Ricevo e volentieri pubblico:
Come di consueto in quest’edizione, è l’animazione ad aprire la giornata di proiezioni al Festival. Tratto dal graphic novelomonimo di Arthur de Pins trasposto in versione animata dallostesso autore assieme ad Alexis Ducord, Zombillenium (ore 18, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati) si ambienta in un luna park davvero bizzarro, dove sono zombi, vampiri, lupi mannari a dover intrattenere gli esseri umani annoiati e poco interessati. La situazione dei “lavoratori” prende una piega inaspettata quando un umano ficcanaso, l’ispettore della sicurezza Hector, viene uccisoe, a quel punto, “assunto”, trasformandosi nella nuova star di Zombillenium. La figlia, infatti, non riuscendo ad accettare la “morte” del padre, comincia ad indagare sulla realtà di quello strano luogo… Rivolto al pubblico tanto dei ragazzini quanto degli adulti (i più grandi si divertiranno scoprire gli svariati eastereggs, le citazioni cinefile e i riferimenti a grandi popstar e gruppi rock contenuti nel film), il lungometraggio, al pari di illustri capostipiti del filone in cui si mescolano zombie, vampiri e umani,rovescia punti di vista e stereotipi, trasformandosi in una spassosae travolgente parodia della società contemporanea.
L’appuntamento successivo è con la selezione di opere cinematografiche di diversa provenienza che, nella loro ideazione e realizzazione, hanno coinvolto attivamente giovani e giovanissimi e che si riuniscono nella specifica sezione del Festival “Buona la prima!”. L’incontro della giornata è dedicato alle produzioni dei ragazzi del Collettivo Super 8: un’occasione per conoscere la realtà dei giovani napoletani che, grazie alla partecipazione ai laboratori cinematografici di Arci Movie, hanno potuto coltivare la loro passione per il cinema fino ad arrivare all’ideazione e alla produzione di due web series. Al Festival verrà presentata la prima puntata di entrambe le serie: Il nastro di Möbius, ispirata a “L’incontro” di Vincenzo Cerami, e Snuff, storia gialla che ruota attorno agli snuff movies, i filmati cruenti, spesso amatoriali, che ritraggono la morte in diretta (ore 18.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino). Dialogheranno con il pubblico Roberto D’Avascio, presidente di Arci Movie Napoli, Giovanni Bellotti, ideatore di Il nastro di Möbius e Snuff, i ragazzi del collettivo Super8 che hanno realizzato le due web series e il regista Daniele Gaglianone.
In serata il Festival presenta The Cleaners – Quello che i social non dicono (ore 20.00, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino). Esclusiva indagine sull’industria digitale che ha sconvolto il Sundance Film Festival, il documentario dei tedeschi Hans Block e Moritz Riesewieck ci porta dietro le quinte delle procedure di rimozione dei contenuti di colossi come Facebook e Google. Quando postiamo qualcosa sul web, dove va a finire? È davvero un algoritmo a decidere ciò che vediamo o non vediamo? Mentre Facebook si sta ancora riprendendo dallo scandalo Cambridge Analytica, il film getta uno sguardo nuovo e denso di spunti di riflessione su un tema fondamentale e quanto mai attuale della società contemporanea. Dalle testimonianze di cinque “spazzini digitali” che a Manila – la capitale mondiale di contentmoderation – ripuliscono per dieci ore al giorno il web da foto evideo “inappropriati” (e spesso traumatici anche per loro) e dalleinterviste esclusive a esperti, studiosi, ex manager delle grandi compagnie tecnologiche, emerge con forza l’interrogativo su come venga decisa l’“appropriatezza” di un contenuto e dove si situi il confine tra illegalità profusa e censura diffusa. E la risposta è sorprendente.
