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AL SALONE VOLANO GLI STRACCI: PICCHIONI MESSO ALLA PORTA SMENTISCE MILELLA

Una semplice formalità. La procedura corrente per il passaggio di consegne in caso di successione ai vertici del Salone
Il CdA del Salone del Libro decide di mettere alla porta l'ex presidente Picchioni, e Picchioni reagisce con una nota durissima. Nella stessa nota il Rolando furioso smentisce l'attuale presidente del Salone, Giovanna Milella, quando afferma che i dati delle presenze al Salone erano "secretati" e che Picchioni si era sempre rifiutato di mostrarglieli.

La nota di Picchioni

Ecco il comunicato che Picchioni ha consegnato oggi all'Ansa: "Leggo allibito che ieri il Cda della Fondazione avrebbe deciso di vietare l'ingresso nella sede della stessa a chiunque non ricopra più incarichi. Se un tale diktat si riferisce alla mia persona è, a dir poco, ben triste che chi ha tenuto alto, attraverso la Fondazione per il Libro, il valore e il prestigio della città di Torino riceva tanto ingrato ostracismo. E, se corrisponde al vero, confido che i soci fondatori prendano pubblicamente le distanze da un provvedimento gratuito ed ottuso, indegno di una Fondazione culturale".
Passiamo alla querelle dei dati sulle presenze: "Gli ingressi al Salone del Libro, elaborati da società esterne, sono sempre stati pienamente accessibili. Quanto sta avvenendo è un'assurda ricerca di un capro espiatorio del quale né il Salone né la Fondazione, per 15 anni vanto della Città, avevano bisogno.Voglio precisare che i dati del Salone, sia come biglietti venduti che come presenze sono sempre stati resi noti nelle annuali conferenze stampa di chiusura, e a totale disposizione dei Consiglieri della Fondazione, dunque, contrariamente a quanto affermato, pienamente accessibili. I dati sono sempre stati elaborati dalle società esterne alla Fondazione incaricate dei servizi di biglietteria e trasmessi ai competenti uffici della Fondazione per ogni verifica sul rispetto degli accordi contrattuali, tanto è vero che presso gli uffici sono stati reperiti anche in occasione della formulazione del nuovo bando. Non ho ricevuto dall'attuale presidente nessuna richiesta di esibizione dei predetti dati, né domande in merito nonostante i ripetuti, ed approfonditi, incontri avvenuti tra noi, domande alle quali non avrei avuto alcuna difficoltà a rispondere".

La traduzione fuori dai denti

Traduzione: mi mettono alla porta come un cane rognoso, e intanto la Milella mente per fare l'innocentina.
In effetti Giovanna Milella ieri ha affermato che Picchioni si rifiutava di mostrarle i dati delle presenze reali. Lo ha detto rispondendo a una domanda dei giornalisti: le avevamo chiesto come mai abbia aspettato fino ad ora per "rivelarli", benché sieda nel CdA da un anno e sia presidente da quattro mesi.

A schifìo finisce... 

Posso dire? Finirà malissimo. Quando volano gli stracci come stanno volando al Salone, si è imboccata la strada del non ritorno.
Tra damnatio memoriae, palleggio di responsabilità, menzogne (di fatto uno dei due, fra Picchioni e Milella, senza dubbio mente), rivelazioni a orologeria e regolamenti di conti, al confronto Bisanzio è Disneyland.
Non vale la pena di aspettare i barbari. La vergogna è già qui, ed è di tutti.
Ci vediamo al ballo delle tricoteuses.

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