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ACCAMPAMENTI DI PRIMAVERA

E' primavera, tornano a fiorire gli accampamenti circassi nelle piazze auliche torinesi. Cambiano le amministrazioni e cambiano le motivazioni, ma lo sfregio non cambia mai. L'altro giorno, per mia malasorte, mi sono spinto fino in piazza San Carlo, scoprendola come al solito ingombra degli inguardabili attendamenti bianchi che in genere preannunciano volgari kermesse, levantini bazar e superflui caravanserragli. Non so, né m'interessa sapere, se nel caso specifico stiano già allestendo qualche puttanata di contorno alla maxiputtanata dell'Eurovision Song, o se invece si tratti di imprescindibile genialata autonoma e indipendente. Sta di fatto che sindaco dopo sindaco, assessore dopo assessore, da anni e anni quei bei tomi promettono rispetto per le piazze più belle di Torino, e intanto da anni e anni consentono, e spesso promuovono, gli orridi gazebi che trasformano il centro di Torino da gioiello barocco a vergognosa baracca. Posso dire una cosa, con il dovuto rispetto? Adesso hanno davvero scassato la minchia. 

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