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Il passaggio dell'intervista al NYT in cui Noseda esprime le sue riserve sulle prospettive di collaborazione con Vergnano |
E' tutto il giorno che si compiacciono. Adesso arriva pure il lancio
Ansa:
Un successo al di là di ogni
aspettativa, che rappresenta il suggello alla qualità e alla
straordinaria eccellenza che il Teatro Regio rappresenta": il
sindaco di Torino, Piero Fassino, riassume così la tournée
dell'orchestra e del Coro del Regio di Torino diretta dal
maestro Gianandrea Noseda, per la prima volta negli Usa e in
Canada con il Guglielmo Tell di Rossini. Standing ovation alla
Carnegie Hall, a Eataly e al Palazzo di Vetro.
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Noseda se la ride. Ne ha ben donde |
La tournée americana del Regio rappresenta anche il suggello alla nostra stupidità. Soltanto gli stupidi, infatti, pagherebbero qualcuno perché vada in giro per il mondo a sputtanarli. Leggete un po' che cos'ha detto il Noseda in questa
intervista uscita il 2 dicembre sul New York Times, il suo organo di stampa favorito quando si tratta di maltrattare il sovrintendente Vergnano. Lo aveva
già utilizzato in agosto per accusare Vergnano di non sostere a sufficienza "il suo sforzo per far conoscere al mondo il valore dell'orchestra del teatro". Ricordate?
Vergnano non voleva svuotare le casse del Regio per il tour americano al quale Noseda teneva tantissimo per intuibili motivi di prestigio personale.
Vincere e stravincere
Come tutti sanno, e come spesso accade, anche stavolta quello che grida più forte l'ha spuntata.
Noseda ha ottenuto ciò che voleva, compresa la passerella americana. Negli Usa ha ritrovato il giornalista del New York Times al quale aveva rilasciato l'intervista di agosto, e ha pensato bene di rinnovare quei fasti comunicativi. Nuova intervista, stavolta da vincitore assoluto, soddisfatto in tutto e per tutto tranne un particolare: Vergnano è ancora sovrintendente. Noseda ha vinto, ma non stravinto. Così l'intervistatore gli domanda come potrà lavorare con Vergnano, e il Maestrone risponde, testuale: “Probably will not be particularly easy” (probabilmente non sarà particolarmente facile). Viene da chiedersi cosa potrebbe dire Vergnano, del lavoro con Noseda. So per certo che al Regio c'è un clima pessimo. Ma vabbé, facciamo finta. Un po' di riservatezza sulle faccende della ditta non farebbe male a nessuno. Men che meno al nostro Karajan fatto in casa.
Premiata lavanderia New York Times
Beh, io ho aspettato una settimana. Speravo che qualcuno, di qua o di là dell'Atlantico, gli facesse un cazziatone, o almeno gli spiegasse con ferma cortesia che i panni sporchi si lavano in famiglia, e che il New York Times non è una lavanderia a gettone, e nemmeno il lettino dello psicanalista.
Niente. Zero. Silenzio assoluto. Rotto solo dal compiacimento di Fassino per il "successo al di là di ogni aspettativa" della passerella americana. Un successo. E come no? Adesso anche a New York sanno che al Regio di Torino comandano i direttori d'orchestra e non i sovrintendenti; che nello specifico questo direttore d'orchestra e questo sovrintendente "probably" non lavoreranno in unità d'intenti; e che qui da noi tutti,
a partire dal sindaco, ballano al ritmo della prestigiosa bacchetta dei due mondi.
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