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THE SPEAKER IN THE POOL

Quando si dice dare l'esempio: Carolyn è stata la prima a parlare nel vascone
Un paio di settimane fa incrocio la riccioluta doppia direttrice di Gam e Rivoli Carolyn Christov Bakargiev, che con indosso il cappello di direttrice della Gam mi domanda perché non vado a #parlareallagam - sapete, quella strana roba che fanno alla Gam in una specie di vascone che si chiama Arena Paolini, con dentro uno che parla e attorno qualche curioso che si domanda cosa vuole quel mattocchio. Io le rispondo che c'è già in giro un sacco di gente che blatera a vuoto. Ma lei mi fa notare che uno più uno meno cambia poco; beh, no, in realtà dice che è una cosa divertente; e in ogni caso a me la Carolyn mi fa simpatia con quella sua aria da cartone animato; così penso che sì, in vita mia ho commesso un sacco di azioni stolte e quindi posso anche parlare alla Gam; quindi accetto; e lei mi domanda di che cosa parlerò, e io butto lì la prima cosa che mi viene in mente e rispondo che vorrei parlare di Batman; poi però mi rendo conto di non essere all'altezza, così ripiego su un argomento più semplice, benché meno significativo: perché gli italiani non solo non leggono, ma non sanno neanche scrivere. Oggi, venerdì 8, a mezzogiorno mi esibisco nel vascone. Se avete di meglio da fare, potete benissimo non venire.

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CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...