Passa ai contenuti principali

C'E' VITA INTELLIGENTE IN GIUNTA: UN ASSESSORE SI OPPONE ALLE BARACCHE

Dove ti metto il cono. La via torinese al decoro urbano
Le scoperte scientifiche non cessano di stupirci. Non solo c'è acqua su Marte, ma addirittura arrivano segnali di vita intelligente dalla giunta comunale. 
Ieri l'assessore al Commercio Domenico Mangone, l'uomo che trova simpatico riempirci il centro storico di favelas, ha presentato una delibera per autorizzare sabato prossimo l'ennesima baraccopoli, un "mercato vintage" (ovvero i soliti gazebi con quattro stracci e quattro ciapa puer) in via Buozzi e via Amendola.
Sussulto di dignità: l'assessore Lorusso dice no alle baracche
E a questo punto un assessore - uno solo, ma è già tanto - ha avuto un sussulto di dignità e si è incazzato. Massimo rispetto.
Questo eroe borghese si chiama Stefano Lorusso ed è assessore all'Urbanistica. Ecco in sintesi cos'ha obiettato l'assessore Lorusso a Mangone, il profeta della tenda circassa: 
  • 1) il centro storico è stato oggetto di importanti investimenti pubblici nel recente passato, che avevano il fine di valorizzarlo dal punto di vista storico e monumentale e di vivibilità, e non già di costruire bei plateatici per mercatini o iniziative promozionali temporanee;
  • 2) chi arriva in centro a Torino da fuori, ma anche i torinesi, non arriva per le bancarelle ma per godere dell'immagine del centro e delle sue architetture e atmosfere: pedonalizzazioni, arredi, negozi di pregio, ecc.
  • 3) queste attività pubblicitarie-sagre paesane possono essere utilmente spostate in aree della città che invece necessitano di aumentare l'attrattività. Mangone sostiene che queste iniziative rispondono ai desideri dei cittadini che sono ben contenti che siano nei luoghi aulici. Delle due l'una. Se è vero che 'ste robe sono attrattive e rispondono ai "bisogni" dei cittadini, come sostiene Mangone, allora spostandole fuori dal centro avranno successo comunque, e otterremo il beneficio di valorizzare aree ora trascurate. Altrimenti, come penso io, l'unica cosa vera è che "regaliamo" pubblico e clienti, che non necessariamente frequentano il centro per la presenza di 'ste robe, ai signori che organizzano le fiere e le sagre, e devastiamo la vocazione di bellezza del nostro centro storico che è costato alle tasche dei torinesi tanti soldini...
Il profeta della tenda circassa: l'assessore Mangone
Sapete com'è finita? L'ha spuntata ovviamente il profeta della tenda circassa, l'impagabile (ma purtroppo da noi pagato) Mangone. La delibera è passata. Il "mercatino dei ciapa puer" si farà. Se sabato andate a Portici di Carta, potrete scantonare in via Amendola, risalendo la filiera produttiva: i Portici sono di carta, e la carta si fa con gli stracci.
Mi domando per quanto ancora l'estetica di un'infima festa di piazza potrà spadroneggiare nel cuore di una delle più belle città d'Italia. Ripeto: tra il cimitero e il cesso c'è un universo di opzioni. Per animare il centro storico con un ragionevole numero di manifestazioni di qualità basterebbero intelligenza, misura, onestà intellettuale, senso estetico. Non possiamo quindi fare troppo assegnamento su una giunta comunale. Questa, o un'altra. Speriamo nell'intervento - ormai non procrastinabile - della soprintendenza alle Belle arti. Un segnale positivo l'ho notato: su Twitter l'account @MiBACT_Piemonte sta diligentemente salvando nei preferiti i miei post sullo scempio del centro storico. Fosse mai che preparino un dossier per inchiodare questi sciattoni alle loro responsabilità.

Commenti

  1. Lei lo sa cosa ci fa quel palco abbandonato da 10-12 giorni in Piazza Vittorio tra via Giulia di Barolo e via Vanchiglia?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...