Sempre per la serie "un altro cinema è possibile, persino a Torino", pubblico con personale soddisfazione il testo di presentazione di "Bisognava muoversi", una rassegna che ricorda nella loro città tre registi, orgogliosamente indipendenti, scomparsi da pochi anni: Armando Ceste, Alberto Signetto, Alessandro Tannoia. Essi hanno dato al cinema - e a Torino - molto più di quanto ne abbiano ricevuto. E non stupitevi se la rassegna non gode di nessun sostegno - neppure un centesimo bucato - da parte degli enti pubblici: coloro che non servirono il potere da vivi, non servono al potere da morti.
S'inaugura lunedì 8 la rassegna cinematografica "Bisognava muoversi. Immagini altre dalla Torino di fine millennio", dedicata a tre registi indipendenti: Armando Ceste, Alberto Signetto e Alessandro Tannoia. Il progetto, coordinato dal Cantiere Ceste-Signetto-Tannoia - composto da filmaker, produttori e organizzatori culturali - nasce dall'esigenza di omaggiare queste tre figure nodali del cinema torinese scomparse negli ultimi anni, che hanno fatto di quest'arte una vera e propria ragione di vita.
La rassegna intende restituire loro una visibilità spesso negata dalle istituzioni e dal sistema produttivo, cercando così di approfondire cosa significasse creare immagini nelle ultime tre decadi del '900 e agli albori del nuovo millennio a Torino. Considerata la grande produzione dei tre autori, verrà presentata una selezione di titoli divisi in quattro appuntamenti diffusi per la città accompagnati da una mostra grafica. L'obiettivo è quello di porre un nuovo sguardo, ma anche per avvicinare il pubblico più giovane al cinema di Ceste, Signetto e Tannoia.
Si parte lunedì 8 ottobre alle 20,30 al cinema Massimo (via Verdi 18, ingresso 4 €) con un programma di proiezioni intitolato "Linguaggio e Sperimentazion", ovvero come il cinema si è articolato nei tre autori secondo forme libere, provocatorie e surreali.
S'inaugura lunedì 8 la rassegna cinematografica "Bisognava muoversi. Immagini altre dalla Torino di fine millennio", dedicata a tre registi indipendenti: Armando Ceste, Alberto Signetto e Alessandro Tannoia. Il progetto, coordinato dal Cantiere Ceste-Signetto-Tannoia - composto da filmaker, produttori e organizzatori culturali - nasce dall'esigenza di omaggiare queste tre figure nodali del cinema torinese scomparse negli ultimi anni, che hanno fatto di quest'arte una vera e propria ragione di vita.
La rassegna intende restituire loro una visibilità spesso negata dalle istituzioni e dal sistema produttivo, cercando così di approfondire cosa significasse creare immagini nelle ultime tre decadi del '900 e agli albori del nuovo millennio a Torino. Considerata la grande produzione dei tre autori, verrà presentata una selezione di titoli divisi in quattro appuntamenti diffusi per la città accompagnati da una mostra grafica. L'obiettivo è quello di porre un nuovo sguardo, ma anche per avvicinare il pubblico più giovane al cinema di Ceste, Signetto e Tannoia.
Si parte lunedì 8 ottobre alle 20,30 al cinema Massimo (via Verdi 18, ingresso 4 €) con un programma di proiezioni intitolato "Linguaggio e Sperimentazion", ovvero come il cinema si è articolato nei tre autori secondo forme libere, provocatorie e surreali.
Il secondo appuntamento, in programma venerdì 12 ottobre dalle 18 all'Unione Culturale Franco Antonicelli (via Cesare Battisti 4, ingresso libero) prevede presentazioni e dialoghi aperti al pubblico sui tre autori e proiezioni dedicate al rapporto tra le diverse discipline artistiche.
"Torino post industriale" sarà il tema del terzo appuntamento martedì 16 ottobre alle 20,30 al cinema Classico (piazza Vittorio Veneto 5, ingresso 4 €); nelle opere in programma emerge un segno chiaro da parte di Ceste, Signetto e Tannoia di voler filmare la città a tutti i costi e con ogni mezzo anche per documentarne la trasformazione urbanistica e sociale negli anni '80-'90.
Scorci, fughe, prospettive, esplosioni, crolli, lotte, memoria, underground e suoni alternativi compongono "Politica e rivolta", l'ultimo appuntamento in programma giovedì 18 ottobre alle 21 al cinema Fratelli Marx (corso Belgio 53, ingresso 4 €), che si declina nei tre autori secondo un sentire comune, frutto della scelta, trasformatasi poi in una vera e propria rivendicazione, di una marginalità autoriale; il cinema diventa uno strumento, se non una vera e propria arma per trasformare la realtà e scardinarne l'ingranaggio.
A partire da martedì 9 ottobre alle 18,30 sarà possibile visitare gratuitamente nel foyer del cinema Classico la riproposizione della mostra "Terroristen" di Armando Ceste, curata da Petra Probst con un testo critico di Maria Teresa Roberto, interventi grafico-pittorici sulle immagini segnaletiche di Ulrike Meinhof e di altri componenti della R.A.F. dichiarati suicidi nel carcere di Stammheim nel 1977.
Per l'occasione è stato curato un catalogo che accompagnerà la rassegna con i contributi tra gli altri anche di Steve Della Casa, Gabriele Ferraris, Beppe Rosso, Davide Ferrario, Adonella Marena, Gaetano Capizzi, Mimmo Calopresti, Gianluca e Massimiliano De Serio.
A partire da martedì 9 ottobre alle 18,30 sarà possibile visitare gratuitamente nel foyer del cinema Classico la riproposizione della mostra "Terroristen" di Armando Ceste, curata da Petra Probst con un testo critico di Maria Teresa Roberto, interventi grafico-pittorici sulle immagini segnaletiche di Ulrike Meinhof e di altri componenti della R.A.F. dichiarati suicidi nel carcere di Stammheim nel 1977.
Per l'occasione è stato curato un catalogo che accompagnerà la rassegna con i contributi tra gli altri anche di Steve Della Casa, Gabriele Ferraris, Beppe Rosso, Davide Ferrario, Adonella Marena, Gaetano Capizzi, Mimmo Calopresti, Gianluca e Massimiliano De Serio.
"Bisognava muoversi" è un progetto totalmente indipendente, sarà possibile sostenere il progetto facendo una donazione durante gli appuntamenti, ricevendo il catalogo e il code per vedere l'intera rassegna in streaming on-line sul sito www.streeen.org.
Caro Gabo, non so se ti è venuta così d'amblé, o se l'hai presa direttamente da Shakespeare, ma la formula "coloro che non servirono il potere da vivi, non servono al potere da morti" è una vera perla. Vale per tutti coloro a cui la si dedica come una medaglia, come una targa, come un piccolo monumento.
RispondiEliminaEro un amico di Tannoia ed ho partecipato ad un suo corto nel 90 insieme a mio fratello (dove tutto è).Ho saputo tardi della manifestazione al cinema massimo e vorrei rivedere quel corto. Come potrei fare?
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