Lo registro qui, a futura memoria. L'altro giorno a Palazzo Madama, giusto per dare un senso all'insensato "svelamento" (che racconto in un altro post), ho pensato bene di acchiappare al volo Lo Russo e domandargli se sia pronto ad appoggiare il piano del presidente del Museo del Cinema, Ghigo, per ottenere un finanziamento statale destinato al restyling della Mole.Il restyling, Un rendering della nuova Aula del Tempio,
con videomapping sulla cupola e pavimento interattivo
L'astuto piano ghighesco consiste nel convincere i parlamentari piemontesi di tutti i partiti a fare lobbing per ottenere, con la prossima Finanziaria, una leggina che destini 5 milioni all'anno per cinque anni all'impresa di dare una veste nuova e contemporanea a un Museo del Cinema ormai vecchiotto e non più a passo coi tempi. In tale piano, Lo Russo avrebbe un doppio ruolo strategico. Intanto deve, con l'autorevolezza di sindaco, sposare in pieno il progetto, e fin qui non c'è problema. Ma soprattutto il suo compito sarebbe quello, non sempre facilissimo, di far convergere sull'obiettivo le singole volontà dei parlamentari piemontesi del Pd.
A mia precisa domanda, Lo Russo ha confermato che, in qualità di sindaco di Torino, non può che sostenere con la massima convinzione un progetto non più differibile, e strategico non soltanto per il Museo del Cinema, ma per l'intera città. Inoltre Lo Russo ha detto che confida nel sostegno concorde di tutti i parlamentari piemontesi, a cominciare da quelli del suo partito. Adesso i nostri inviati a Roma hanno un'eccellente (e non improba) occasione di dimostrare che non sono solo chiacchiere e distintivo.
Intanto io, già che c'ero, ho interpellato anche la soprintendente ai Beni architettonici Luisa Papotti, che mi ha confermato il suo apprezzamento per il progetto di ristrutturazione. Purtroppo Luisa Papotti è prossima al pensionamento: dobbiamo sperare che il suo successore non voglia fare il fenomeno e confermi il via libera al progetto.
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