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CINEMAMBIENTE: ALLA RICERCA DELLA NORMALITA'

Comincia il lungo autunno dei cinefestival d'emergenza, che - sospesi a primavera - tornano ora cautamente nelle sale, alla ricerca di una parvenza almeno della perduta normalità. Evangelicamente, gli ultimi saranno i primi, nel senso che si comincia stasera con CinemAmbiente, di solito collocato a fine maggio; sarà poi la volta, a fine ottobre, di Lovers, inizialmente previsto dal 30 aprile al 4 maggio; e quindi, dopo il Tff a novembre, a dicembre arriverà Sottodiciotto, programmato in era pre-covid dal 28 marzo al 3 aprile. 
Le versioni on line, succedanei obbligati dei festival in presenza, hanno avuto un buon successo, questo va riconosciuto; i quarantamila spettatori virtuali di "CinemAmbiente a casa tua", per esempio, sono una platea formidabile. Ma un festival è qualcosa di diverso, è di più che proiettare dei film: è uno spazio umano, un luogo anche fisico in cui incontrarsi, è confronto e condivisione. E', per l'appunto, tutto ciò che la pandemia ci ha negato, e in parte ancora ci nega.
L'estate ha riportato, con le Arene, un minimo di normalità - e attività - per i festival torinesi; e CinemAmbiente ha ritrovato finalmente il suo pubblico outdoor con l'immancabile rassegna agostana in Valchiusella; ma il ritorno nelle sale, se pure a ranghi ridotti, è un'altra cosa. E' il cinema come l'abbiamo conosciuto e come vorremmo continuare a conoscerlo. Il che non toglie che l'esperienza dell'on line abbia segnato un punto di svolta: esperienza confermata anche per questa ventitreesima edizione di CinemAmbiente che avrà una duplice esistenza, in sala ma anche in rete.
Indietro non si torna; e speriamo si possa andare avanti.
Intanto, stasera al Massimo c'è l'inaugurazione, con il consueto - e sempre più allarmante - discorso sullo stato del Pianeta, con il quale Luca Mercalli ci informa, anno dopo anno, sul nostro rapido progredire verso l'estinzione. A tali considerazioni di moderato ottimismo farà seguito la proiezione del film di Ron Howard "Rebuilding Paradise".

La comunicazione del Festival

Giunto al suo 23° anno di vita, il Festival CinemAmbiente, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema, si presenta all’appuntamento del 2020 con un’edizione speciale in forma ibrida. La massima manifestazione nazionale dedicata al cinema ambientale, infatti, si svolgerà quest’anno dall’1 al 4 ottobre sia alla presenza del pubblico (nelle sale del Cinema Massimo), sia online. Grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Ambiente una selezione di film, ad accesso gratuito, verrà diffusa, in contemporanea alla proiezione in sala, sulla piattaforma streaming di MYmovies. Con l’iniziativa si rinnova la partnership tra il Ministero dell’Ambiente e il Festival già sperimentata nei mesi scorsi con la rassegna di film online “Cinemambiente a casa tua”, che ha riscosso un grande successo di pubblico e segnalato il web come uno strumento di eccezionale efficacia nella diffusione della cinematografia e della cultura green.
«Il cinema può fare molto per l’ambiente – spiega il ministro dell’Ambiente Sergio Costa –: attraverso le immagini delle opere cinematografiche, tanto di finzione che dei documentari, può raccontare un mondo diverso, può denunciare e può spiegare ai più giovani come agli adulti come costruire un futuro più green. In particolare lo fa in questo Festival, che da molti anni rappresenta un esempio di impegno ecologista e artistico. E proprio per questo come Ministero dell’Ambiente insieme a Cinemambiente abbiamo voluto offrire in streaming al grande pubblico alcune di queste opere, esattamente come abbiamo già fatto con successo durante il lockdown».
«Il ruolo educativo del cinema trova una delle sue più importanti espressioni nell’ambito della sensibilizzazione ambientale – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino – Proprio per questo motivo è diventato ormai fondamentale portare online parte dei contenuti, proponendo una fruizione gratuita e allargata. Non una sostituzione della sala ma un ampliamento dell’offerta attraverso i nuovi canali di comunicazione del web».
Online verranno proposti 9 titoli, tra lunghi e mediometraggi, quasi tutti in anteprima nazionale, rappresentativi di alcuni dei temi affrontati in quest’edizione: primi tra tutti, i cambiamenti climatici, emergenza prioritaria a cui il Festival dedica sia la sua apertura, con il film "Rebuilding Paradise" del premio Oscar Ron Howard, sia la sua chiusura, con "The Great Green Wall", del regista statunitense Jared P. Scott.
La sala virtuale del Festival ha una capienza di 1.000 posti per ciascun film. Per accedere è necessaria la prenotazione sulla piattaforma di Mymovies, raggiungibile dal sito www.cinemambiente.it, dove saranno disponibili anche le registrazioni degli incontri con registi e protagonisti dei film avvenuti dopo la proiezione in sala. I film saranno visibili online per 24 ore dal momento del rilascio.

