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SEE YOU SOUND: LA MUSICA CHE RESISTE

"They will have to kill us first": musica resistente
Il film "Upm-Unità di produzione musicale" realizzato con 72 musicisti che per l'occasione hanno vestito la tuta da operaio e si sono messi a produrre musica dentro una ex fabbrica, viene presentato domani al cinema Massimo, come prima tappa di avvicinamento alla seconda edizione del See You Sound International Music Film Festival, che si tiene al Massimo dal 25 al 28 febbraio. E' una rassegna di film a tema musicale nata lo scorso anno da un'idea dell’associazione Choobamba e realizzata in collaborazione con il Museo del Cinema.
La seconda edizione del festival propone, accanto alle tre sezioni di concorso internazionale, una sezione intitolata "Music is the weapon" e dedicata "alla forza della musica come arma di aggregazione di massa e al potere della macchina cinematografica contro l’indifferenza sociale". Tra i titoli in programma, "Don’t think I’ve Forgotten: Cambodia’s Lost Rock and Roll", dedicato alla musica che ha saputo resistere alla furia omicida dei Khmer Rossi; "They Will Have to Kill Us First", sulla resistenza dei musicisti del Mali contro il divieto di fare musica imposto dagli islamisti radicali; "Sumé – The Sound of a Revolution", la storia della prima rock band che, nel 1973, decise di cantare nella lingua dei nativi di Groenlandia, diventando il catalizzatore della protesta che voleva l’indipendenza dalla Danimarca; "The Night James Brown Saved Boston", sul concerto che doveva essere annullato a Boston il 5 aprile 1968, subito dopo l’assassinio di Martin Luther King, e che invece fu trasmesso dalla tivù scongiurando così i disordini in città; "Mama Africa" del documentarista Mika Kaurismaki - fratello del famoso Aki -  un ritratto non agiografico di Miriam Makeba.  
Alla selezione per le tre sezioni di concorso internazionale hanno partecipato 374 opere da tutti i continenti, dalla Nuova Zelanda alla Norvegia, dall'Iran all'Ucraina, dalla Russia al Libano.

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