Stardust memories: un'edizione di Artissima all'Oval |
Guardiamo in faccia la realtà: il covid è tornato - anzi, non è mai andato via - ed è qui per restare. Non è aria per grandi eventi.
E trovo indicativo della situazione generale anche la notizia, trapelata giusto oggi, che il Regio ha di nuovo messo i comparti artistici in cassa integrazione per due settimane, che potrebbero diventare tre. Segnale tutt'altro che rassicurante, mentre si avvicina l'apertura della stagione...
D'altronde per Artissima viste le attuali condizioni - solo ieri in Piemonte abbiamo avuto 110 nuovi contagi e un decesso, figuriamoci a novembre... - non ci si poteva aspettare un destino diverso. Gestire in sicurezza uno spazio come l'Oval, nel pieno della seconda ondata, sarebbe stata un'impresa titanica; anzi, impossibile. Aggiungete l'aspetto finanziario: nonostante l'ottimismo esibito fino a ieri dalla direzione della Fiera per non allarmare gli espositori, a quanto mi risulta negli ultimi giorni sono arrivate le disdette di numerose gallerie, specie straniere, il che significa un sostanzioso calo degli incassi per l'affitto degli stand, tale da compromettere il già delicato equilibrio economico della manifestazione. E sarebbe anche inevitabile il forfait di molti grandi collezionisti internazionali, il che significa l'assenza di compratori: quanti di essi - di rado giovanissimi - si sarebbero sobbarcati il viaggio, ammesso che a novembre si viaggi, con la prospettiva di una quarantena?
Morale, per il 2020 va così. Salve le immancabili "iniziative di consolazione", specie sul web, per non buttare via tutto il lavoro di questi mesi.
D'altronde per Artissima viste le attuali condizioni - solo ieri in Piemonte abbiamo avuto 110 nuovi contagi e un decesso, figuriamoci a novembre... - non ci si poteva aspettare un destino diverso. Gestire in sicurezza uno spazio come l'Oval, nel pieno della seconda ondata, sarebbe stata un'impresa titanica; anzi, impossibile. Aggiungete l'aspetto finanziario: nonostante l'ottimismo esibito fino a ieri dalla direzione della Fiera per non allarmare gli espositori, a quanto mi risulta negli ultimi giorni sono arrivate le disdette di numerose gallerie, specie straniere, il che significa un sostanzioso calo degli incassi per l'affitto degli stand, tale da compromettere il già delicato equilibrio economico della manifestazione. E sarebbe anche inevitabile il forfait di molti grandi collezionisti internazionali, il che significa l'assenza di compratori: quanti di essi - di rado giovanissimi - si sarebbero sobbarcati il viaggio, ammesso che a novembre si viaggi, con la prospettiva di una quarantena?
Morale, per il 2020 va così. Salve le immancabili "iniziative di consolazione", specie sul web, per non buttare via tutto il lavoro di questi mesi.
Al momento invece sono confermate le altre fiere d'arte d'inizio novembre - da The Others a Flash Back - che tradizionalmente fanno da "corona" ad Artissima. Quest'anno saranno una corona senza testa.
Quanto a Paratissima, ha scelto una versione "light", con eventi eventi spalmati su circa due mesi, dal 23 ottobre all'8 dicembre.Ecco infine la comunicazione diffusa oggi sul sito di Artissima:
Artissima 2020 cambia forma. In questi mesi abbiamo lavorato con la consueta determinazione all’organizzazione di una fiera che potesse a novembre accogliere a Torino – in piena sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti – le sue gallerie, il suo pubblico, i suoi partner.
Un’attenta analisi dei più recenti sviluppi della situazione sanitaria in Europa e nel mondo e un’accurata valutazione delle sue inevitabili conseguenze, ci hanno portato oggi a prendere la difficile ma necessaria decisione di non aprire le porte del Padiglione fieristico per la 27ma edizione di Artissima. Prosegue tuttavia con cura e creatività la costruzione di un programma fisico, realizzato con Fondazione Torino Musei, e di progetti digitali che inaugureranno nelle date previste, affinché l’edizione 2020 continui ad essere un riferimento nel calendario internazionale e a rappresentare per la città e per la comunità dell’arte contemporanea un’opportunità di approfondimento e incontro.
Non verranno quindi dispersi quelle energie e quell’impegno profusi in questi mesi da coloro che hanno continuato a credere nel progetto Artissima, sostenendolo con fiducia e entusiasmo.
Crediamo che l’arte, da sempre catalizzatrice delle visioni più innovative, possa rappresentare la guida in grado di aprire scenari inaspettati testimoni di un profondo e meditato cambiamento.
Restate sintonizzati: presto sveleremo la nuova forma di questa edizione Unplugged.
Artissima 2020 cambia forma. In questi mesi abbiamo lavorato con la consueta determinazione all’organizzazione di una fiera che potesse a novembre accogliere a Torino – in piena sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti – le sue gallerie, il suo pubblico, i suoi partner.
Un’attenta analisi dei più recenti sviluppi della situazione sanitaria in Europa e nel mondo e un’accurata valutazione delle sue inevitabili conseguenze, ci hanno portato oggi a prendere la difficile ma necessaria decisione di non aprire le porte del Padiglione fieristico per la 27ma edizione di Artissima. Prosegue tuttavia con cura e creatività la costruzione di un programma fisico, realizzato con Fondazione Torino Musei, e di progetti digitali che inaugureranno nelle date previste, affinché l’edizione 2020 continui ad essere un riferimento nel calendario internazionale e a rappresentare per la città e per la comunità dell’arte contemporanea un’opportunità di approfondimento e incontro.
Non verranno quindi dispersi quelle energie e quell’impegno profusi in questi mesi da coloro che hanno continuato a credere nel progetto Artissima, sostenendolo con fiducia e entusiasmo.
Crediamo che l’arte, da sempre catalizzatrice delle visioni più innovative, possa rappresentare la guida in grado di aprire scenari inaspettati testimoni di un profondo e meditato cambiamento.
Restate sintonizzati: presto sveleremo la nuova forma di questa edizione Unplugged.
E vabbè, resterò sintonizzato...
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