerciante, non importa che esponga o meno la sua merce. Però quelli lì sono americani, altro mondo. Da noi in Italia abbiamo storicamente un concetto del conflitto d'interesse molto più sportivo.
Ah, dimenticavo. Le musiche d'ambiente della mostra sono di Nina Danon. Figlia e nipote dei curatori.
del modo di fare del Mao davvero non se ne puo' piu'. Perche' sempre nebbia e forte sensazione di voler fare apparire le cose diverse da come sono? Se si fa un giro in rete a leggere i comunicati su questa mostra dei Danon neppure un accenno: sembrerebbe quasi che il direttore si sia andato a prendere i tappeti uno ad uno. E poi, il museo fa tante presenze? Bene, ma prima di inchinarci all'operato del nuovo direttore, ricordiamo che nel 2014 il Mao aveva un reggente e si sa bene che sotto una reggenza un museo tira a campare, vivacchia. Riparliamone tra un poco. Il direttore poi si e' trovato la ristrutturazione gia' decisa prima del suo arrivo, percio' dove e' il grande merito? Forse che essendo romano ha fatto una telefonata ai Danon romani? Infine una precisazione, Gabo, Biscione non e' mai stato soprintendente del museo Pigorini, ma curatore della sezione Oceania prima e responsabile relazioni esterne poi e su questa sua capacita' di "intessere relazioni" si che bisogna inchinarsi, basta leggere il suo cursus honorum...
RispondiEliminaVada a leggersi il curriculum di Biscione, linkato nel post: c'è scritto soprintendente SPECIALE e questo ho scirtto. Che sta a ripetermi tutta la solfa? Sta nel curriculum, che chiunque può consultare. Per il resto delle sue considerazioni, sono opinioni, lecitissime. Io mi limito a riportare i fatti, non sentendomi per nulla emozionalmente coinvolto nella vicenda.
RispondiEliminaIl giornalista racconta i fatti, il lettore commenta. non so che ci sia scritto nel cv, ma questi sono stati i sovrintendenti al Pigorini e sfido chiunque a dire che non e' vero.
Elimina1988~90, Giovanni Scichilone
1990~2010 Maria Antonietta Fugazzola Delpino
2010~ 2012 Luigi La Rocca
2012~ 2015 Francesco di Gennaro
Qualche piccolo scivolamento di data per eventuali periodi di reggenza. Nel 1983 l'attuale direttore del Mao era forse appena laureato in lettere moderne e per essere sovrintendenti bisognava essere archeologi, aver fatto la scuola di specializzazione, ecc..
Chiarito l'equivoco. Biscione ha lavorato per tale soprintendenza.
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