Chi l'ha visto? "I love Civica" è la pagina Facebook creata dai docenti per tenere viva l'attenzione sulla crisi del CFM |
Una volta tanto, il problema non sembra essere la mancanza di fondi. L'intoppo è ridicolo e - come spesso accade con gli intoppi ridicoli - apparentemente inestricabile: dopo che il "Jobs Act" ha cancellato i Co.co.pro. non si riesce a individuare una diversa forma contrattuale per i docenti, tutti musicisti e concertisti di valore.
Alla segreteria del CFM sono già arrivate oltre cento richieste di iscrizione; ma al momento non è possibile dare risposte certe, e le iscrizioni sono sospese.
Il corpo insegnante da quattro mesi si confronta con le istituzioni da cui dipende il CFM, ovvero l'assessorato comunale alla Cultura e la Fondazione del Regio, per trovare una via d'uscita all'impasse burocratica. Finora senza esito. Quindi i docenti si sono organizzati per cercarsi da soli una ipotesi contrattuale praticabile: hanno consultato esperti del settore, dirigenti dell'Ispettorato del Lavoro e dell'Unità Operativa di Vigilanza Ordinaria, che hanno individuato come soluzione ideale il "Co.co.co. certificato", ritenuto meno improprio e sfavorevole rispetto a "voucher" o altri escamotages del genere.
A questo punto i docenti hanno scritto all'assessorato per suggerire quel tipo di contratto, pregando al contempo la Fondazione del Regio - responsabile dell'organizzazione dei corsi - di darsi una mossa: il tradizionale periodo delle iscrizioni sta finendo, e gli aspiranti allievi non sanno neppure se e quando cominceranno le lezioni.
Dall'assessorato hanno promesso che risponderanno presto. Ma i docenti non ci sperano più: "Continuiamo a essere rimbalzati da un funzionario all'altro, tra Direzione Cultura e Teatro Regio, senza ricevere risposte precise, documentate e costruttive al nostro problema".
Il corpo insegnante da quattro mesi si confronta con le istituzioni da cui dipende il CFM, ovvero l'assessorato comunale alla Cultura e la Fondazione del Regio, per trovare una via d'uscita all'impasse burocratica. Finora senza esito. Quindi i docenti si sono organizzati per cercarsi da soli una ipotesi contrattuale praticabile: hanno consultato esperti del settore, dirigenti dell'Ispettorato del Lavoro e dell'Unità Operativa di Vigilanza Ordinaria, che hanno individuato come soluzione ideale il "Co.co.co. certificato", ritenuto meno improprio e sfavorevole rispetto a "voucher" o altri escamotages del genere.
A questo punto i docenti hanno scritto all'assessorato per suggerire quel tipo di contratto, pregando al contempo la Fondazione del Regio - responsabile dell'organizzazione dei corsi - di darsi una mossa: il tradizionale periodo delle iscrizioni sta finendo, e gli aspiranti allievi non sanno neppure se e quando cominceranno le lezioni.
Dall'assessorato hanno promesso che risponderanno presto. Ma i docenti non ci sperano più: "Continuiamo a essere rimbalzati da un funzionario all'altro, tra Direzione Cultura e Teatro Regio, senza ricevere risposte precise, documentate e costruttive al nostro problema".
Egregi Sindaco Piero Fassino, Assessore Maurizio Braccialarghe, Direttore Aldo Garbarini,
noi Insegnanti del Centro di Formazione Musicale di Torino ("Scuola Civica") ci vediamo nuovamente costretti a denunciare l'assenza di un piano, da parte delle istituzioni preposte (Direzione Cultura, Educazione e Gioventù e Fondazione Teatro Regio di Torino), atto a porre fine all'attuale fase di stallo contrattuale, causa del blocco delle attivita' dell'istituto , per la prima volta a quarant'anni dalla sua fondazione.
La confusione normativa in campo contrattuale , causata dal "Jobs Act", ha creato timore e carenza di iniziativa da parte degli enti locali nell'adottare provvedimenti che facessero fronte all'immediata emergenza.
L'individuazione di soluzioni tecniche appropriate e relativi studi di fattibilità dovrebbero rappresentare , di norma, un'urgenza specifica per gli amministratori della "res publica" e non certo l'oggetto della privata iniziativa degli insegnanti di una scuola, come finora avvenuto.
La situazione in corso sta provocando danni gravissimi, in termini di credibilità e funzionalità, a un ente didattico pubblico stimato dall'intera cittadinanza e da tutti gli operatori del mondo musicale e del tutto immune da criticità di natura finanziaria.
Le ipotesi di contratto, sottoposte alla nostra attenzione unicamente in forma colloquiale e frammentaria , risultano nebulose o , in alcuni casi, addirittura non proprie alla nostra fattispecie, come da noi appurato mediante approfondimenti con professionisti del settore e massimi dirigenti dell'Ispettorato del Lavoro.
Inoltre risulterebbe irricevibile una "esternalizzazione" a favore di improbabili società private o cooperative, del tutto estranee a storia, tradizione e finalità precipue del nostro istituto.
Nonostante tutto ciò, le nostre ricerche ed i pareri qualificati degli autorevoli esperti consultati, convergono in maniera decisa e inequivocabile sull'adozione del contratto "Co.co.co. Certificato", accreditato come la soluzione maggiormente praticabile nel nostro caso.
Quattrocentocinquanta famiglie e un'intera collettività seguono con apprensione il travaglio di una riconosciuta eccellenza , accompagnate dalla speranza che venga compresa, da parte di chi ricopre un ruolo di guida ai vertici delle istituzioni cittadine , l'importanza della presenza di tale presidio socio-culturale.
"Con la musica non si mangia", proclamava incauto una nota personalità pubblica italiana tempo fa; noi e molti altri invece
riteniamo che la cultura, pur se lontana dai fasti dei cerimoniali e alla portata di tutti, costituisca l'ultimo antidoto ad una società soggetta al rischio di un sempre maggiore imbarbarimento.
Pertanto noi Insegnanti riteniamo che il tempo degli incontri esplorativi e dei rinvii non debba più protrarsi e che solo una celere e risolutiva azione possa evitare ,in extremis, questo salto nel vuoto che incombe sul futuro di famiglie, allievi e insegnanti, da lunghi mesi ormai.
Fiduciosi nel vostro futuro operato,
gli Insegnanti del Centro di Formazione Musicale di Torino ("Scuola Civica").
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