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Parcheggi all'Oval: l'arte contemporanea della coda (courtesy Fabrizio Vespa) | |
Lo confesso, non sto partecipando al
Grande Weekend dell'Arte Contemporanea. Troppo casino. Per farmi passare la voglia è bastata la foto postata su Fb dall'amico
Fabrizio Vespa, della coda di quelli che pagano il parcheggio all'Oval, dove c'è
Artissima: ma neanche se mi regalassero un Cattelan autentico.
Abbiamo già dato. La vita è troppo breve per sprecarla in un simile casino. Piuttosto avrei fatto un salto alla
festa di benvenuto al Circolo dei Lettori, giustamente reservée, ma avevo la febbre, e uscire alle undici di una notte di novembre non è esattamente ciò che intendo per prevenire una minaccia d'influenza. Stasera ci riprovo, forse mi avventuro al Lingotto per sentire
Battiato a Club to Club. Ma non garantisco. Per quel che ve ne frega.
Quelli delle pezze al culo
Non è solo l'avversione al casino a tenermi lontano da Artissima e derivati: giro al largo perché temo di incappare in note e ignote
sore Cecioni che pontificano sull'arte contemporanea, o peggio ancora sul "magna magna", sugli sprechi eccetera eccetera. E' straordinario: la grama volta che in questa città succede qualcosa di internazionale, salta su qualcuno che invoca le toppe al culo. Va benissimo, e in fondo ce le meritiamo: ma i moralisti da Fb che piantano un canaio per quattro "provocazioni" della mostra
"Shit and Die" di Cattelan (sai che provocazioni, poi...) o perché c'è qualche vernissage meno provinciale del solito, beh, scusate tanto, però nessuno mi paga per sopportarli.
Come la penso l'ho scritto stamattina su TorinoSette. Questione chiusa.
E per quanto riguarda la "provocatoria" mostra curata da Cattelan,
il premio Genio del Mese va al consigliere Silvio Viale che - anche lui provocatoriamente - chiede al Comune di "ritirare il patrocinio" a "Shit and Die" a mo' di par condicio (altra espressione da sballo...)
rispetto a quanto avvenuto con la mostra Lgbte. Ovvero, l'arte di accumulare minchiate. Massì, diciamolo forte e chiaro al mondo intero che quello non era un episodio isolato:
siamo proprio una città di minchioni.
Cosulich: il "fattore Cattelan"
Sempre stamattina, ho intervistato la direttrice di Artissima,
Sarah Cosulich, per il mio programma GabosuTorino - Radio Edit che va in onda oggi alle 19 su
Gru Radio. E mi ha detto una cosa seria, che voglio riportare qui. Ha detto più o meno che
la mostra di Cattelan è un investimento e un moltiplicatore, nel senso che molti collezionisti internazionali che non conoscevano ancora Artissima, o che avevano deciso di non venire, invece arriveranno a Torino attirati dalla curiosità per l'exploit curatoriale dell'artista italiano più famoso nel mondo. E per una fiera d'arte ciò che conta è che i collezionisti la visitino, e comprino. Stop. Altrimenti accontentiamoci delle bancarelle in via Roma, che altro non meritiamo.
La Reggia, la Venere e i burocrati un tanto al chilo
Sempre per il programma di stasera a Gru Radio ho anche parlato con il direttore della Venaria Reale, Alberto Vanelli, che commenta
il "niet" del geniale Franceschini al progetto di portare nel 2015 alla Reggia la "Nascita di venere" di Botticelli. Nell'intervista Vanelli precisa che la somma offerta agli Uffizi per il prestito era un milione e mezzo, calcolata sulla base dell'incasso che il quadro avrebbe procurato: si pagava, e restava alla Reggia un bel guadagno. E anche lì, comincio a stufarmi delle pompose nullità che si riempiono la bocca con frasi del tipo "la cultura deve mantenersi, deve stare sul mercato", e poi, quando un'istituzione culturale come la Reggia ha un progetto che sta sul mercato, glielo bloccano con pretesti da piccoli burocrati un tanto al chilo. Comunque Vanelli mi ha confermato le due mostre in cantiere per il 2015: quella sul "made in Italy" tra medioevo e età barocca, e quella dedicata a Raffaello: lì pare che i quadri arriveranno...
Africa Unite: un soccorso al pronto soccorso
Tornando alla mia trasmissione radio, ho parlato anche con Madaski degli Africa Unite: stasera lui e il suo complice Bunna sono a Hiroshima, fanno un sound system per la festa dei medici dei pronto soccorsi, a congresso a Torino. Gli Africa Unite sono testimonial musicale di una campagna di sensibilizzazione sull'uso corretto del pronto soccorso: sapete, la storia di cui si parla molto in questi giorni, con la gente che li intasa per la minima fesseria. Ad ogni modo: Mada nell'intervista anticipa anche molte novità sull'album degli Africa Unite, che è in dirittura d'arrivo e potrebbe essere già pronto per Natale.
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