Passa ai contenuti principali

LA BATTAGLIA DEI MURAZZI

Nulla di nuovo, per i Murazzi. Tutto bloccato. Non c'è traccia del piano di riqualificazione e del cartellone estivo di eventi promesso a suo tempo da Fassino ai tempi della mobilitazione per salvare l'area, seguita alla famosa petizione on line. Però "non c'è traccia" non è l'espressione corretta. In realtà un progetto c'è, ma è fermo. Senza tanti giri di parole, riassumiamo la situazione. La "riqualificazione" dei Muri doveva - Fassino dixit - passare da un uso dell'area sia diurno che notturno. Invece per ora c'è soltanto il progetto per l'uso diurno. Gelaterie e ristoranti nelle arcate di proprietà dei privati: i quali ovviamente scalpitano per affittarle. Il progetto è di competenza dell'assessore al Commercio Domenico Mangone, e prevede un ampio ricorso ai dehors. Però i dehors sono di competenza di Arredo urbano e Suolo pubblico. E si dà il caso che Arredo urbano e Suolo pubblico siano competenza di Ilda Curti, in genere nota come assessore alle Politiche giovanili e alle Pari opportunità, ma titolare anche di queste due deleghe. Deleghe che nella battaglia dei Muri sono assolutamente strategiche. L'assessorato al Commercio, infatti, può vagheggiare qualsiasi utilizzo commerciale dell'area, ma se l'Arredo urbano e il Suolo pubblico non danno l'ok, non se ne fa nulla. E l'ok non è ancora arrivato: perché, dicono, i dehors non risponderebbero alle norme. Insomma, non sono tanto belli. In realtà, sappiamo tutti che Ilda Curti è una sostenitrice dei Murazzi: ne ha però una visione diversa da quella di Mangone. A lei non piace - come non piace ad altri, a partire dal comitato Salviamo i Murazzi - la prospettiva di perdere lo spirito "creativo" dei Muri, trasformando l'area in nient'altro che un grande ristorante all'aperto (o una brutta copia del lungomare di Rimini). Per questo motivo la pratica di Mangone s'è arenata sul tavolo di Curti. Di sicuro nessuno vuole negare la necessità di offrire attività commerciali rivolte alle famiglie: ma accanto a queste si vorrebbero spazi dedicati alla creatività. Questi spazi si identificano con le arcate di proprietà comunale: il bando per assegnarle c'è, bisogna vedere quando si arriverà a chiudere la procedura. Nel frattempo, però, ci si attendeva il famoso "cartellone" di eventi promesso da Fassino: ma quello è di competenza dell'assessorato alla Cultura: e Braccialarghe non ha un soldo in cassa.
L'altro giorno, intanto, in seguito a un articolo pubblicato da Repubblica Torino, sulla pagina Fb di Salvare i Murazzi à apparso questo post: "Alcuni imprenditori hanno presentato in Comune un progetto per le arcate private e hanno chiesto l'uso del suolo pubblico. Vorrebbero aprire quest'estate una gelateria, un cafè, un pastificio e una burgheria e organizzare alcuni eventi per i cittadini e i turisti. Negli uffici comunali c'è chi è entusiasta e chi tentenna. Noi ci chiediamo invece dove sia finita la piattaforma online per raccogliere idee sul futuro dei Murazzi promessa dal sindaco a marzo. Quello sarebbe stato un ottimo strumento per iniziare a ripensare all'apertura delle arcate pubbliche e agli eventi temporanei per quest'estate".

Commenti

  1. Io mi sono offerta gratuitamente per redigere progetti e parlare con l'arredo urbano per i dehors...
    Nessuna risposta.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...