Sergio Ricciardone di Club to Club: "Ehi raga, che dite? Ci fidiamo? |
Club to Club quest'anno ha toccato un punto di non ritorno: per valore artistico, risposta del pubblico, e visibilità internazionale. Per continuare a crescere, o almeno mantenersi a questi livelli, servono più risorse. Altrimenti la scelta sarà fra decadere lentamente, o chiudere i battenti al colmo della gloria. Ricciardone e soci, nel caso, hanno già scelto: morte gloriosa. Club to Club non si fa più, grazie e addio.
Club to Club scopre un nuovo fan
L'incontro è durato dieci minuti. Il sindaco ha premesso: "So già tutto del vostro Festival, a parer mio merita di crescere, non di essere ridimensionato: va considerato come uno dei grandi eventi di Torino". Fa piacere che se ne sia accorto pure Fassino, dopo il canaio suscitato dalla minaccia di Ricciardone e Spallacci in Commissione cultura di farla finita con il Festival, vista l'indifferenza delle istituzioni. L'altra notte, sul suo account twitter, Filura o chi per esso ha persino cinguettato "Grande successo di Club to Club, la contemporaneità nella creatività musicale". E l'endorsement per Club to Club della futura avversaria Chiara Appendino deve avergli messo il pepe al culo.La promessa: vi troviamo gli sponsor
In concreto, però, non c'è trippa per gatti: ovviamente non per coprire i quarantamila euro extra budget spesi quest'anno da Club to Club per allestimenti all'altezza dell'evento (li sborseranno i soci di X-Plosiva di tasca propria); ma neppure per l'anno prossimo. Fassino dice chiaro che il contributo del Comune potrebbe pure aumentare, ma di poco. In compenso si è impegnato a "reperire sposor importanti tramite la Fondazione per la Cultura". E in base a questo solenne impegno ha invitato quelli di Club to Club ad andare avanti, e a non lasciar morire il Festival.Ora. Quelli di Club to Club non stanno a giocare: per mettere in piedi Club to Club 2016 devono cominciare a lavorarci ora, e avere tutte le conferme del piano economico entro gennaio-febbraio, per firmare i contratti con la certezza di avere i soldi per onorarli. Se sforano un'altra volta, la società va a rotoli. Quindi devono decidere se fidarsi dell'impegno di Fassino. Impegno basato sul presupposto che la Fondazione per la Cultura sia in grado di trovare uno sponsor importante - e garantito - entro tre, massimo quattro mesi. E di non ritrovarsi a maggio - o, perché no?, a ottobre - per scoprire che abbiamo scherzato, e lo sponsor non c'è.
Tenete conto che a Club to Club, per trovare sponsor sono dei professionisti: quest'anno avevano nomi come Absolut, mica la pizzeria da Ciro. Quindi, la Fondazione per la Cultura dovrebbe arrivare là dove osano le aquile, e non possono osare quelli di Club to Club. Piuttosto in alto, direi.
Ma la Fondazione per la Cultura può farcela?
Quelli di Club to Club sono quindi chiamati a un atto di fede, cioè a riporre un'enorme fiducia nelle capacità della Fondazione per la Cultura di reperire sponsor. Perché se all'ultimo lo sponsor non arriva, e loro ci hanno fatto conto, e hanno firmato contratti dando per certi i soldi dello sponsor, beh, gli ufficiali giudiziari non gli lasciano neanche gli occhi per piangere.E' pur vero che Fassino s'è impegnato, e Fassino è uomo d'onore e rispetta gli impegni. Soprattutto sotto elezioni.
Ed è anche vero che Club to Club ha le carte in regola per piacere agli sponsor, non è una stramberia senza capo né coda, e ammetto che in casi simili la Fondazione per la Cultura ce la può fare.
Ma niente è garantito, e ci sono precedenti inquietanti
Fidarsi o non fidarsi? Dieci giorni per decidere
Adesso Sergio Ricciardone e i suoi soci sono davanti alla scelta della vita.O si fidano di Fassino e delle capacità di fund raising della Fondazione per la Cultura, e preparano un Club to Club 2016 forte almeno come quello appena concluso.
Oppure non si fidano, annunciano la morte di Club to Club e si dedicano a nuovi progetti.
I nostri eroi si sono presi una decina di giorni per pensarci su, prima di decidere.
Non domandatemi che cosa farei io. Provate a indovinare.
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