Passa ai contenuti principali

SOLDI ALLA CULTURA: NOTIZIE BUONE E CATTIVE (MOLTO CATTIVE)

Maurizio Braccialarghe presenta i conti
Come avrete scaltramente dedotto dal post precedente, oggi ho sfidato la calura per godermi il fresco del Municipio: c'era una Commissione cultura starring Braccialarghe che presentava il bilancio previsionale 2015 del suo assessorato.
Allora: ci sono notizie buone, e altre cattive.

Buona notizia n. 1: lo stanziamento è aumentato

La prima notizia buona è che i soldi non sono diminuiti, anzi: rispetto al 2014, il Comune stanzia per cultura e turismo nel 2015 qualcosina di più: 27.322.502 euro (23.750.654 per la cultura e 3.571.848 per il turismo) contro i 25.338.298 del 2014 (22.472.770 per la cultura e 2.865.528 per il turismo).
In particolare, i finanziamenti agli enti culturali sono quasi tutti salvi, senza sensibili riduzioni rispetto al 2014. Perde 200 mila euro MiTo (ma di questo mi occuperò in un apposito post), perde 20 mila euro il Pav, perde 17 mila euro il Tpe. Mantengono le posizioni Torino Musei (6,8 milioni), Stabile (3,8), Regio (4), Museo del Cinema (2,4), Film Commission (400 mila), Artissima (135 mila).
Questo in spesa corrente: a cui bisogna aggiungere le cifre in conto capitale: erano 1.889.480 euro nel 2014, scenderanno a 576.640 nel 2015.

Buona notizia n. 2: addio al conto capitale

Quest'ultima è la vera buona notizia: la riduzione del conto capitale, la polpetta avvelenata che in passato ha portato presidenti e direttori di Regio, Stabile, Museo del Cinema eccetera eccetera a trasformarsi in agenti immobiliari. Ricordate? Il Comune prevedeva di stanziare soldi che non aveva in cassa: a dicembre, quando si constatava che effettivamente i contanti non erano saltati fuori, per salvare il bilancio il Comune trasformava quei soldi virtuali in immobili che dava alle fondazioni culturali perché se li vendessero e si finanziassero con il ricavato. Roba da spararsi in bocca. Lo Stabile ancora adesso cerca di sbolognare lo stabile di via Riberi che Fassino gli ha rifilato un anno e mezzo fa.
Questa storia va ad esaurirsi. Fassino l'aveva promesso, ed è stato di parola.
Particolare comico: del mezzo milione circa ancora in conto capitale nel 2015, ben 250 mila euro sono destinati al contributo che spetta al Museo Egizio. Così la povera Christillin, che mollando lo Stabile poteva sperare di liberarsi pure del suo secondo lavoro di agente immobiliare, rischia di dover riaprire l'agenzia per finanziare l'Egizio. Però Braccia mi ha detto: "Ma no, la somma non è forte, di sicuro entro dicembre la troviamo". Aspetta Natale, Evelina.

Buona notizia n. 3: arrivano i bigliettoni

Ultima buona notizia: il saldo. Ovvero, quando arrivano sul serio i bigliettoni. L'ente pubblico paga a babbo morto, si sa: e nell'attesa i destinatari del finanziamento devono chiedere un prestito alle banche, e pagano fior d'interessi. Braccialarghe ha assicurato che il Comune ha già saldato tutto il pregresso del 2013, e sta cominciando a pagare le cifre promesse per il 2014. Il perfido Braccia non ha mancato di sottolineare che la Regione, invece, è in ritardo, e sta faticosamente tentando di saldare il 2013.

E adesso le cattive notizie

Avete letto? Vi siete rilassati? Benissimo.Adesso arrivano i cazzi amari. Le cattive notizie.
Però sono tante, e talmente cattive, che non ve le scrivo in questo post, già troppo lungo. Seguitemi nella prossima puntata.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la