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ALLE VALLETTE NON LI INTORTI. MEN CHE MENO CON LE LUCI D'ARTISTA

Residenti delle Vallette espongono ad Appendino il loro punto di vista sulla riqualificazione del quartiere

Ah, signora mia, non ci sono più le conferenze stampa di una volta. Sa, quelle conferenze stampa tutte calma e voluttà, nei bei saloni con gli stucchi dorati e con gli assessori e i sindaci che si lodano e s'imbrodano e i giornalisti che applaudono, e poi alè, vai col buffet.
Adesso le conferenze stampa tocca farle in periferia, perché si sa, una conferenza stampa al giorno e ti togli il disagio di torno. 
Però, si figuri un po' signora mia, quelli che nel disagio ci stanno dentro mica si accontentano di una conferenza stampa in piazza Montale anziché a Palazzo Madama; e le dico di più, non gli basta nemmeno se gli mettono le Luci d'Artista nel quartiere. 
Riqualificazione: i coni gelati in piazza Montale
Guardi, in piazza Montale hanno messo quelle di "Ice Cream" della Vanessa Safavi, sa, quei i coni gelati luminosi, che adesso piazza Montale sembra una grande gelateria. E niente, a quelli che vivono il disagio delle periferie non gli basta ancora. Alle Vallette, cara amica, c'è gente tosta, mica li intorti con quattro moine. E se si accorgono che gli stai a menare il torrone, s'incavolano come bestie, e capace che ti rovinano le conferenze stampa.
Ah, signora mia, io gliel'avevo detto a Chiara, che non era il caso di prendersi quel rischio, ma lei dura. Lo sa, vero? che quella ragazza quando si ficca in testa una cosa... e beh, stamattina c'era la conferenza stampa di Luci d'Artista e di Contemporary e di tutte quelle fiere dell'arte contemporanea, e Chiara l'ha fatta al Teatro Caos in piazza Montale, lì alle Vallette, dove s'è presa tanti voti promettendo mari e monti e pronto riscatto e centralità e ascolto e attenzione ai bisogni della gente; e alla conferenza stampa c'erano lei, e la Leon, e la Parigi; e Chiara ha pure detto tante belle parole sull'importanza delle periferie e sui grandi progetti e sugli interventi materiali e immateriali; gli interventi immateriali sarebbero, se ho capito bene, cose tipo mettere i coni gelati luminosi in piazza Montale, e questo secondo Chiara rafforza l'identità delle Vallette, pensi un po'. 
Vabbé, s'è capito subito che c'era baruffa nell'aria e non era una conferenza stampa come le solite, quando il presidente della Circoscrizione - uno di sinistra, peggio che il piddì, che resti fra noi... - ha ricordato - senza polemica, per carità! - che le Luci d'Artista in periferia le avevano già portate nel 1999, così Chiara ha dovuto rimangiarsi la storia che è lei la prima a farlo; ma se l'è rimangiata con molto stile - lei la conosce no? ha un sacco di stile, Chiara - e ha persino ringraziato le passate amministrazioni per aver inventato le Luci d'Artista. E' un bel gesto, non trova signora mia? 
Un anziano signore acchiappa Appendino: "Ho votato per te, devi ascoltarmi!"
La cosa davvero disdicevole è capitata alla fine, signora mia; prima è saltata su un'altra tipa della Circoscrizione, una biondina, con le solite storie delle promesse non mantenute; ma fin lì niente di grave, Chiara e gli altri pensavano di risolverla con il classico "ne parleremo ma non è questa la sede". E invece proprio allora sono entrati in teatro quelli tosti, quelli incazzati per davvero, quelli dei comitati spontanei, gridando che vogliono essere ascoltati, e c'è chi non ha la casa, e chi non ha il lavoro, e i piccoli commercianti sono alla canna del gas, e in ultima analisi delle Luci d'Artista gli frega sega; e gridavano che la gente, alle Vallette, non ce la fa più, e loro chiedono aiuto e ascolto, e scrivono al Comune, scrivono agli assessori, scrivono agli uffici, e nessuno risponde.
Oh, signora mia, erano proprio arrabbiati, e mica erano i soliti del piddì, macché, erano quelli che Chiara l'hanno votata, e mentre lei accennava una fuga strategica glielo dicevano in faccia, che sono stanchi e stufi di aspettare e di sentirsi ripetere vedremo e faremo e valuteremo. Così lei ha accettato di parlargli, ai rappresentanti di 'sta gente incazzata, e se li è portati in uno stanzino del teatro e non ha lasciato entrare i giornalisti, con tutto che la gente incazzata era incazzata anche perché voleva che i giornalisti sentissero quali sono i problemi e come rispondeva Appendino.
All'uscita dal teatro un signore dei comitati popolari chiede ancora garanzie
Invece i giornalisti sono rimasti fuori, e sembrava l'assedio di Fort Apache, signora mia, proprio come nei western che guarda mio marito: e forse era meglio se li lasciava entrare, i giornalisti, perché la gente voleva che entrassero e sentisseroMa insomma, i giornalisti sono rimasti fuori a raccogliere gli sfoghi della gente e Chiara chiusa dentro Fort Apache con i portavoce della manifestazione, e con lei c'erano anche la cara Leon e quel bravo Pasquaretta, tanto affezionato. E sulla porta vigilava un signore della polizia, credo della Digos perché aveva l'aria di quei giovani agenti della Digos che si vedono nelle fiction. Bravo ragazzo, tanto gentile; pensi che quel tipaccio del Gabo cercava di sgattaiolare e lui lo ha fermato ma con tanta cortesia perché, gli ha detto, lo conosce bene. Sa, signora mia, scommetto che quel tipaccio del Gabo ha un fascicolo alto così in questura...
E insomma, alla fine s'è risolta a baci e abbracci, e Chiara se n'è andata promettendo di interessarsi e sentire gli assessori responsabili e cercare soluzioni. Si figuri, signora mia: lì c'è gente senza casa e senza lavoro, e sperano che la casa e il lavoro glieli trovi il sindaco. Perché il sindaco glielo ha fatto sperare, in campagna elettorale. Intanto, mentre aspettano e sperano, hanno i coni gelati in piazza Montale. Vedrà di notte che bell'effetto faranno, signora mia.

Commenti

  1. Mannaggia me la sono persa! Ero lì lì X venire ma poi ho desistito perché troppo distante da dove mi trovavo...... grazie di avermela raccontata. E poi ora penso tanto sarei stata fuori che neanche sono tanto giornalista!

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