Cristina Seymandi conquistata da Damilano |
Sul Corriere di stamattina ho pubblicato un commentino (questo il link) ispiratomi da Cristina Seymandi, la agit-prop (a quanto pare ormai ex) cinquestelle avvistata a fare campagna elettorale per e con il candidato della Lega Paolo Damilano.
Ciò che scrivo non è particolarmente originale: ma qualcuno lo deve pur scrivere. Giusto per segnare il punto, benché mi sia chiaro che il salto delle quaglia fa talmente parte del costume nazionale da non suscitare più nessuno scandalo. I cambi di casacca sono da sempre, sotto il bel cielo d'Italia, la vera prosecuzione della politica con altri mezzi. Vantiamo una lunghissima e capillare tradizione: politici e militari, scrittori e giornalisti, scienziati e professori, artisti e lavoratori, preti e cantanti e artigiani e imprenditori e santi e peccatori e poeti e navigatori, non c'è categoria priva delle sue quaglie salterine. Pensate soltanto a quante espressioni sciorina la lingua italiana per indicare "chi cambia opinione facilmente e con grande leggerezza per il proprio tornaconto": banderuola, camaleonte, trasformista, traditore, opportunista, ciriola, funambolo, girandola, girella, ventarola, versipelle, voltacasacca, ondivago, volubile, schizofrenico, trottolino (raramente amoroso); a Gotham anche "Due Facce", e in politica "responsabile" e/o "volonteroso".
Perché, allora, stupirsi di un eventuale ravvedimento operoso della Seymandi (peraltro finora non ufficializzato) quasi fosse un unicum straordinario e inimmaginabile?
Vien da dire, pressapoco con don Lisander, va' va', povero voltagabbana, non sarai tu quello che spianti Milano (beh, no, non Milano, semmai Torino; al limite Damilano). Ben più precoci ravvedimenti abbiamo già visto, e ben più clamorosi ne vedremo, di ben più titanici Innominati. In fondo, pure gli Innominati tengono famiglia. Dov'è oggi quel consigliere che augurava ai pidioti di finire tutti in galera? Ovvio, sta fra quelli che premono per l'alleanza con i pidioti, unica via per salvarsi uno straccio di seggio. E i dem che sparavano ad alzo zero contro gli alleati di domani? E i giacobini invasati che nel 2016 minacciavano epurazioni, e oggi tremano al pensiero d'essere epurati?
Sono tutti lì, pronti a correre in soccorso del vincitore.
E in base all'infallibile fiuto del voltagabbana, the winner is Damilano.
Una biografia step by step
Tornando a Cristina Seymandi, ritengo utile per completezza di informazione riprodurre qui la scheda biografica che un annetto fa le avevo dedicato (sì, lo ammetto, il personaggio mi avvince).
Cristina Seymandi, indomita attivista già addetta stampa del M5S in Comune, quarantaquattro anni, maturità classica al Valsalice nel '94, laurea in Lettere nel 2003, attività professionale legata all'organizzazione di eventi culturali, all'indomani dell'ascesa di Chiarabella acquisisce grandi meriti dedicandosi ai Comitati civici, tenuti in gran conto dalla Giunta grillina in quanto contraltari ai Consigli di Circoscrizione dominati dal Pd.
Infaticabile organizzatrice della vittoria, la Lazzara Carnot torinese diventa l'anima di Portici in Movimento, un gruppo di cittadini che armati di secchi e spazzole si prendono la briga di lavare i portici delle vie Nizza e Sacchi. Tanto impegno non può restare senza ricompensa. Il 15 giugno 2017 Cristina viene indicata da Chiarabella come rappresentante del Comune nel Consiglio direttivo dell'Abbonamento Musei, carica prestigiosa ma non remunerativa: così, per non farle mancare nulla, nel breve giro di dodici giorni, il 27 giugno, arriva pure l'assunzione come staffista (Collaboratore di Staff esterno con orario full-time) del neo-assessore Unia - al quale la Cristina è assai legata - con uno stipendio annuo lordo di 40.064 euro (26.564 di tabellare più 13.500 di indennità). Nemmeno un mese dopo, ecco un altro riconoscimento per la famiglia Seymandi: Chiarabella nomina il papà di Cristina, Roberto Seymandi, noto commercialista, nel Collegio sindacale della Soris. Papà Seymandi all'epoca faceva pure parte dell'Organismo di vigilanza del Teatro Regio. Una grazia d'iddio che induce la malfidente consigliera Eleonora Artesio a presentare un'interpellanza in Consiglio comunale.
Dopo quell'estate miracolosa per la famiglia Seymandi, a ottobre 2017 tra rulli di tamburi e squillar di trombette mediatiche viene varato in pompa magna l'abortito tentativo di allargare la manifestazione Portici di Carta alle vie Sacchi e Nizza. E' un fallimento mortificante: ma Cristina ha le spalle ben coperte, è nel cuore dell'assessore Unia che la porta in palmo di mano, e difatti all'indomani di quel bell'exploit diventa la coordinatrice del Tavolo di Progettazione Civica.
Proprio da quel Tavolo, a settembre 2019 nasce il sullodato Coordinamento Civico Torino che, forte del sostegno Iren, notorio "sponsor del sindaco", per Natale lancia un "Gran Valzer" in piazza San Carlo frutto - proclama la pubblicità - di "un' idea di Cristina Seymandi". In effetti si ritrovano in mille a volteggiare in piazza per 4 minuti.
Ringalluzzita da cotanto trionfo, la balda Cristina se ne inventa un'altra per Carnevale: annuncia con fresco spontanesimo che il primo marzo 2020 si farà una bella regata sul Po, organizzata manco a dirlo dal solito Coordinamento Civico e annunciata sbarazzinamente a mezzo social e comunicati stampa senza prima coinvolgere né la Circoscrizione, né l'assessore allo Sport, né tampoco i massimi interessati ovvero le società remiere che operano sul fiume. Scoppia un caso diplomatico, le società si rifiutano di partecipare e la prode Cristina, davanti alla prospettiva di ritrovarsi lei, a remare - lei e al limite i suoi cari del Coordinamento - preferisce gettare la spugna e ritirare il suo fantasioso progetto.
In Consiglio comunale però l'hanno già puntata, e con un'interpellanza generale (qui il testo) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, le fanno le pulci costringendo Chiarabella a promettere un ridimensionamento della rampante staffista che, come Paolo Giordana prima e Luca Pasquaretta poi, è riuscita a star sulle palle non soltanto a quelli dell'opposizione, ma pure ai suoi.
Il problema è però che quella per il Coordinamento è un'attività privata (la stessa Chiarabella ha definito il Coordinamento "un soggetto privatistico", non comunale), e quindi la Nostra dovrebbe svolgerla soltanto fuori dall'orario di lavoro in Comune. Il che non è accertato. Si profila l'ombra lunga del caso-Pasquaretta.
La prode Seymandi cova però ben altri progetti di gloria. Per un po' fa la posta alla malsicura seggiola occupata da Francesca Leon, casomai si liberasse. Poi pensa più in grande, arzigogolando vari progetti, dalla candidatura in proprio alla poltrona di Chiarabella, alla creazione di una lista civica da affiancare a quella malsicura del M5S. Tutte prospettive sfumate alla luce degli sviluppi dell'ultimo anno. Ma i fini strateghi politici nei momenti più critici non si danno mai per vinti: al grido di si salvi chi può saltano sul carro del vincitore finché c'è posto.
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