Sempre in prima serata, un appuntamento, duplice, con l’animazione. Il protagonista sarà Alberto Vázquez fumettista eregista di film selezionati e premiati nei maggiori festival internazionali di animazione. Dell’autore spagnolo, il Festival presenta il lungometraggio realizzato a quattro mani con il collega Pedro Rivero Psiconautas, los niños olvidados (ore 20.30,Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati). Fedele trasposizione della graphic novel omonima di Vásquez, il film narra il destino di Birdboy e Dinky, due ragazzini particolarmente sensibili, all’indomani di una terribile catastrofe ecologica che ha devastato la loro isola: un coraggioso e cupo racconto di formazione in cui le inquietudini e le asperità dell’adolescenza vengono narrate con durezza, in un’atmosfera di estrema desolazione e instabilità, resa ancor più efficace dal contrasto creato dalla delicatezza degli animaletti antropomorfi protagonisti. A seguire verrà proposto Decorado, terzo cortometraggio di Vázquez dopo Birdboy, del 2011, e Sangre de unicornio del 2013. Favola esistenzialista sul senso della vita e delle relazioni umane, il film è un ibrido tra un racconto del terrore e una commedia dall’ironia corrosiva di cui, ancora una volta, sono protagonisti animaletti umanizzati e checostituisce una scommessa formale inusuale e rischiosa, mescolando un’estetica tipica del disegno underground con quella delle incisioni classiche del XIX secolo. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Dipartimento di animazione di Torino, le proiezioni saranno introdotte da Dalila Rovazzani e Milena Tipaldo, ex studentesse del CSC e animatrici in entrambi i film.
In seconda serata, il Festival propone l’ultimo titolo della retrospettiva “This Is Not a Selfie”, Grizzly Man (ore 22.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati) di Werner Herzog. Realizzato nel 2005, il film è costruito a partire dai materialifilmati da Timothy Treadwell, che dal 1990 si avventurò ciclicamente, per oltre un decennio, in Alaska per vivere insieme agli orsi grizzly e documentarne le abitudini. Nel 2003 l’ambientalista e documentarista statunitense trovò la morte proprio ad opera di una di quelle creature che credeva amiche. Nel lungometraggio, gli estratti dalle centinaia di ore di girato daTreadwell si alternano con riprese naturalistiche, interviste a parenti e amici del “Grizzly Man”, realizzate dallo stesso Herzog,che ricompongono non solo un ritratto dell'eccentrico ed entusiasta attivista-ecologista, ma anche la parabola del suo sogno utopico e fatale di una convivenza possibile a stretto contatto con simili animali feroci. «Guardando gli orsi negli occhi non ho mai visto quell'universo interiore che ci vedeva Timothy. Solo il tipico disinteresse di un animale interrotto dall'occasionale stimolo del cibo» ha detto Herzog, ribadendo ancora una volta la sua generale visione di una Natura intrinsecamente indifferente e spietata.
Nel corso della giornata sono, inoltre, in cartellone due appuntamenti collaterali alle proiezioni. Il primo intitolato “I muri tra sacro e profano” (ore 14-17, DAMS – Università degli studi di Torino, StudiumLab), dedicato agli studenti e aperto a tutto il pubblico interessato, spazierà tra cinema, fumetti, writing e street art, che verranno analizzati e discussi attraverso la proiezione di sequenze di film, fotografie e videoclip.All’incontro, organizzato in collaborazione con Missioni Don Bosco Onlus e Università degli studi di Torino, interverranno il writer Mr Wany ed Enrico Bisi, regista e docente di Regia cinematografica al Corso di laurea in DAMS – Università degli studi di Torino.
Nel tardo pomeriggio, il Festival propone, invece, il sesto appuntamento del ciclo di Wikicampus (ore 18, il Circolo dei lettori), di cui sarà protagonista il romanziere, saggista e traduttoreTommaso Pincio, a colloquio con Andrea Mattacheo, editor di Einaudi. Partendo dall’immagine di sé allo specchio e dal racconto in prima persona, motivi di fondo dell’ultimo romanzo dello scrittore romano, “Il dono di saper vivere”, l’incontro affronterà il tema dell’autorappresentazione a cui il Festival è dedicato attraversando la letteratura e l’arte per arrivare alle forme mediali contemporanee.
Tutti gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito.
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