Stasera sul roof del Basic Village c'era la "listening session" del primo singolo che anticipa il nuovo album del Subsonica. Si intitola "Lazzaro" e esce il 6 giugno. La "listening session" significa che un gruppo di fans che hanno partecipato a un concorso organizzato da uno sponsor sono invitati ad ascoltare il disco in anteprima, suonato dal vivo dalla band. Io non ho participato al concorso, ma gentilmente mi hanno invitato lo stesso. Quelli dell'uffico stampa mi hanno precisato che si trattava di invito "personale" e che non erano autorizzati tweet, commenti o foto sui social. E ci sta, ha una logica. Quindi ho accetto l'impegno. A casa propria ciascuno fa ciò che vuole. Poi, appena hanno cominciato a suonare, io ho provato a scattare una foto con l'iPhone, ovviamente NON per twittarla o metterla sui social, perché sono sono un farabutto e se prendo un impegno lo mantengo. Però è saltato su un tizio della security mi ha detto che non potevo neppure scattare una foto con l'iPhone per i cazzi miei. Quello nell'invito non c'era scritto, ma la cosa non mi ha infastidido. Devo ammettere che un pizzico di malumore me l'ha trasmesso una brunetta di passaggio che mi ha fatto no no col ditino: mi sono sentito un fan idiota beccato con le mani nella marmellata. Però a casa propria ciascuno fa ciò che vuole. Quindi me ne sono immediatamente tornato a casa mia, dove faccio quello che voglio io. Il disco magari lo ascolto il 6 giugno. Credo che riuscirò a resistere 48 ore.
Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare. Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.
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