La notizia di per sé è ottima: "Ventisei fra associazioni e compagnie teatrali torinesi si sono riunite in un coordinamento (C.ar.pe. - Coordinamento Arti Performative) per far fronte insieme agli effetti dell’emergenza sanitaria e instaurare un dialogo collettivo con le istituzioni. Grazie al protocollo di intesa è stato creato un fondo che ha già aiutato le realtà più in difficoltà. Da Carpetorino.org, piattaforma che mappa chi promuove le arti performative a Torino, parte la proposta agli artisti torinesi di unirsi al coordinamento".
A seguito dei mesi di fermo dovuti all’emergenza Covid-19 e allo scenario di crisi che si è delineato per il settore dello spettacolo, 26 realtà teatrali e artistiche di Torino si sono unite dando vita a C.AR.PE. Coordinamento delle Arti Performative, un organismo informale nato per creare una rete sinergica che raggruppa circa 200 persone che lavorano sul territorio e instaurare un dialogo costruttivo ed efficace con le Istituzioni.
La genesi del movimento è iniziata a maggio 2020 quando molte compagnie, associazioni ed enti del terzo settore con sede nella Città di Torino – che da anni svolgono attività nell’ambito delle arti performative – si sono trovate in condizioni di forte incertezza progettuale ed economica. Il coordinamento ha infatti calcolato che, da febbraio 2020 a gennaio 2021, fra i contributi degli enti privati e pubblici e gli incassi mancati, i membri di C.AR.PE. hanno subito una perdita complessiva di oltre 600.000 euro di entrate.
Da questo scenario di crisi, che ha evidenziato la fragilità del settore dello spettacolo dal vivo, e con l’occasione e il pretesto del confronto sul Bando TAP - Torino Arti Performative 2020, promosso dalla Città a sostegno delle performing arts, per la prima volta le associazioni coinvolte hanno avviato un dialogo interno che è culminato con la nascita di un coordinamento e la condivisione di un protocollo di intesa per raggiungere alcuni obiettivi sul breve termine:
- la creazione di un fondo comune da destinare ad azioni di mutuo sostegno: il fondo – finanziato attraverso un’auto-tassazione da parte dei beneficiari del TAP 2020 del 10% sul contributo ricevuto, che ha fornito una base iniziale di €7000 – mira a instaurare un rapporto solidale fra i membri, tanto che una parte di esso è già stata destinata al sostegno solidale ed emergenziale delle altre realtà del coordinamento i cui progetti non sono stati ammessi al contributo;
- l’organizzazione di momenti per la formazione interna e di iniziative pubbliche, finanziati attraverso parte del fondo. La realizzazione quindi sia di incontri rivolti alle associazioni stesse, per promuoverne la crescita artistica e lo sviluppo di competenze, sia l’organizzazione di incontri/tavoli di lavoro aperti a cittadini, Istituzioni e Università, sul tema del sistema culturale torinese, delle sue criticità e delle sue potenzialità;
- l’avvio di un dialogo costante e continuativo con le Istituzioni per informare le stesse sullo stato di salute del settore, così da rendere l’Amministrazione pienamente consapevole delle difficoltà, non solo economiche, del mondo teatrale cittadino. Obiettivo del dialogo è inoltre quello di portare l’attenzione sulla pluralità, l’eterogeneità e la complessità del tessuto culturale: una delle cifre peculiari dell’ambiente artistico torinese è infatti la diffusa presenza di soggetti attivi fuori dai contesti più istituzionali, il cui operato tuttavia ha una forte incidenza culturale e sociale sulla programmazione cittadina.
Dall’esigenza di mappare e monitorare le risorse della Città attive nello spettacolo dal vivo, il Coordinamento ha realizzato la piattaforma web Carpetorino.org, uno strumento per facilitare l’individuazione dei soggetti artistici attivi sul territorio, che restituisca l'eterogeneità del tessuto culturale torinese e che agevoli, all’interno del coordinamento stesso, la creazione di link e collaborazioni fra i membri di C.AR.PE.
Con l’obiettivo di allargare e rafforzare il movimento stesso, il coordinamento invita alla libera partecipazione tutte le realtà del territorio operanti professionalmente nell’ambito delle arti performative. Con la consapevolezza del ruolo di aggregatore sociale e del ruolo civile che il comparto ricopre all’interno della Città, e con la convinzione che solo attraverso l'unione delle competenze e l'apertura di un dialogo condiviso si possa arrivare a risultati concreti e al rafforzamento del settore, C.AR.PE invita chiunque sia interessato a partecipare alle attività, o anche alla sola mappatura, a visitare il sito e compilare il form presente a questo link: www.carpetorino.org/partecipa
C.AR.PE. è composto da soggetti molto diversi tra loro: spazi teatrali, compagnie di produzione, realtà che si occupano di formazione, di danza, di arti performative in genere, festival, presidi culturali di prossimità. Questa varietà è specchio di un sistema sfaccettato che spesso opera nell’ombra, senza che le Istituzioni abbiano una reale percezione della complessità che costituisce, complessità che è una ricchezza e come tale andrebbe valorizzata.