IL PROGRAMMA ONLINE DEL 23° FESTIVAL CINEMAMBIENTE 

GIOVEDÌ 1° OTTOBRE  

Génération Greta di Johan Boulanger, Simon Kessler (Francia 2020, 54’)  

Dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine, le storie di nove giovani donne, dai 12 ai 23 anni, unite da un  impegno comune: la sensibilizzazione sull’emergenza climatica e, di conseguenza, l’attivismo per far fronte  all’apatia del mondo politico, per fermare la devastazione del Pianeta e per promuovere un cambiamento  radicale, affinché l’ambiente e la giustizia sociale diventino la priorità assoluta. Un ritratto corale per spiegare le  ragioni profonde e le speranze del nuovo attivismo giovanile. 

Disponibile dalle ore 17:30 

Rebuilding Paradise di Ron Howard (USA 2020, 95’) 

All’alba dell'8 novembre 2018, nel Nord della California, la scintilla di una linea di trasmissione, favorita dalle  eccezionali condizioni di aridità legate ai cambiamenti climatici, si trasforma rapidamente in uno dei più letali  incendi della storia degli Stati Uniti e in un solo giorno riduce in cenere la città di Paradise, ai piedi della Sierra  Nevada. Nell’affrontare i danni, le perdite e il dolore, i residenti si raccolgono in un legame più forte, malgrado il  bisogno di speranza sia sfidato da continue avversità. Un documentario firmato dal regista premio Oscar che ci  conduce nel vivo di una comunità resiliente, pronta a ricominciare ridefinendo le priorità sulla salvaguardia  dell’ambiente e della coesione sociale. 

Incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario Disponibile dalle ore 21:00 

VENERDÌ 2 OTTOBRE  

Revelation of Jonah di Alexander e Nicole Gratovsky (Spagna 2020, 57’)  

L’uomo e la potenza della Natura. Quante volte siamo riusciti a sentire che qualcosa di molto più grande di noi ci  circonda e ci pervade? Un percepire che può tradursi in un’intuizione, in una premonizione o forse in una presa  di coscienza fugace verso l’interrogarsi più profondo sul chi siamo davvero. Prendendo ispirazione dal Libro di  Giona, che sfuggito al suo destino trascorre tre giorni, tre notti e tre vite nel ventre di un grande pesce, un film  che si fa parabola filosofica e invito a riconnetterci al mondo intorno a noi cercando nuove strade per incontrarlo. Incontro online con i registi  

Disponibile dalle ore 20:00 

Amussu di Nadir Bouhmouch (Marocco/Qatar 2019, 99’) 

Imider, Marocco sud-orientale. A poca distanza dal villaggio è situata la più grande miniera d’argento del  continente africano, la cui attività ha causato il progressivo esaurimento delle falde acquifere circostanti.  Minacciata dalla conseguente desertificazione della regione, la Comunità Amazigh nell’estate 2011 ha intrapreso  un’azione di protesta, appropriandosi di una condotta che deviava l'acqua alla miniera. La storia di una resistenza  pacifica diventata il “Mouvement sur la Route 96”, che oggi è insediato in un piccolo villaggio alimentato ad  energia solare e che continua la sua battaglia vitale per il diritto di accesso all’acqua. 

