Non solo cinema. Lasciare i musei a lungo senza un direttore sta diventando un vezzo tutto torinese. Guido Curto ha salutato Palazzo Madama per trasferirsi alla Reggia di Venaria il primo di settembre, e dopo più di un mese ancora non sono fissati i termini per trovare chi lo sostituirà.
Ma 35 giorni sono una prestazione da campionato cadetto se paragonata ai vertici dei fuoriclasse si giocano la Champions delle Cadreghe Vuote. I 1025 giorni (e oggi siamo al 1026esimo) di sede vacante al Museo del Cinema resteranno nei secoli un record difficile da battere, ma sta crescendo benissimo un altro serio candidato ai vertici della classifica: è il Museo della Resistenza, che oggi è entrato trionfalmente nel suo 219esimo giorno senza direzione. Un risultato davvero lusinghiero, che celebro stamane con un articolo sul Corriere.
Vi ricordo che il Museo della Resistenza aspetta un direttore dal 28 febbraio scorso, quando si dimise Guido Vaglio. Intanto è arrivato un ennesimo presidente, Roberto Mastroianni, che il Comune ha piazzato piuttosto per le spicce in pieno luglio, dopo aver incontrato a maggio qualche difficoltà con l'assessore regionale uscente Parigi, che aveva preferito rimettere la decisione a chi avrebbe preso il suo posto nella nuova giunta. Che poi la Vittoria Poggio si sia effettivamente interessata della faccenda, questo proprio non lo potrei giurare.Adesso non si sa cosa stia succedendo. Corre voce che Leon vooglia distaccare alla direzione del Museo un dipendente comunale (come d'altronde era Vaglio). Avrebbe addirittura già in mano (o in mente) una short list di papabili, benché non ci giunga notizia di bandi, o anche soltanto di un avviso di ricerca interno per consentire a tutti i dipendenti interessati di farsi avanti.
Per saperne un po' di più ho interpellato il presidente Mastroianni, che però è rimasto piuttosto abbottonato. Il resoconto nostra "conversazione" lo potete leggere, per l'appunto, sul Corriere di oggi o a questo link: https://torino.corriere.it/cultura/19_ottobre_05/museo-resistenza-comune-torino-fa-se-ca0a07e8-e754-11e9-a50b-b68918ff7623.shtml.
Il Museo Diffuso della Resistenza rappresenta una realtà di grande importante per la cultura torinese e piemontese, e non è più accettabile la situazione di incertezza che si protrae da troppo tempo. È giunta ora che le istituzioni, Comune di Torino e Regione Piemonte, dimostrino concretamente di credere nel Museo, risolvendo il problema della direzione, garantendone la sostenibilità finanziaria, tutelando i dipendenti. Quanto prima incontrerò il presidente Roberto Mastroianni per un approfondimento delle varie problematiche. Il Museo Diffuso è stato negli anni un partner importante per il Comitato Resistenza e Costituzione: a fine anno è in scadenza la convenzione quinquennale con il Consiglio regionale e chiederò al presidente Stefano Allasia di affrontare quanto prima la questione, così da garantirne il rinnovo. Occorre, però, che Cirio e l’assessora Poggio escano dal silenzio e assumano impegni precisi. Sarebbe forse urgente mettere intorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati, Comune e Regione in primis, ma anche Polo del ‘900 (vedasi l'infinita pantomima dell'accorpamento... NdG) e Comitato Resistenza e Costituzione, per trovare soluzioni condivise per la valorizzazione del Museo e dei valori che esso custodisce e rappresenta. Se c’è davvero interesse, ci si muova subito.
Ma 35 giorni sono una prestazione da campionato cadetto se paragonata ai vertici dei fuoriclasse si giocano la Champions delle Cadreghe Vuote. I 1025 giorni (e oggi siamo al 1026esimo) di sede vacante al Museo del Cinema resteranno nei secoli un record difficile da battere, ma sta crescendo benissimo un altro serio candidato ai vertici della classifica: è il Museo della Resistenza, che oggi è entrato trionfalmente nel suo 219esimo giorno senza direzione. Un risultato davvero lusinghiero, che celebro stamane con un articolo sul Corriere.
Vi ricordo che il Museo della Resistenza aspetta un direttore dal 28 febbraio scorso, quando si dimise Guido Vaglio. Intanto è arrivato un ennesimo presidente, Roberto Mastroianni, che il Comune ha piazzato piuttosto per le spicce in pieno luglio, dopo aver incontrato a maggio qualche difficoltà con l'assessore regionale uscente Parigi, che aveva preferito rimettere la decisione a chi avrebbe preso il suo posto nella nuova giunta. Che poi la Vittoria Poggio si sia effettivamente interessata della faccenda, questo proprio non lo potrei giurare.Adesso non si sa cosa stia succedendo. Corre voce che Leon vooglia distaccare alla direzione del Museo un dipendente comunale (come d'altronde era Vaglio). Avrebbe addirittura già in mano (o in mente) una short list di papabili, benché non ci giunga notizia di bandi, o anche soltanto di un avviso di ricerca interno per consentire a tutti i dipendenti interessati di farsi avanti.
Per saperne un po' di più ho interpellato il presidente Mastroianni, che però è rimasto piuttosto abbottonato. Il resoconto nostra "conversazione" lo potete leggere, per l'appunto, sul Corriere di oggi o a questo link: https://torino.corriere.it/cultura/19_ottobre_05/museo-resistenza-comune-torino-fa-se-ca0a07e8-e754-11e9-a50b-b68918ff7623.shtml.
P.S. Segnali di vita
Guarda la combinazione, giusto oggi pomeriggio arriva questa dichiarazione del vicepresidente del Consiglio regionale, il piddino Salizzoni:Il Museo Diffuso della Resistenza rappresenta una realtà di grande importante per la cultura torinese e piemontese, e non è più accettabile la situazione di incertezza che si protrae da troppo tempo. È giunta ora che le istituzioni, Comune di Torino e Regione Piemonte, dimostrino concretamente di credere nel Museo, risolvendo il problema della direzione, garantendone la sostenibilità finanziaria, tutelando i dipendenti. Quanto prima incontrerò il presidente Roberto Mastroianni per un approfondimento delle varie problematiche. Il Museo Diffuso è stato negli anni un partner importante per il Comitato Resistenza e Costituzione: a fine anno è in scadenza la convenzione quinquennale con il Consiglio regionale e chiederò al presidente Stefano Allasia di affrontare quanto prima la questione, così da garantirne il rinnovo. Occorre, però, che Cirio e l’assessora Poggio escano dal silenzio e assumano impegni precisi. Sarebbe forse urgente mettere intorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati, Comune e Regione in primis, ma anche Polo del ‘900 (vedasi l'infinita pantomima dell'accorpamento... NdG) e Comitato Resistenza e Costituzione, per trovare soluzioni condivise per la valorizzazione del Museo e dei valori che esso custodisce e rappresenta. Se c’è davvero interesse, ci si muova subito.
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