Le Compagnie/Associazioni:
Accademia dei Folli
Anomalia Teatro
Asterlizze
Atelier Teatro Fisico
Baretti
Choros
Compagni di Viaggio
Contrasto Teatro
Crack24
Cuochilab / Play with Food festival
Didee - arti e comunicazione
Doppeltraum Teatro
Fools
Il Cerchio di Gesso / Cubo Teatro
Il Mulino di Amleto
Le Sillabe
LiberamenteUnico
Liberipensatori Paul Valéry
Il Menu della Poesia
Onda Larsen
Piccola Compagnia della Magnolia
Progetto Zoran
Quinta Tinta
Téhkné / Earthink festival
Terra D’Ombra
Wanderlust - Teatro affido
Beh, ciò è straordinario, in un ambiente come quello teatrale - e dello spettacolo in genere - dove di norma prevalgono egoismi, invidie e personalismi. Come scrive il poeta, "teniamoci stretti che c'è vento fortte": e se non ora che infuria la tempesta del covid, quando?
E' una vita che m'incazzo per quel perverso atteggiamento mentale in virtà del quale (mi autocito) "ogni singolo lavoratore del settore cultura considera sufficiente e ben calibrata soltanto un'offerta culturale che ponga al centro la sua propria visione, e possibilmente la sua propria attività, che è l'unica degna di rispetto mentre tutte le altre fanno schifo e/o sono delle truffe/puttanate/banalità".
Di conseguenza devo essere stracontento per la nascita (e soprattutto le buone intenzioni) di Carpe. Stracontento al punto da concordare con l'opinione ("Il fatto che le compagnie e i teatri torinesi si riconoscano fra di loro in un coordinamento aperto non può che fare del bene al nostro territorio. E' un evento felicissimo") dell'assessore supplente alla cultura con delega al teatro Massimo Giovara. Il che, quando accade, mi preoccupa sempre un po'.
Per essere sincero fino in fondo, però, confesso che un punto del programma di Carpe mi ha creato un piccolo sturbo: mi riferisco al "fondo che ha già aiutato le realtà più in difficoltà". In conferenza stampa (qui l'intera registrazione) hanno spiegato che il fondo di solidarietà "è finanziato attraverso un’auto-tassazione da parte dei beneficiari del TAP 2020 del 10% sul contributo ricevuto, che ha fornito una base iniziale di 7000 euro". Anzi, l'idea è nata proprio da lì. I teatranti si sono incontrati giusto alla presentazione del bando TAP (Torino Arti Performative, il sistema di sovvenzionamento del teatro "minore" promosso con fervore da Leon e ancor più da Giovara) e hanno fatto un ragionamento di lapalissiana evidenza e lodevole generosità: trattandosi di un bando, qualcuno di noi vincerà, e qualcuno perderà. Quindi, come concreta manifestazione di solidarietà e comunanza d'intenti, hanno deciso che i vincitori (quelli che aderiscono al Carpe, s'intende) avrebbero dato agli esclusi (sempre quelli che aderiscono al Carpe) il 10 per cento del contributo che riceveranno dal Comune. Detto fatto: dei ventisei "carpisti" una decina ha vinto il bando e si è vista assegnare cifre fra i 5 e i 10 mila euro, di cui ha destinato il 10 per cento (per l'appunto 7000 euro totali) metà alle spese di gestione del Carpe medesimo, e l'altra metà agli esclusi dai benefici. Ok, 3500 euro spartiti fra una quindicina di bisognosi non credo che cambino la vita a nessuno, ma insomma, l'importante è il pensiero.
E' una vita che m'incazzo per quel perverso atteggiamento mentale in virtà del quale (mi autocito) "ogni singolo lavoratore del settore cultura considera sufficiente e ben calibrata soltanto un'offerta culturale che ponga al centro la sua propria visione, e possibilmente la sua propria attività, che è l'unica degna di rispetto mentre tutte le altre fanno schifo e/o sono delle truffe/puttanate/banalità".