Incontro online con Moha Tawja, del Mouvement sur la Route 96 

Disponibile dalle ore 20:30

SABATO 3 OTTOBRE  

Once You Know di Emmanuel Cappellin (Francia 2020, 104’) 

Oggi, come una nave che entra nella tempesta, la civiltà industriale si trova di fronte i sintomi di una crisi  energetica e climatica che sembra irreversibile. L’autore decide così di confrontarsi con i massimi scienziati ed  esperti sul campo. In una sorta di viaggio intimista e tormentato, mette in discussione le proprie certezze e  condivide con loro gli interrogativi, le paure, le verità, il caos e la speranza, nella coraggiosa ricerca di una via  d’uscita. 

Disponibile dalle ore 16:30 

The Troublemaker di Sasha Snow (Regno Unito 2020, 56’)  

Attraverso due storie e due percorsi molto diversi tra loro, quello di Roger Hallam, co-fondatore del movimento  Extinction Rebellion, e quello di Sylvia Dell, lavoratrice informatica in pensione, il film documenta la più grande  mobilitazione per la crisi globale mai avvenuta nella storia britannica. Cittadini comuni, sensibili alla giustizia e  alla pace, prendono coscienza di un problema prima considerato remoto e astratto, scegliendo l'azione diretta e  la partecipazione collettiva. Il racconto delle idee e delle emozioni che stanno alla base della crescente protesta  civile globale come reazione ai cambiamenti climatici, alle loro cause e ai loro effetti. 

Incontro online con il regista, Roger Hallam, fondatore di Extinction Rebellion e Sylvia Dell, attivista, protagonisti  del film 

Disponibile dalle ore 20:00 

Pariah Dog di Jesse Alk (USA 2019, 77’) 

Decine di migliaia di cani randagi vivono e muoiono per le strade delle metropoli indiane. Sul fenomeno e sulla  sua tollerabilità in un Paese moderno e in rapido sviluppo è in corso un acceso dibattito. Girato in tre anni, il film  dipinge un'immagine caleidoscopica della città di Calcutta, tra le più densamente popolate al mondo, vista  attraverso il prisma di quattro diversi personaggi e dei cani di cui si prendono cura. Un destino simile, fuori luogo  e tempo, in un mondo che sentono indifferente e duro. La loro risposta è mostrare compassione e amore alle  creature che soffrono. 

Incontro online con il regista 

Disponibile dalle ore 22:00 

DOMENICA 4 OTTOBRE  

40% - Le mani libere del destino di Riccardo Jacopino (Italia 2010, 90’) 

Lucio ha passato la prima parte della sua vita a mettersi nei guai. Un'adolescenza vissuta nell'anonimato della  periferia, la droga, i traffici, i problemi con la legge, sono stati l'abisso da cui si è ritratto appena in tempo. Quando  esce dalla comunità di recupero, comincia a lavorare in una cooperativa sociale, specializzata nella raccolta carta, dove incontra una pittoresca tribù di personaggi con alle spalle storie altrettanto complicate. Quando il passato  sembrerà riaffacciarsi con i pericoli e le tentazioni di sempre, saranno proprio i suoi compagni a salvarlo da un  finale già scritto. Un film che racconta il mondo, l’impegno e il ruolo delle cooperative sociali e che il Festival  festeggia in occasione del decennale. 

Incontro con i lavoratori/attori di Arcobaleno Cooperativa Sociale 

Disponibile dalle ore 16:30 

The Great Green Wall di Jared P. Scott (Regno Unito 2019, 92’)  

Nella vasta fascia dell’Africa sub-sahariana, dove gli effetti della crisi climatica aggravano ulteriormente una  situazione di per sé già critica, si sta realizzando uno degli sforzi più ambiziosi dell’umanità: la creazione della  Grande Muraglia Verde, una barriera di 8.000 chilometri di alberi attraverso l’intera larghezza del Continente per  contrastare la siccità e la desertificazione. Attraverso lo sguardo della cantante e attivista maliana Inna Modja, un  viaggio visivamente e musicalmente sbalorditivo, in uno scenario di gravi conflitti e carestie dove i benefici del  progetto si fanno sempre più concreti, testimoniando la storia di un fiorente movimento panafricano che porta  speranza a milioni di persone. 

Incontro online con il regista Jared P. Scott, la musicista Inna Modja e Giulia Braga, produttrice esecutiva del film e program manager di Connect4Climate - World Bank 

Disponibile dalle ore 21:00

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