Ieri e oggi: a sinistra, in una foto di due mesi fa, Evelina Christillin contempla l'edificio di via Riberi ricevuto dal Comune; qui sopra, lo stesso edificio ieri (nel circoletto a destra, si possono vedere i nuovi inquilini che frescheggiano sul portone). Nella foto qui sotto, il volantino sul muro che annuncia l'occupazione.
La politica dei mattoni al posto dei soldi, ideata da Fassino per finanziare le Fondazioni culturali nonostante la povertà delle casse comunali, presenta taluni inconvenienti: ne sa qualcosa Evelina Christillin, che nella sua veste di presidente del Teatro Stabile dall'oggi al domani si ritrova felice proprietaria di un edificio occupato. Come ricorderete, dopo lunghe trattative il Comune, per saldare il finanziamento al Tst, un paio di mesi fa aveva trasferito alla fondazione teatrale la proprietà di un grosso fabbricato sfitto in via Riberi, proprio sotto la Mole. Lo Stabile, in teoria, doveva venderselo, e mantenersi con il ricavato. La povera Eve era tutta contenta: un po' di tempo fa l'avevo accompagnata a visionare la nuova proprietà, e contava di riuscire a piazzarla in fretta e ricavarne denaro fresco per lo Stabile, in carenza di liquidi. Ma sapete com'è, di questi tempi vendere case non è cosa facile: mentre il Tst cercava un acquirente, l'altro giorno il posto è stato occupato. A dire il vero, su qualche giornale ho letto che era stato occupato un edificio di "proprietà di un privato": sono andato a controllare sul posto, e altro che privato! E' proprio quel bell'immobile lungo e basso, in via Riberi angolo via Gaudenzio Ferrari, che Evelina contempla con tanta soddisfazione nella foto che pubblico in questo post.
E adesso toccherà sgombrarlo - con tutti i casini che ne deriveranno - dato che è difficile trovare qualcuno disposto a comperare un centro sociale. Ieri Evelina Christillin ha fatto regolare denuncia, e stamattina vede il prefetto, per capire quali potrebbero essere i tempi, e soprattutto i modi: l'ultima cosa al mondo che la presidente si augura è di rimanere invischiata in un canaio con gli squatter. Intanto Eve - da ragazza beneducata - ha mandato un sms a chi di dovere, ringraziando per il bel "regalo" che le hanno rifilato.
A pochi metri di distanza, intanto, Alberto Barbera e Ugo Nespolo tirano un sospiro di sollievo. Il Museo del Cinema l'ha sfangata: dopo vari pittoreschi tentativi da parte del Comune di saldare il proprio debito con "immobili" tanto stravaganti quanto invendibili, ci si è accordati per un pagamento in contanti, benché "spalmato" su tre anni. Il Museo dovrà farsi anticipare i soldi dalle banche, e quindi pagherà una schioppettata di interessi. Ma almeno non dovrà improvvisarsi agenzia immobiliare, o mettersi l'elmetto per recuperare le sue proprietà.
Sempre per la serie "Mattoni problematici" resta aperta la questione del Borgo Medievale che il Comune vuole cedere al Circolo dei Lettori come "dote d'entrata" per essere ammesso nel Cda: l'operazione va per le lunghe, e pare che non convinca del tutto il Consiglio d'amministrazione di via Bogino. Fassino ostenta sicurezza ("Tutto si sistemerà", mi ha detto l'altra sera) ma intanto l'okay non c'è ancora. Ma questa è un'altra storia, non mancherà occasione per parlarvene.
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