L'ottimismo del presidente Cibrario era fondato: stamattina è stato firmato l'accordo fra Comune, Regione, Fondazione Musei e organizzazioni sindacali che risolve la procedura di licenziamento collettivo aperta dalla Fondazione lo scorso 15 dicembre. La drammatica crisi generata dal taglio del finanziamento comunale approda a un primo esito positivo: i 28 "esuberi" salvano il posto di lavoro. Merito principalmente dei 500 mila euro extra che la Regione ha aggiunto - e aggiungerà nei prossimi anni - per incrementare il proprio impegno economico nella Fondazione, e che consentiranno di salvare 14 posti di lavoro, ovvero la metà dei 28 a rischio. Del mezzo milione di euro stanziato dalla Regione, 350 mila serviranno a pagare gli stipendi della Biblioteca della Gam (che altrimenti sarebbe stata chiusa) mentre i restanti 150 mila dovrebbero essere destinati a un nuovo "dipartimento dei servizi", o quel che sarà: ciò che conta è che ci sono i soldi per pagare gli stipendi.
Una volonterosa riorganizzazione interna messa in atto dalla stessa Fondazione Musei ha poi permesso di recuperare altri sette posti di lavoro; mentre i restanti sette saranno a carico del Comune, che riassorbirà i suoi quattro ex dipendenti che per accordo contrattuale hanno il diritto di tornare negli organici municipali, mentre i tre lavoratori attualmente distaccati al Museo del Risorgimento saranno con ogni probabilità smistati in qualche partecipata comunale - resta da scoprire quale.
Allora: 14 più 7 più 4 più 3 uguale 28, i conti tornano, tutti salvi. A oggi.
Quanto al Borgo Medievale, come previsto torna al Comune. Si è parlato di uno "studio di fattibilità" per decidere che cosa farne. "Studio di fattibilità" è una tipica espressione utilizzata negli ambienti della pubblica amministrazione quando non si ha la minima idee di che pesci pigliare. Non dimentichiamo che il Borgo ha bisogno urgente di interventi di restauro: per le prime necessità ci sono i due milioni del Cipe, ma per il ripristino completo ne serviranno molti di più.
Sono un pensionato che, con il progetto Senior Civico del Comune, presto parte del mio tempo libero alla cura del giardino del Borgo Medioevale del Valentino. Ho seguito le vicissitudini che in questo momento sta attraversando il Borgo. Senza dilungarmi su come e perché si è arrivati all’epilogo finale di questa storia, constato che adesso lo scenario è il seguente:
RispondiElimina- Borgo restituito al Comune
- Dipendenti (Fondazione e Comune) dirottati in altri ambiti
- Futuro del Borgo incerto
- il movimento di persone e cose avrà sicuramente un costo
Se tutto ciò è conseguenza del taglio al finanziamento da parte del Comune alla FTM di circa € 1.350.000 perché, adesso che con gli accordi firmati in questi giorni tra Comune, Fondazione, Regione e organizzazioni sindacali si è arrivati a reperire gran parte dei finanziamenti necessari alla FTM per gestire il Borgo, non si può attuare una pausa di riflessione, fermando in primis il movimento del personale e rivedere con calma tutte le problematiche che interessano il Borgo.
Gentile amico, purtroppo i soldi necessari per la gestione del Borgo 800mila euro annui) non ci sono, il taglio di 1.35 mln è stato recuperato soltanto per 500mila euro offerti dalla Regione. Quindi Ftm non ha i mezzi per mantenere il Borgo: glieli ha tolti il Comune, che ora giustamente dovrà farsi carico del Borgo. Mi spiace. Saluti.
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