Di conseguenza devo essere stracontento per la nascita (e soprattutto le buone intenzioni) di Carpe. Stracontento al punto da concordare con l'opinione ("Il fatto che le compagnie e i teatri torinesi si riconoscano fra di loro in un coordinamento aperto non può che fare del bene al nostro territorio. E' un evento felicissimo") dell'assessore supplente alla cultura con delega al teatro Massimo Giovara. Il che, quando accade, mi preoccupa sempre un po'.
Per essere sincero fino in fondo, però, confesso che un punto del programma di Carpe mi ha creato un piccolo sturbo: mi riferisco al "fondo che ha già aiutato le realtà più in difficoltà". In conferenza stampa (qui l'intera registrazione) hanno spiegato che il fondo di solidarietà "è finanziato attraverso un’auto-tassazione da parte dei beneficiari del TAP 2020 del 10% sul contributo ricevuto, che ha fornito una base iniziale di 7000 euro". Anzi, l'idea è nata proprio da lì. I teatranti si sono incontrati giusto alla presentazione del bando TAP (Torino Arti Performative, il sistema di sovvenzionamento del teatro "minore" promosso con fervore da Leon e ancor più da Giovara) e hanno fatto un ragionamento di lapalissiana evidenza e lodevole generosità: trattandosi di un bando, qualcuno di noi vincerà, e qualcuno perderà. Quindi, come concreta manifestazione di solidarietà e comunanza d'intenti, hanno deciso che i vincitori (quelli che aderiscono al Carpe, s'intende) avrebbero dato agli esclusi (sempre quelli che aderiscono al Carpe) il 10 per cento del contributo che riceveranno dal Comune. Detto fatto: dei ventisei "carpisti" una decina ha vinto il bando e si è vista assegnare cifre fra i 5 e i 10 mila euro, di cui ha destinato il 10 per cento (per l'appunto 7000 euro totali) metà alle spese di gestione del Carpe medesimo, e l'altra metà agli esclusi dai benefici. Ok, 3500 euro spartiti fra una quindicina di bisognosi non credo che cambino la vita a nessuno, ma insomma, l'importante è il pensiero.
A me però ne è balzato alla mente un altro, di pensiero. Ma - mi son chiesto - se un ente pubblico, poni il Comune, mi affida del denaro pubblico in base a uno specifico bando e su indicazione di una commissione giudicatrice indipendente, con lo scopo esplicito di realizzare le attività da me esposte in sede di bando, è lecito che io destini parte di quel denaro ad altri fini, per quanto nobili e socialmente utili?
Voglio dire: se un amico mi dà i soldi per andargli a comprare le sigarette, e io invece li dono a Medici senza frontiere, io compio senz'altro un gesto di luminosa generosità, ma magari il mio amico s'incazza perché voleva le sigarette.
E poi, riflettevo fra me e me, è corretto ottenere il denaro pubblico di un bando pubblico per interposto vincitore? Tu vinci, io perdo: significa che tu meriti il contributo e io no. Però per tuo tramite ottengo anch'io un pezzetto di quel contributo, che a norma di bando non meriterei. Certo, i tempi sono duri, è giusto aiutarsi reciprocamente, l'emergenza va fronteggiata e nessuno deve morire. Ma in punto di diritto? Dura lex sed lex.
Ho sottoposto il mio dubbio ai promotori di Carpe, che mi hanno rassicurato: ciascuno di essi, mi hanno detto, già nella domanda di partecipazione al bando TAP ha precisato la propria volontà di destinare ad altri soggetti parte del contributo, in caso di vittoria. Pertanto la commissione giudicatrice ha preso le sue decisioni nella piena consapevolezza di quale sarebbe stato l'uso effettivo dei contributi assegnati. Tutto a posto, quindi, sul piano della logica solidal-emergenziale e, presumo, anche del diritto amministrativo. Quanto alle opinioni, come sempre sono libere. A me non resta che riportare il testo completo del comunicato stampa di Carpe, per chi volesse approfondire.
A seguito dei mesi di fermo dovuti all’emergenza Covid-19 e allo scenario di crisi che si è delineato per il settore dello spettacolo, 26 realtà teatrali e artistiche di Torino si sono unite dando vita a C.AR.PE. Coordinamento delle Arti Performative, un organismo informale nato per creare una rete sinergica che raggruppa circa 200 persone che lavorano sul territorio e instaurare un dialogo costruttivo ed efficace con le Istituzioni.
