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CULTURA, ANCHE LA REGIONE HA IL SUO ASSESSORE SUPPLENTE

La riunione di oggi in Regione: da sinistra, Vittoria Poggio, Giulio Biino, Nic Lagioia, Alberto Cirio e un Fabrizio Ricca in giacca "ricordi d'estate"
Oggi il presidente del Circolo dei Lettori Giulio Biino e il direttore del Salone del Libro Nic Lagioia sono andati in Regione a incontrare Cirio e gli assessori. E la notizia più interessante sta proprio nel plurale "assessori". In passato, di prassi i vertici del Salone avevano a che fare con un solo assessore regionale, quello alla Cultura. Stavolta no: in Regione i prodi Biino e Nic hanno trovato ad aspettarli, con il presidente Cirio, sia l'assessore Poggio, titolare della licenza, e sia il  Crociato Padano Fabrizio Ricca. 
Lo stesso è già capitato cinque giorni fa alla seduta straordinaria dei Soci fondatori, convocata da Cirio per chiedere chiarimenti sul papocchio al Museo del Cinema: anche lì Albertone era scortato dai due Inseparabili. Aggiungete che Ricca aveva esordito nel suo nuovo incarico assessorile chiedendo di mettere alla porta il pericoloso bolscevico Lagioia, e solo l'intervento imbarazzato di Cirio sembrava averlo placato. Ce n'è abbastanza per concludere che, quantomeno, s'infittisce il mistero su chi sia l'assessore regionale alla Cultura.
In realtà, però, il mistero non è poi tanto fitto. Lo scaltro Fabrizio è riuscito a buscar el ponente por el levante: non deve sucarsi le tante rotture quotidiane che affliggono un assessore alla Cultura, ma in quanto assessore alle Partecipate può ovviamente mettere becco in qualsiasi questione riguardi le partecipate stesse. Ora, tutte le grandi fondazioni culturali torinesi (Museo del Cinema, Circolo dei Lettori e di conseguenza Salone del Libro, Teatro Regio, Teatro Stabile, eccetera eccetera eccetera) tecnicamente sono partecipate della Regione. E dunque ricadono sotto l'occhiuta vigilanza ricchesca. Questa cosa del raddoppio della marcatura - ma io preferisco parlare di assessore supplente alla Cultura - è ormai una moda.
A scanso di incidenti il sensato Cirio, che conosce i suoi polli, è comunque attento a smorzare gli eroici furori del Crociato Padano: al termine dell'incontro di oggi l'Albertone s'è affrettato a dichiarare che "il Salone è un patrimonio del nostro territorio e c’è piena condivisione anche sull’importanza di valorizzarne la pluralità, senza pregiudizi ideologici. Un aspetto quest’ultimo che, ci tengo a sottolinearlo, vale anche sulla valutazione dei risultati. La riuscita di un evento si “giudica” solo a sipario calato. E io per l’edizione del 2020, la prima nel mio ruolo di presidente, non posso che augurarmi la migliore di sempre. Da parte mia e di tutta la squadra della Regione Piemonte ci sarà massimo supporto”. Traduzione: "Tu Ricca non rompere i coglioni con le tue sparate, ma stai sereno che gli editori di Salvini d'ora in poi al Salone non te li tocca nessuno; e con te Lagioia ci siamo intesi, fai meno il compagno che non è aria".
Ad ogni modo, pare che al momento al Trio Regione i progetti per l'edizione 2020 siano piaciuti: e per ovvi motivi più di tutti li sfrizzola quello di portare il Salone in tournée nel resto del Piemonte. Ecco il testo completo del comunicato regionale:

“Aspettando il Salone del Libro”, un ciclo di avvicinamento al grande evento internazionale di Torino, facendo tappa in altre città piemontesi e italiane: è l’idea nata oggi in occasione dell’incontro fra il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con il presidente della Fondazione Circolo dei lettori Giulio Biino e il direttore del Salone Nicola Lagioia. Presenti in piazza Castello anche l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio, e l’assessore alle Partecipate Fabrizio Ricca.
“È stato un incontro molto positivo che ci ha permesso di condividere già alcune idee per la prossima edizione - spiega il presidente Cirio. - In particolare il direttore Lagioia ci ha proposto di realizzare delle sinergie con altre città, per creare delle tappe di avvicinamento al Salone. Ci sembra un’ottima idea per far crescere la percezione di questo grande evento, non solo nelle province piemontesi che rappresentano un bacino di pubblico molto importante per il Salone, ma anche in altre città d’Italia. Parliamo di uno dei più grandi eventi internazionali ospitati dal nostro Paese, con una ricaduta turistica per il Piemonte strategica. Per cui siamo favorevoli a potenziare tutte le azioni che possano favorire la crescita dei suoi visitatori. Il Salone del Libro è un patrimonio del nostro territorio e c’è piena condivisione anche sull’importanza di valorizzarne la pluralità, senza pregiudizi ideologici. Un aspetto quest’ultimo che, ci tengo a sottolinearlo, vale anche sulla valutazione dei risultati. La riuscita di un evento si “giudica” solo a sipario calato. E io per l’edizione del 2020, la prima nel mio ruolo di presidente, non posso che augurarmi la migliore di sempre. Da parte mia e di tutta la squadra della Regione Piemonte ci sarà massimo supporto”.

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