La squadra di Sarah Cosulich (la direttrice è la quinta da sx, la sesta è la presidente Ginevra Elkann) |
Voglio scusarmi con gli organizzatori di mostre, spettacoli e pubblici eventi: mi accade con crescente frequenza di disertare, benché invitato e talora sollecitato, presentazioni, conferenze stampa e preview assortite.
Credetemi: non è che - per quanto può valere la mia opinione - io sottovaluti le vostre iniziative. Ma, come dicevo a un organizzatore deluso, voi siete tanti e io no. Non posso sdoppiarmi, e non ho voglia di sbattermi su e giù per Torino senza una concreta necessità, dato che spesso le stesse informazioni date in conferenza stampa posso ricavarle dai comunicati restandomene tranquillo nella mia comoda casetta. Tanto più che si tratta, in genere, di informazioni che non mi servono: forse sarà sfuggito ai più, ma ciò di cui mi occupo non sono le notizie, sono le idee (talora la mancanza di idee...). Faccio cose diverse, ecco tutto. Né sul blog, e neppure sul Corriere, mi permetto di rubare il lavoro ai bravi cronisti che riferiscono scrupolosamente e nei dettagli quanto la città produce e propone in ambito culturale.
Morale: tra ieri e ieri l'altro ho dato buca a un buon numero di presentazioni. E bon, dopo cinque giorni di reclusione al Lingotto, uno ha il diritto di prendersela con particolare calma. Ci tengo però a precisare che non s'è trattato di un giudizio di merito o qualità, tutt'altro.
Sono anzi convinto che la tre giorni dedicata alla fotografia con The Phair, a oggi a domenica al Padiglione 3 di Torino Esposizioni sia importante e interessante.
Così come mi impressiona favorevolmente Sonic Park, la cui quarta edizione, organizzata da Reverse Agency nel parco della Palazzina di Stupinigi, propone il seguente cartellone all stars: Nick Mason - 26 giugno, Elisa - 30 giugno, Zucchero - 2 luglio, Achille Lauro - 3 luglio, Litfiba - 9 luglio, Marracash - 12 luglio, Irama - 16 luglio, Lp - 17 luglio, Ben Harper - 19 luglio, Carl Brave + Mara Sattei - 20 luglio. Pur tenendo conto del forfait dei Kasabian, direi che gli organizzatori non hanno lesinato sulla "chiara fama".
Ero assente anche al Carignano, ieri, quando hanno presentato la prossima edizione di TorinoDanza: ma vabbé, il festival si farà dal 9 settembre al 25 ottobre, non c'è fretta, e comunque tendo a occuparmi il meno possibile di danza, materia che non conosco e pertanto meno ne parlo meglio è per tutti.
Sempre ieri ho inoltre marinato la preview della mostra di Flavio Favelli in Wunderkammer alla Gam, e mi dispiace perché magari poi quelli della Gam si ficcano in testa che ce l'ho con loro, il che non è assolutamente vero (non vedo perché dovrei, senza contare che soltanto uno psicopatico potrebbe coltivare sentimenti ostili verso un museo...). Ma anche lì, che ci andavo a fare? Non mi sono mai considerato un esperto d'arte contemporanea, non conosco l'artista in mostra, non mi metto a sparare giudizi critici su ciò che ignoro, e quanto alla Gam e alle sue politiche, me ne sono occupato a fondo in tempi recentissimi e al momento non avrei nulla da aggiungere.
Morale: alla fin fine ieri sono andato alla Pinacoteca Agnelli dove la direttrice Sarah Cosulich presentava le prime due mostre della sua gestione, nonché il progetto artistico di installazioni en plein air che completano la metamorfosi della Pista sul tetto, già trasformata in un giardino pensile che adesso è tutto una fioritura.
Ci sono andato per un paio di ragioni bassamente personali - contavo nell'occasione di rivedere una cara amica, e per me è comodissimo andare al Lingotto con la metro - ma anche perché mi interessa l'evoluzione della Pinacoteca Agnelli, rimasta finora al margine dei percorsi museali torinesi mentre merita di essere più conosciuta e visitata, sia per l'eccellente collezione - da Picasso a Canaletto, l'Avvocato non si faceva mancare nulla - sia per l'eccezionale location che potrebbe farne un'attrazione worldwide known. Diciamo che, prima di filarsela all'inglese, la Fiat ci ha lasciato un bel premietto di consolazione: adesso sta a noi farne buon uso.
