Passa ai contenuti principali

IL COLLASSO DEL SISTEMA: UN DOPPIO POST SULL'APOCALISSE

Stamattina è uscito sul Corriere di Torino un articolo in cui tiro un po' le fila di varie sfighe (sparse solo in apparenza...) che si abbattono con crescente frequenza sulle istituzioni culturali di questa sventurata città. Direi che non è fuori luogo: soltanto nel giro di due giorni abbiamo appreso, nell'ordine, che il Regio deve rinviare l'approvazione del bilancio preventivo, la Fondazione per il Libro si avvia alla liquidazione, al Museo del Cinema i dipendenti temono di perdere il lavoro... E queste, lo ripeto, sono soltanto le ultimissime notizie.
L'articolo si intitola "Roma ci mise tre secoli per collassare. Il sistema culturale di Torino pochi anni". Ovviamente con "Roma" si intende l'Impero romano d'Occidente. Oggi Roma è collassata da mo'.
Ad ogni modo, l'articolo comincia così:
E' l'intero sistema che sta implodendo.
C'è un fil rouge che collega i sinistri segnali che arrivano dalle istituzioni culturali torinesi. Gli spasmi del Salone del Libro, l'anarchia e le ristrettezze che devastano il Museo del Cinema e i suoi festival, i buchi a sorpresa del Regio, i Musei Civici strangolati dall'incertezza finanziaria e dalla debolezza progettuale: queste sciagure, e altre ancora, sono i primi scrosci di una tempesta perfetta, da tempo prevedibile e prevista ma ottusamente ignorata e negata. Una tempesta che si è annunciata per anni , s'è addensata negli ultimi mesi e adesso è pronta a scatenarsi. Verrà la pioggia, feroce; verrà il diluvio che tutto sommergerà.
Le cause del disastro immanente sono due, strettamente collegate: la mancanza di soldi e la mancanza di neuroni...

Bonus track: il censimento dei coglioni


E come bonus track, vi linko un vecchio post, giusto perché qualcuno non salti su a dire "ma come potevamo prevederlo?". Il post si intitola "L'apocalisse è qui, e non abbiamo niente da metterci". E' del 25 novembre 2014. Tre anni fa. Rileggetevelo, che vi fa bene e ripassate pure Wittgenstein. Molti all'epoca dissero che ero un pessimista, un disfattista e in ultima analisi un coglione. Adesso suggerirei di riaprire il censimento dei coglioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la