Obiettivo mancato: "Il Martirio di Sant'Orsola" di Caravaggio |
Perché non è arrivato Caravaggio
Come vi avevo fatto notare nell'apposito post, il vero tesoro di Palazzo Zevallos Stigliano - l'equivalente, per intenderci, del nostro Antonello - è il bellissimo "Martirio di Sant'Orsola", considerato l'ultimo dipinto di Caravaggio. A quanto ho appurato, i responsabili di Palazzo Madama, che non sono fessi, quello avevano chiesto in cambio del "Ritratto d'uomo". Purtroppo il Caravaggio napoletano non era disponibile: pare che sia già in prestito a un museo estero.Quindi si è ripiegato sulle tre opere di Guarino, De Somer e del Maestro degli Annunci ai pastori, consolandosi con l'idea di costruirci su la mostra "Jusepe de Ribera e la pittura a Napoli. Intorno alla Santa Caterina di Giovanni Ricca", ora esposta a Palazzo Madama.
Un conguaglio di 10 mila euro
Per completezza, aggiungo che sulle prime Palazzo Madama ha fatto un po' di resistenza al prestito dell'Antonello: se avesse potuto si sarebbe volentieri risparmiato l'operazione. Ma Palazzo Zevallos Stigliano è proprietà della banca Intesa Sanpaolo. E' questione di buoni rapporti, no?Va però detto - a onore della Fondazione Musei - che i nostri hanno venduto cara la pelle: in cambio del prestito dell'Antonello di Messina hanno infatti chiesto e ottenuto, oltre ai tre quadri sullodati, anche un conguaglio cash di 10 mila euro, che sono serviti per allestire la mostra "Jusepe de Ribera" eccetera eccetera. Insomma, almeno lì non ci abbiamo rimesso.
Il russo russa, e la mostra non arriva
Certo, Palazzo Madama si ritrova sotto Natale in una situazione di svantaggio rispetto agli altri musei cittadini: privo sia del suo pezzo più pregiato e famoso, sia dell'attesa mostra dell'Hermitage "Dal Classicismo all'Impressionismo", rinviata a marzo. Tale rinvio è stato perlopiù spiegato con la volontà di non creare una "sovrapposizione" con le contemporanee esposizioni di Monet alla Gam e di Matisse a Palazzo Chiablese. In realtà, stando alle informazioni raccolte da Gabo, lo spostamento a marzo sarebbe conseguenza di un banale ritardo nella preparazione. Ritardo, mi sembra di capire, non dei torinesi, bensì dei curatori russi. Pare - dico pare - che all'Hermitage se la siano presa un po' troppo comoda.
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