A quanto pare il buon Marrone non ce l'ha fatta: resterà assessore al Welfare, accontentandosi - come nella passata consiliatura - di dettare di sguincio le linee culturali della Regione. Stando alle anticipazioni di oggi - tutte da verificare al momento dell'ufficialità - l'assessore alla Cultura titolare sarà la sorella d'italia novarese Marina Chiarelli (nella foto, dietro le ortensie), 49 anni, avvocato, vicesindaco e assessore al Commercio e attività produttive di Novara. In precedenza, al Comune di Novara è stata assessore allo Sport e prima ancora, nel 2018, all'Ambiente.
Per me l'avvocato Chiarelli è un'illustre sconosciuta: quindi ho cercato di documentarmi per capire con chi avremo a che fare nei prossimi cinque anni. Ho quindi appreso che è "fortemente sponsorizzata dal senatore Gaetano Nastri, padre padrone di FdI a Novara" nonché socio d'affari del compagno della Chiarelli medesima; ma le cronache riferiscono anche di alcuni scivoloni nella sua lunga carriera assessorile a Novara, iniziata nel 2016: ha ricevuto forti critiche per "la manica larga con cui ha gestito lo street food in città, provocando le proteste delle associazioni di categoria"; in precedenza era finita sui giornali per avere chiesto il rimborso della trasferta "quando si recava dall'ufficio a Novarello, quartier generale della squadra cittadina, appena fuori dalla cinta daziaria"; è pure "finita nel mirino delle opposizioni per aver incassato alcuni (modesti) rimborsi per un incarico professionale in un presidio sanitario che fa capo alla Regione"; inoltre quando si trattò di affidare la gestione di un impianto sportivo "avrebbe percorso una via troppo rapida con l’affidamento diretto a una società appena costituita, tanto da provocare un esposto alla magistratura del Pd".
La pagina Fb chiarelliana documenta invece con minuzia l'attività di un assessore al Commercio molto presente agli eventi di propria competenza: per feste natalizie, eventi sportivi, inaugurazioni di negozi, ristoranti e rosticcerie, convegni sulla risicoltura, concorsi per le vetrine, saldi, mercatini, promozioni enogastronomiche, chef sotto le stelle e via dicendo, Marina c'è.
Nel video pre-elettorale in cui espone i punti qualificanti del proprio programma, Marina Chiarelli cita, nell'ordine, le risorse per il Novarese, la sanità, il sostegno all'agricoltura, lo sport.
Da tutto ciò non evinco particolari compentenze o interessi in ambito culturale: ma è comunque giusto segnalare che la Nostra ha pubblicato due libri d'argomento giuridico.
Sul versante personale, Fb mi restituisce solo foto dei figli e dei cani e gatti di casa. Da una fondamentale "intervista allo specchio" apprendo invece che Marina Chiarelli è "un'ottima cuoca" e che quando frequentava l'università a Milano ha lavorato in un negozio di Fiorucci.
Quanto alle idee "politiche", risulta dagli archivi il suo tentativo (inutile) di opporsi a una delibera voluta dal sindaco leghista Canelli per un contributo di 8.500 euro all’Istituto storico della Resistenza, tentativo seccamente stoppato da Canelli, che la delega alla Cultura se l'era tenuta per sé. A far da contrappeso, trovo un post per la Giornata della Memoria del 2023: "Ricordare per prevenire e combattere, oggi e in futuro, ogni forma di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza". Sempre da Fb apprendo che Chiarelli è totalmente contraria "alla maternità surrogata - anche nota come surrogazione di maternità, surrogazione gestazionale, gestazione d'appoggio o gestazione per altri - quale tecnica di procreazione, nella quale la madre surrogata s'impegna a portare a termine dietro compenso una gravidanza su commissione di altri": e sarebbe strano il contrario, considerato che prima di aderire a Fratelli d'Italia Chiarelli alle elezioni del 2016 si era candidata con il Popolo della Famiglia.
Che dire? La prima impressione non è granchè: più che altro, mi sembra che il Felpato Cirio abbia preferito evitare le grane che un Marrone alla Cultura gli avrebbe con ogni probabilità causato. Sulla competenza specifica dell'assessora in pectore non nutro soverchie aspettative. Purché non faccia danni.
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