Ricevo e volentieri pubblico:
Oggi la giornata di proiezioni si apre al Sottodiciotto Festival con l’anteprima nazionale di Mani rosse (ore 18.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), nuova opera di Francesco Filippi, pedagogo con una predilezione per il cinema per i ragazzi, regista che ha all’attivo 190 premi e più di 500 selezioni in festival di tutto il mondo. Prodotto da Sattva Film in collaborazione con Rai Ragazzi, il mediometraggio in animazione e stop motion affronta il drammatico tema della violenza sui minori attraverso la storia del dodicenne Ernesto e del suo incontro con una misteriosa ragazza,Luna. Autrice di meravigliosi murales, Luna ha il potere speciale di emettere dalle mani un vivido colore rosso, con cui esprime il suo talento. Ma dietro questo dono c'è una dolorosa realtà: il padre di Luna, Furio è un uomo violento. Quando Luna improvvisamente scompare, Ernesto dovrà tirare fuori tutto il suo coraggio per salvare la vita a quella strana ragazzina di cui si è innamorato… La proiezione sarà introdotta da Francesco Filippi.
In serata, in un altro appuntamento con l’animazione di qualità, il Festival propone Seder-Masochism (ore 20, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), secondo lungometraggio della talentuosa regista statunitense Nina Paley, che, dopo il brillante Sita Singsthe Blues, torna a trattare il complicato rapporto tra religione, origini del patriarcato e condizione femminile. Esilarante mix di musical e animazione, il film reinterpreta gli eventi della Bibbia ebraica dal Libro dell’Esodo, soffermandosi in particolare sulle storie associate al Seder pasquale, come la morte dei primogeniti e la liberazione, guidata da Mosè, degli ebrei dalla schiavitù in Egitto. Introduce la proiezione Eric Rittatore, presidente dell’Associazione Cartùn di Genova.
Sempre in serata, il cartellone dà spazio all’omaggio speciale dedicato a Françoise Romand, organizzato da Sottodiciotto Film Festival & Campus in collaborazione con l’Unione culturale Franco Antonicelli e con il sostegno di Alliance Française di Torino. Regista francese ancora poco conosciuta in Italia, attiva a Parigi ma nativa di La Ciotat (dove il bisnonno era il tuttofare e giardiniere di casa Lumière immortalato nel celeberrimo L’Arroseur arrosé), Françoise Romand è autrice di film indipendenti e irriverenti che, tra finzione, documentario e autoritratto, indagano con ironia e sensibilità le relazioni famigliari e sentimentali. Il primo titolo in proiezione è Mix Up ou Méli Mélo (ore 20.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino), opera d’esordio di Françoise Romand, definita dal critico britannico Jonathan Rosenbaum “il miglior film degli anni ’80”. Insieme ai protagonisti reali della vicenda, il lungometraggio ricostruisce la storia realmente accaduta di due donne britanniche nate nel 1936 che scoprono di essere state scambiate in culla alla nascita e dunque di aver vissuto per vent’anni l’una con i genitori biologici dell’altra. A seguire, Baiser d’encre, uno street art movie, realizzato nel 2015, in cui la regista segue Ella+Pitr, una coppia di artisti murali che viaggia per le strade della Francia e del mondo realizzando poster di grandi dimensioni e inventando un'umanità piena di poesia e ironia: l’uomo che allatta, la vecchina arrabbiata, il Sisifo affaticato… Ad entrambe le proiezioni interverrà la regista, ospite del Festival.
Grande protagonista della passata edizione, il writing ritorna anche in un’altra proiezione della serata. Realizzato dalla società Base Zero di Enrico Bisi e Stefano Cravero Don Bosco on a Wall (ore 21.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Rondolino) è un breve reportage dedicato all’intervento di Mr. Wany, street writer di fama internazionale – ospite della scorsa edizione del Festival –, su un muro di Valdocco, il luogo in cui Don Bosco ha iniziato il suo lavoro con i ragazzi di strada nelle periferie di Torino a metà ’800. Il video documenta l’intera lavorazione del graffito, realizzato nello scorso settembre, che si inventa un nuovo modo di interpretare l’iconografia religiosa, lasciando spazio anche alle reazioni dei passanti e ai racconti di chi custodisce l’eredità del santo sociale. Introducono la proiezione Enrico Bisi e Stefano Cravero.
In seconda serata il cartellone presenta il quarto appuntamento della retrospettiva “This is Not a Selfie”, Les Plages d’Agnès (ore 22.00, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), di Agnès Varda. Realizzato nel 2008, il film è una sorta di autodocumentario con cui l’allora ottantenne regista d’origine belga, ma d’adozione francese, si racconta tornando sulle spiagge che hanno segnato la sua vita. L’autrice si mette in scena tra brani dei suoi film, immagini e reportage. Con umorismo ed emozione, coinvolge lo spettatore nei momenti fondamentali della sua storia personale e professionale: dagli esordi nella fotografia di teatro, alla carriera di regista innovatrice negli anni Cinquanta, al legame con Jacques Demy, all’impegno femminista, ai viaggi a Cuba, in Cina e negli Stati Uniti, al cammino di produttrice indipendente, alla sua vita di famiglia e al suo amore per le spiagge.
Il cartellone della giornata è completato da due approfondimenti collegati al tema dell’autorappresentazione, leitmotiv dell’edizione 2019 del Festival. In mattinata l’appuntamento, nell’ambito del ciclo Wikicampus, è con il seminario/tavola rotonda (ore 10.30, Auditorium del Laboratorio Multimediale Guido Quazza) dedicato alla mostra “Vedersi visti” – organizzata dal Festival e allestita fino al 30 marzo alla Galleria Moitre – e, in particolare, al lavoro dell’autrice delle opere esposte, Eleonora Manca. Insieme con l’artista, interverranno Lucia Cardone (Università degli studi di Sassari), Sandra Lischi (Università degli studi di Pisa), Elena Marcheschi (Università degli studi di Pisa), Stefania Rimini (Università degli studi di Catania), Federica Villa (Università degli studi di Pavia). Coordinano l’incontro Giulia Carluccio e Mariapaola Pierini (Università degli Studi di Torino)
Nel pomeriggio, il cartellone presenta un altro appuntamento di Wikicampus, intitolato “Self media studies. L’immagine di sé dal social networking ai big data” (ore 18, il Circolo dei lettori). L’incontro esplorerà forme e modi dell’autoritrattistica e delle scritture autobiografiche nel contemporaneo analizzando specificamente l’evoluzione della selfmedialità: dalla prima ondata, che ha registrato una forte incidenza dell’utilizzo delle nuove tecnologie per dire di Sé, alla seconda, in cui l’utilizzo stesso dei media ha coinciso con il dire di Sé, fino a giungere alla fase più recente, in cui sono i media stessi a porsi come generatori delle nostre autorappresentazioni. Interverranno Federica Villa e Lorenzo Donghi (Self Media Lab – Università degli studi di Pavia).
Tutti gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito.
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