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SPECIALE TGLFF: LA PAROLA AI GIURATI

La giuria si rifocilla: da sin. Paola Pitagora, l'assistente di giuria Livia Siciliano, Pippo Delbono, Ron Peck e Gal Uchovsky
Penultimo giorno del Torino Gay & Lesbian Film Festival. La giuria dei lungometraggi ha già visionato tutti e dodici i film in concorso, e ieri sera s'è riunita per deliberare. Non posso dirvi nulla, intanto perché - come giurato - non potrei comunque (dannazione...); ma soprattutto perché non c'è ancora una decisione definitiva. Due film in particolare sono piaciuti molto a tutti i giurati, per motivi differenti, ed è difficile scegliere: il giurato numero 5, che s'è trovato nel difficile ruolo di ago della bilancia, s'è preso la notte per dormirci su e riflettere. Io sono soddisfatto: comunque vada, vincerà un buon film.
Ieri è stato anche il giorno di Emma Dante: la regista palermitana ha ritirato il premio "Dorian Gray" alla carriera dalle mani del suo "maestro" Gabriele Vacis. Come qualcuno saprà, si è parlato spesso in passato - e penso si riparlerà in futuro - di Emma Dante come possibile futuro direttore artistico del Teatro Stabile di Torino: quindi, già che c'ero, ne ho approfittato per chiederle come la pensasse lei. Risposta disarmante: "Lo so, si fa spesso il mio nome sui giornali, e questo mi tranquillizza, perché finché lo scrivono vuol dire che non succede: io proprio non vorrei dirigere un bel niente, dato che sono un'irresponsabile".
Nel weekend il Festival è andato benissimo, sale affollate e code per entrare al Massimo. Anche il Tglff soffre di troppo successo: avrebbe bisogno di una quarta sala, oltre alle 3 del Massimo, di media capienza, sui 250 posti. Ma è difficle trovarla in zona, e soprattutto pagarne l'affitto, considerato il budget risicato del Festival. Budget risicato al quale il Tglff fa fronte con dignitosa austerità: posso testimoniare che anche l'ospitalità ai giurati è francescana, i parchi pasti fra un film e l'altro vengono consumati in locali convenzionati a menù fisso con un piatto unico, e se vogliamo concederci una bottiglia di vino o un dolcetto ce li paghiamo, con grande piacere, di tasca nostra. Qui non si sciala denaro pubblico, e ne andiamo orgogliosi.
Ad ogni modo, eccovi il programma di oggi, lunedì 5.
Alle 20,30 in Sala 1, ci sarà la proiezione dell’ultimo film per il Concorso lungometraggi, il vincitore del Teddy Award a Berlino 2014 della Giuria Documentari e del pubblico: Der Kreis (The Circle) di Stefan Haupt. La pellicola, presentata in sala dai produttori e co-autori Robi Rapp, Ernst Ostertag e Ivan Madeo, racconta la storia dell’omonimo club, fondato a Zurigo negli anni Cinquanta, primo locale svizzero per gay del Secondo dopoguerra. Ernst Ostertag, che allora lavorava come insegnante, lì s’innamorò di Robi Rapp, che si esibiva come drag queen. Il sogno del circolo “vizioso” fu però infranto da una serie di omicidi. Non perdetelo. Come già vi ho detto, merita davvero di essere visto: se invece avete deciso di venire alla serata Lizzani che come Amici del Museo del Cinema abbiamo organizzato per stasera al Circolo dei Lettori, potrete recuperarlo in replica domani alle 18 in Sala 3.
 

Per il penultimo appuntamento con “A qualcuno piace… libro” al Circolo dei Lettori, questa volta alle 17, Vincenzo Patané, giornalista e critico cinematografico, presenterà il suo libro “L’estate di un ghiro. Il mito di Lord Byron”, introdotto dallo scrittore Gianni Farinetti. Nella sua opera, Patané ricostruisce la figura del grande scrittore inglese attraverso le opere, i diari e le lettere, molte delle quali inedite in Italia.

 

Oggi invece termina il ciclo di appuntamenti con i giovani artisti del _resetfestival, che accoglieranno il pubblico all’ingresso della Sala 1 del Cinema Massimo, accompagnandolo verso la proiezione. Alle 20,30 toccherà a Bianco mentre alle 22,30 interverrà Maria Messina. Ricordo invece che l'ospite musicale della serata di chiusura, domani, sarà Levante.

 

Alle 20,40 (Sala 2), ci sarà la proiezione, in collaborazione con Udine Far East Film Festival, di Anita’s Last Cha Cha di Sigrid Andrea P. Bernardo. Il lungometraggio, prodotto nelle Filippine, racconta la storia di Anita, 12 anni, che fa amicizia con Pilar: le due si piacciono e Anita, ballando un cha cha cha, cerca di dimostrarlo cantando una canzone di Mina.

 

Ultima proiezione per Festival Rewind: Ritorno al futuro con Tom à la ferme di Xavier Dolan (Sala 3, ore 22,15) mentre chiude anche Forever Young con tre proiezioni in anteprima nazionale (Sala 2, ore 22,40).

Alle 18 in Sala 2, invece, sarà proiettato il documentario I fantasmi di San Berillo di Edoardo Morabito, miglior documentario italiano al 31° Torino Film Festival (premio Italiana.doc). 


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