Sciarpe e direttori: Andrea Vianello (a sin.) e Paolo Manera |
Insomma, avverto un clima sempre più positivo. E quelli di Film Commission mi sono sembrati ottimisti. "Allora è fatta, gireranno una seconda serie?", ho domandato al direttore di Film Commission Paolo Manera; lui non ha risposto, ma mia ha fatto una faccia da aumma aumma che vale una dichiarazione.
Devo spiegarvi perché è così importante che "Non uccidere" prosegua? Beh, a parte il fatto che Miriam Leone è molto brava (e mi è molto simpatica) e che la fiction è girata benissimo (è l'unica serie che seguo...), l'aspetto importante è quello economico: non soltanto per le comparse (1500 nelle prime dodici puntate) e gli attori secondari (quasi 300, in buona parte torinesi), ma soprattutto per il personale tecnico: stiamo parlando di 250 posti di lavoro, tra capi reparto, tecnici e maestranze, di cui oltre il 90% piemontesi. E poi ci sono i Lumiq Studios, rivitalizzati da questa fiction: il destino della struttura - impianto produttivo o carrozzone ingestibile? - dipende dalla prosecuzione o meno di "Non uccidere".
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