E' primavera, tornano a fiorire gli accampamenti circassi nelle piazze auliche torinesi. Cambiano le amministrazioni e cambiano le motivazioni, ma lo sfregio non cambia mai. L'altro giorno, per mia malasorte, mi sono spinto fino in piazza San Carlo, scoprendola come al solito ingombra degli inguardabili attendamenti bianchi che in genere preannunciano volgari kermesse, levantini bazar e superflui caravanserragli. Non so, né m'interessa sapere, se nel caso specifico stiano già allestendo qualche puttanata di contorno alla maxiputtanata dell'Eurovision Song, o se invece si tratti di imprescindibile genialata autonoma e indipendente. Sta di fatto che sindaco dopo sindaco, assessore dopo assessore, da anni e anni quei bei tomi promettono rispetto per le piazze più belle di Torino, e intanto da anni e anni consentono, e spesso promuovono, gli orridi gazebi che trasformano il centro di Torino da gioiello barocco a vergognosa baracca. Posso dire una cosa, con il dovuto rispetto? Adesso hanno davvero scassato la minchia.
Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente
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