Ho una spiccata attitudine ad accettare inviti che non sono certo di poter sostenere. Stasera, per esempio, mi hanno invitato a un incontro che si tiene alle 19 alla Palazzina di Stupinigi, in occasione della mostra "Regine & Re di Cuochi", dedicata alla "cucina italiana d'autore". Pur riconoscendomi un certo talento ai fornelli, nel contesto faccio fatica a considerarmi l'uomo giusto al posto giusto. Tanto più che all'incontro partecipa un cuoco vero, e famoso, Fulvio Pierangelini. Non credo ci sia partita, sul piano culinario. In realtà ho accettato perché l'altro ospite della serata è Enrico Rava, un amico ma soprattutto un divino musicista. E insomma, io più che a parlare vado ad ascoltare. Pierangelini, certo, per migliorarmi come cuoco; e Rava perché da lui, anche se non suona, impari sempre qualcosa. Lo consiglio anche a voi. E' gratis, però bisogna prenotare sul sito.
Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.
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