Segnali da Todays Festival 2016. Il direttore artistico Gianluca Gozzi ha già fissato alcuni artisti importanti: ci sarebbero almeno tre nomi di livello. Un primo annuncio è imminente.
Comunque un contributo diretto dalle casse del Municipio arriverà, inferiore a quello del 2015 (che fu di duecentomila euro), ma pur sempre importante: attorno ai centomila euro, mi dicono.
Alle location del Festival - che gravita sulla zona di Barriera di Milano - si aggiungerà il nuovo spazio polivalente Open Incet, in via Cigna 96/17.
Intanto Todays si muove per darsi continuità nel corso dell'anno: figurava infatti come iniziativa del Festival il concerto degli Eagles of Death Metal, in programma a Hiroshima mon Amour il 28 febbraio, ma ora annullato perché la band ha dovuto di nuovo interrompere il tour.
L'anno passato - forse per far trangugiare la soppressione di Traffic - si tentò di presentare Todays come un "importante apporto alla visibilità internazionale della Città" (testuale nella delibera di giunta del 5 maggio 2015) e un "appuntamento che si colloca nell'ambito dei grandi festival italiani" (dixit l'assessore Braccialarghe alla conferenza stampa di presentazione). Si proseguì nell'equivoco fino a spacciare per testimonianza di immaginari riscontri europei una casalinga rassegna stampa che certificava invece il richiamo prevalentemente locale della manifestazione. Come prevedibile, considerato il cartellone.
Ammaestrati da quell'esperienza, adesso in assessorato manifestano aspettative e obiettivi diversi: magari più modesti, certo più raggiungibili. E in ogni caso rispettabili. Si parla infatti di un festival che "vuole dare spazio alla creatività giovanile, alle nuove proposte del territorio, a generi musicali e artisti innovativi e fuori dal mainstream". Insomma, un festival come quelli che Gozzi in passato faceva - peraltro bene - allo Spazio211. Quanto alle reazioni scomposte degli organizzatori alle critiche, anche lì si spera in una messa a punto, perché chi gestisce un festival di proprietà del Comune e pagato con soldi pubblici è tenuto a mantenere un diverso atteggiamento.
Con queste premesse è possibile - e auspicabile - che Todays possa farcela.
Sponsor e contributi
La seconda edizione si farà di nuovo a fine agosto, dal 26 al 28: il Comune lo ha deliberato e la Fondazione per la Cultura ha iniziato la caccia agli sponsor, che l'anno scorso mancarono, tanto da costringere a dirottare sul nascente festival risorse già attribuite al MiTo. Stavolta, a quanto sento, la situazione è migliore, e qualche privato - vero - sembra interessato. Sento citare Suzuki, ma al momento è una voce.Comunque un contributo diretto dalle casse del Municipio arriverà, inferiore a quello del 2015 (che fu di duecentomila euro), ma pur sempre importante: attorno ai centomila euro, mi dicono.
Alle location del Festival - che gravita sulla zona di Barriera di Milano - si aggiungerà il nuovo spazio polivalente Open Incet, in via Cigna 96/17.
Intanto Todays si muove per darsi continuità nel corso dell'anno: figurava infatti come iniziativa del Festival il concerto degli Eagles of Death Metal, in programma a Hiroshima mon Amour il 28 febbraio, ma ora annullato perché la band ha dovuto di nuovo interrompere il tour.
Cambiano le ambizioni
Ma la novità vera è un diverso atteggiamento che mi è sembrato di cogliere negli ambienti dell'assessorato alla Cultura.L'anno passato - forse per far trangugiare la soppressione di Traffic - si tentò di presentare Todays come un "importante apporto alla visibilità internazionale della Città" (testuale nella delibera di giunta del 5 maggio 2015) e un "appuntamento che si colloca nell'ambito dei grandi festival italiani" (dixit l'assessore Braccialarghe alla conferenza stampa di presentazione). Si proseguì nell'equivoco fino a spacciare per testimonianza di immaginari riscontri europei una casalinga rassegna stampa che certificava invece il richiamo prevalentemente locale della manifestazione. Come prevedibile, considerato il cartellone.
Ammaestrati da quell'esperienza, adesso in assessorato manifestano aspettative e obiettivi diversi: magari più modesti, certo più raggiungibili. E in ogni caso rispettabili. Si parla infatti di un festival che "vuole dare spazio alla creatività giovanile, alle nuove proposte del territorio, a generi musicali e artisti innovativi e fuori dal mainstream". Insomma, un festival come quelli che Gozzi in passato faceva - peraltro bene - allo Spazio211. Quanto alle reazioni scomposte degli organizzatori alle critiche, anche lì si spera in una messa a punto, perché chi gestisce un festival di proprietà del Comune e pagato con soldi pubblici è tenuto a mantenere un diverso atteggiamento.
Con queste premesse è possibile - e auspicabile - che Todays possa farcela.
Commenti
Posta un commento