Sarah Cosulic ha approfittato dell'occasione per presentare al completo la sua squadra: tutta al femminile, com'è abitudine vincente di Sarah. Che poi, se la foto di gruppo che pubblico in questo post fosse composta di soli uomini, già mi immagino i commenti inaciditi di cert* personaggett*. Ma vabbé, non mi ci metto neppure: per mia buona sorte, per scrivere "idiota" non serve l'asterisco.
Per completezza, riporto l'intero comunicato della Pinacoteca Agnelli
Pinacoteca Agnelli, diretta da Sarah Cosulich, inaugura il suo nuovo corso con due mostre negli spazi espositivi e una grande trasformazione che vede l'apertura al pubblico di un progetto artistico sulla mitica Pista 500 sul tetto del Lingotto. Grande novità l'accesso alla pista anche dalla Rampa Nord in un'ottica di inclusività e partecipazione da parte di una molteplicità di pubblici diversi.
Il giardino sospeso creato da Fiat sulla Pista 500 diviene spazio dedicato alle installazioni di artisti internazionali. La Pista 500 apre ai visitatori di Pinacoteca insieme alla mostra personale dell’artista Sylvie Fleury e al progetto dedicato a Pablo Picasso e Dora Maar.
La nuova Pinacoteca prende il via il 27 maggio come luogo dedicato alla produzione di mostre inedite, progetti site-specific commissionati ad artisti italiani e internazionali e collaborazioni con istituzioni italiane e internazionali.
Le tre progettualità della nuova Pinacoteca Agnelli ambiscono a rendere l'istituzione un centro culturale dinamico, aperto alla riflessione sulle tematiche della contemporaneità in dialogo con la sua storica collezione.
LE TRE PROGETTUALITÀ DI PINACOTECA
Tre sono i progetti che caratterizzano il programma espositivo di Pinacoteca attraverso una prospettiva curatoriale organica. Il punto di partenza comune consiste nella riflessione sulle narrazioni prodotte dall’eredità industriale del Lingotto e dall’identità del museo, fortemente legata alla sua collezione permanente.
SYLVIE FLEURY. TURN ME ON
Pensata e progettata con l’artista per gli spazi di Pinacoteca, a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, l’esposizione consiste in un percorso immersivo che attraversa i nuclei tematici fondamentali della sua ricerca. Il progetto rappresenta la più completa mostra in Italia dedicata a Fleury fino a oggi.
“Femminista punk sotto mentite spoglie”, come lei stessa si definisce, Fleury si confronta con i meccanismi di produzione del desiderio e di costruzione del valore contemporanei, e di come interagiscono con le politiche di genere. Oggetti, simboli e immaginari provenienti dall’ambito della moda, del cinema, delle sottoculture pop, dell’automobilismo, della fantascienza e dell’arte contemporanea vengono assorbiti nel vocabolario visivo di Fleury e utilizzati per costruire narrazioni impreviste.
La mostra di Sylvie Fleury fa parte dei progetti espositivi prodotti da Pinacoteca al Terzo Piano: sia progetti monografici dedicati ad artiste e artisti contemporanei che collettive focalizzate su percorsi transtorici e multigenerazionali, per aprire nuove letture della storia dell’arte in relazione alle pratiche artistiche contemporanee.
PABLO PICASSO E DORA MAAR. UN DIALOGO CON LA FONDATION BEYELER
Il progetto ha origine dal ritratto di Pablo Picasso Homme appuyé sur une table (1915-1916) in Pinacoteca Agnelli, che in questa occasione viene messo in relazione per la prima volta con altri tre ritratti di Picasso degli anni Trenta raffiguranti Dora Maar, provenienti dalla Fondation Beyeler: La femme qui pleure (1927), Buste de femme au chapeau (1939), Femme en vert (1944). Con le tele dialogano anche una serie di fotografie di Dora Maar stessa, artista fotografa, poeta e pittrice francese di origine croata, riconosciuta per i suoi collage surrealisti.