La genesi del movimento è iniziata a maggio 2020 quando molte compagnie, associazioni ed enti del terzo settore con sede nella Città di Torino – che da anni svolgono attività nell’ambito delle arti performative – si sono trovate in condizioni di forte incertezza progettuale ed economica. Il coordinamento ha infatti calcolato che, da febbraio 2020 a gennaio 2021, fra i contributi degli enti privati e pubblici e gli incassi mancati, i membri di C.AR.PE. hanno subito una perdita complessiva di oltre 600.000 euro di entrate.
Da questo scenario di crisi, che ha evidenziato la fragilità del settore dello spettacolo dal vivo, e con l’occasione e il pretesto del confronto sul Bando TAP - Torino Arti Performative 2020, promosso dalla Città a sostegno delle performing arts, per la prima volta le associazioni coinvolte hanno avviato un dialogo interno che è culminato con la nascita di un coordinamento e la condivisione di un protocollo di intesa per raggiungere alcuni obiettivi sul breve termine:
- la creazione di un fondo comune da destinare ad azioni di mutuo sostegno: il fondo – finanziato attraverso un’auto-tassazione da parte dei beneficiari del TAP 2020 del 10% sul contributo ricevuto, che ha fornito una base iniziale di €7000 – mira a instaurare un rapporto solidale fra i membri, tanto che una parte di esso è già stata destinata al sostegno solidale ed emergenziale delle altre realtà del coordinamento i cui progetti non sono stati ammessi al contributo;
- l’organizzazione di momenti per la formazione interna e di iniziative pubbliche, finanziati attraverso parte del fondo. La realizzazione quindi sia di incontri rivolti alle associazioni stesse, per promuoverne la crescita artistica e lo sviluppo di competenze, sia l’organizzazione di incontri/tavoli di lavoro aperti a cittadini, Istituzioni e Università, sul tema del sistema culturale torinese, delle sue criticità e delle sue potenzialità;
- l’avvio di un dialogo costante e continuativo con le Istituzioni per informare le stesse sullo stato di salute del settore, così da rendere l’Amministrazione pienamente consapevole delle difficoltà, non solo economiche, del mondo teatrale cittadino. Obiettivo del dialogo è inoltre quello di portare l’attenzione sulla pluralità, l’eterogeneità e la complessità del tessuto culturale: una delle cifre peculiari dell’ambiente artistico torinese è infatti la diffusa presenza di soggetti attivi fuori dai contesti più istituzionali, il cui operato tuttavia ha una forte incidenza culturale e sociale sulla programmazione cittadina.
Dall’esigenza di mappare e monitorare le risorse della Città attive nello spettacolo dal vivo, il Coordinamento ha realizzato la piattaforma web Carpetorino.org, uno strumento per facilitare l’individuazione dei soggetti artistici attivi sul territorio, che restituisca l'eterogeneità del tessuto culturale torinese e che agevoli, all’interno del coordinamento stesso, la creazione di link e collaborazioni fra i membri di C.AR.PE.
Con l’obiettivo di allargare e rafforzare il movimento stesso, il coordinamento invita alla libera partecipazione tutte le realtà del territorio operanti professionalmente nell’ambito delle arti performative. Con la consapevolezza del ruolo di aggregatore sociale e del ruolo civile che il comparto ricopre all’interno della Città, e con la convinzione che solo attraverso l'unione delle competenze e l'apertura di un dialogo condiviso si possa arrivare a risultati concreti e al rafforzamento del settore, C.AR.PE invita chiunque sia interessato a partecipare alle attività, o anche alla sola mappatura, a visitare il sito e compilare il form presente a questo link: www.carpetorino.org/partecipa
C.AR.PE. è composto da soggetti molto diversi tra loro: spazi teatrali, compagnie di produzione, realtà che si occupano di formazione, di danza, di arti performative in genere, festival, presidi culturali di prossimità. Questa varietà è specchio di un sistema sfaccettato che spesso opera nell’ombra, senza che le Istituzioni abbiano una reale percezione della complessità che costituisce, complessità che è una ricchezza e come tale andrebbe valorizzata.
Le Compagnie/Associazioni:
Accademia dei Folli
Anomalia Teatro
Asterlizze
Atelier Teatro Fisico
Baretti
Choros
Compagni di Viaggio
Contrasto Teatro
Crack24
Cuochilab / Play with Food festival
Didee - arti e comunicazione
Doppeltraum Teatro
Fools
Il Cerchio di Gesso / Cubo Teatro
Il Mulino di Amleto
Le Sillabe
LiberamenteUnico
Liberipensatori Paul Valéry
Il Menu della Poesia
Onda Larsen
Piccola Compagnia della Magnolia
Progetto Zoran
Quinta Tinta
Téhkné / Earthink festival
Terra D’Ombra
Wanderlust - Teatro affido
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