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Laura Milani, presidente del Museo del Cinema |
Oggi è giornata tosta, per quel che resta delle istituzioni culturali torinesi. Anche al Museo del Cinema tira un'aria da paura, il futuro è nebuloso, i dipendenti sono preoccupati e agitati per certe minacciose allusioni e, riuniti in assemblea, chiedono chiarimenti minacciando lo sciopero.
Ho passato del buon tempo, oggi, a scrivere un commento sulla situazione generale della cultura a Torino. Esce sul Corriere domani, festa dell'Immacolata Concezione. Qui c'è il link per leggerlo.
Cosa dice la presidente
Qui mi limito a pubblicare la dichiarazione ufficiale diffusa in serata dall'Assertiva Presidente Laura Milani. Che, immagino, dovrebbe suonare come una rassicurazione per i dipendenti. Dovrebbe.
Ecco la dichiarazione: “Al Museo Nazionale del Cinema partirà, a breve, un’analisi approfondita per produrre una fotografia precisa qualitativa e quantitativa di tutto il personale. Solo alla fine di questo lavoro si potrà valutare se e quali interventi potrebbero essere attuati sul personale, in accordo con i sindacati”.
Chissà se si sentono rassicurati.
Ne dubito, considerato il tono del loro comunicato.
Cosa dicono i dipendenti
Ecco il comunicato diffuso dai dipendenti del Museo del Cinema in stato di agitazione: "Chiediamo risposte certe entro l’11 dicembre: se non le otterremo torneremo a riunirci martedì 12 dicembre per decidere il percorso da intraprendere per ottenere risposte. Viste le recenti dichiarazioni di politici e amministratori, durante e immediatamente dopo la 35/a edizione del Torino Film Festival che si è chiusa con grande successo, e visto che si paventano tagli al personale ipotizzando contratti di solidarietà, i lavoratori del Museo Nazionale del Cinema, rimasti in silenzio finora in attesa di comunicazioni dai diretti interlocutori, hanno deciso che è giunta l’ora di far sentire la loro voce. L’innegabile valore del Museo Nazionale del Cinema a livello nazionale e internazionale è il frutto del lavoro di persone che ogni giorno, con competenza e professionalità, garantiscono lo svolgersi delle attività del Museo. Solo chi non conosce questa realtà può dire che 77 dipendenti sono troppi. Il Museo non è solo la Mole Antonelliana. Il complesso reticolo di attività che irradia sul territorio è sorretto da questi 77 lavoratori, spesso in regime di straordinario non retribuito. Nell’ultimo incontro istituzionale, il 31 ottobre, alla presenza dei sindacati e dell’assessore alla Cultura del Comune, Francesca Leon, la presidente della Fondazione Laura Milani ha annunciato la presentazione del suo Progetto triennale al collegio dei soci fondatori il 29 novembre. Dopo quell'incontro la presidente si è detta disponibile a condividere il piano con i sindacati. Ma tale incontro di condivisione non è mai avvenuto. Le parti l'hanno sollecitato in data 1 dicembre ma al momento senza risposta. Richiediamo un impegno istituzionale forte per la crescita del Museo e per tutti i professionisti che da anni lavorano in questa Fondazione. Puntiamo l'attenzione su quattro colleghi, compresi nel totale di 77, che lavorano da circa 8 anni con reiterati contratti a tempo determinato, in scadenza a fine 2017. Senza questi lavoratori i relativi settori di riferimento non sono in grado di proseguire l'attività. Vogliamo in tempi brevi una pianta organica che ci includa tutti, e l'organizzazione del lavoro richiesta dal sindacato da circa un decennio".
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