In controtendenza alla tradizionale storia dell’arte, che si è sempre concentrata sulla figura di Pablo Picasso, questo progetto si focalizza sull'influenza che Dora Maar ha avuto sulla pratica dell'artista, in continuità con le ricerche contemporanee volte alla riscoperta di importanti figure femminili del Novecento.
La mostra, a cura di Sarah Cosulich, Lucrezia Calabrò Visconti, Beatrice Zanelli, fa parte di Beyond The Collection, un inedito progetto espositivo continuativo dedicato alla rilettura e riattivazione della collezione permanente. L’istituzione parte ogni volta da un’opera diversa dello Scrigno per stabilire relazioni in grado di riflettere sulle presenze così come sulle assenze della collezione.
A vent'anni dall’inaugurazione dell'allestimento da parte di Renzo Piano, per la prima volta la Collezione Agnelli trova una nuova configurazione allestitiva, che rilegge il suo patrimonio storico attraverso le tematiche della contemporaneità.
LA PISTA 500
La Pista 500 è il nuovo progetto di sculture e installazioni esterne commissionate ad artisti internazionali sulla storica pista automobilistica sul tetto del Lingotto che amplia l'esperienza di un luogo simbolico della città per renderlo destinazione culturale. Le opere abbracciano diversi linguaggi della scultura: installazioni audio o ambientali, opere luminose o sonore, interventi video o di cinema espanso, sculture che sperimentano con materiali urbani, progetti funzionali alle necessità di chi attraversa la pista o legati all’architettura industriale.
Il progetto artistico dialoga con lo spettacolare paesaggio sulla città e con il giardino sospeso sulla pista. Infatti, grazie alla riconversione di Fiat, la Pista 500 è oggi parco pensile con 40.000 piante di oltre 300 specie autoctone diverse: un polmone verde a 28 metri di altezza che, coerente alla sua identità originale di circuito storicamente dedicato al collaudo delle automobili, è oggi anche suggestivo test drive per la Nuova 500, la prima all-electric di casa FIAT.
La prima edizione apre al pubblico con opere di sette artiste e artisti contemporanei: Nina Beier, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey e Cally Spooner. I singoli progetti sono pensati per essere inaugurati gradualmente nel corso dei prossimi tre anni, secondo un percorso espositivo in continua trasformazione. Nuove opere si aggiungeranno sulla Pista 500 nell’ottobre 2022.
MISSIONE
I progetti espositivi sono mirati a costruire una forte identità programmatica per l’istituzione, risultato anche di un confronto con la specificità del luogo che la ospita: la storia culturale e sociale del Lingotto; la relazione con l’immagine dell’automobile, quale simbolo della velocità e dell’innovazione e con il contesto produttivo di Torino; la presenza dell’archeologia industriale e il suo sviluppo architettonico.
Il nuovo corso di Pinacoteca Agnelli identifica il museo come luogo depositario di una molteplicità di storie e allo stesso tempo motore di nuove narrazioni: un luogo che guarda al passato con gli occhi del presente, per riattivare esperienze, raccontare figure dimenticate e complicare la narrazione canonica della storia dell’arte alla luce delle esigenze della società contemporanea.
I progetti di Pinacoteca nel 2022 mettono anche in discussione il racconto tradizionalmente maschile della storia dell’arte fino al ventunesimo secolo ma anche dell’immaginario dell’automobile, portando prospettive plurali in un luogo storicamente connotato da iconografie, simboli e narrazioni fatte da uomini.
A portare avanti la nuova missione di Pinacoteca insieme alla nuova direzione artistica, anche una nuova squadra articolata nei dipartimenti curatoriale, comunicazione, collezione ed educazione, con l’inserimento di figure di staff responsabili delle singole attività.
Pinacoteca riconosce un ruolo centrale all’educazione, coerentemente con una prospettiva che vede l’arte come strumento fondamentale per conoscere il mondo e affrontare la sua complessità. L’attività dell’istituzione prevede anche un public programme performativo e discorsivo, volto ad approfondire ed espandere la programmazione espositiva e a renderla accessibile ad un vasto pubblico.
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