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NONCURANZA E SUPPONENZA UCCIDONO CLUB TO CLUB

Tre consiglieri s'intrattengono mentre si prospetta la morte di Club to Club
Spero non siate sazi d'idiozia, perché c'è ancora la storia di come, astuti, ci prepariamo a fumarci Club to Club
Torniamo a stamattina, all'audizione in Commissione cultura. I quattro o cinque consiglieri-commissari presenti si sono lestamente ripresi dall'imbarazzo per il trattamento indecoroso riservato a Paratissima, e si trastullano con i loro giochini tecnologici mentre Sergio Ricciardone e Roberto Spallacci riferiscono dell'imminente quindicesima edizione di Club to Club. 

"Club to Club può finire quest'anno"

Così neppure fanno un plissé, i consiglieri-commissari, quando Ricciardone, alla fine, dice chiaro e tondo: "Quest'anno potrebbe essere l'ultimo di Club to Club". E spiega, Ricciardone, ciò che tutti sanno, tranne i consiglieri-commissari e gli assessori di questa infelice città. E cioé che
1) Club to Club è - con poche altre a Torino - una manifestazione davvero di risonanza internazionale; ha pubblico e riscontri sui media da tutto il mondo; e un cast stellare (Thom Yorke, quest'anno, è solo la ciliegina su una torta di cinquanta artisti di livello) che lo pongono alla pari dei più importanti festival del pianeta.
2) Club to Club è a una svolta. Spettacoli tutti sold out. Né ci sono spazi disponibili per accogliere altro pubblico. Oltretutto c'è stato un problemino con il Lingotto: Club to Club finisce in un padiglione più piccolo perché Gl Events quello grande lo ha affittato a una fiera sportiva o roba simile. Quindi, siamo al top degli incassi possibili.
4) Nel 2015 è stata più dura del solito trovare gli sponsor: quello tradizionalmente più forte, Alfa Romeo Mito, non c'è più (Detroit è lontana) e le aziende importanti hanno concentrato gli investimenti pubblicitari su Expo.
5) Il Comune, secondo le informazioni più recenti, contribuisce a Club to Club con 20 mila euro. Sì, 20 mila. Lo stesso Comune che butta quasi un milione (fra soldi propri e sponsor) nel velleitario Jazz Festival, e si fucila duecentomila euro per TOdays, il famoso festival rock internazionale ben presente in tutte le rassegne stampa fra Mondovì e Rivarolo.

Investimenti sballati ed eccellenze ignorate

Bastano due dati per capire di che cosa sto parlando.
1) Il 65 per cento del pubblico di Club to Club arriva da fuori Piemonte.
2) Il 63 per cento del pubblico del Jazz Festival è composto di residenti a Torino, e solo il 18 viene da fuori Piemonte.
Dov'è il vero "investimento sul turismo"?

Tanta fatica per chi?

Club to Club, con un budget totale di 800 mila euro (di cui soltanto il 13 per cento proviene da enti pubblici o fondazioni bancarie), se la  gioca alla pari con i massimi festival internazionali, ben più forniti. Ma ciò implica una struttura da mantenere, 15 ore di lavoro al giorno, scommesse al buio e sbattoni memorabili. Quest'anno, con il colpo di Thom Yorke, le spese sono cresciute: servono ancora 40 mila euro per un allestimento all'altezza. Li metteranno i soci di X-Plosiva di tasca loro.
Però anche basta. La stanchezza è tanta, e le prospettive sempre incerte. In mancanza di un'attenzione diversa dalle istituzioni, tanto vale smettere. "Almeno - dice Ricciardone - chiuderemo alla grande".

I soldi di Braccialarghe e quelli della Regione


La replica dell'assessore Braccialarghe è scontata. Dice che vorrebbe fare di più, ma mancano i soldi. E dove li va a prendere, poveretto lui? E' la stessa tiritera quando gli citi, chessò, View o Movement. Chissà come mai, gli altri due eventi torinesi che fanno notizia all'estero.
Come ingannare il tempo durante l'audizione su Club to Club
Le due paroline magiche sono nell'aria ("TOdays" e "Jazz Festival": per quelli i soldi li trova eccome), però i consiglieri-commissari sono troppo presi da Facebook per avanzare obiezioni. Il presidente Cassiani tenta di stanare Braccia, ma quello si divincola buttando lì un'oscura allusione al Festival delle Colline. Quasi si trattasse di scegliere tra sommersi e salvati. Insomma, è un dialogo tra sordi.
Qualcuno azzarda che forse la Regione dovrebbe contribuire. Non sanno, i distrattoni, che la Regione già dà ben più generosamente del Comune (tra i 40 e i 60 mila euro). Con tutto che la Regione, lo dice il nome stesso, debba provvedere a tutto il Piemonte, non solo a Torino.
Segue delirante dibattito se Torino sia o non sia Piemonte.
La minchiata dell'appello alla Regione merita però un post a parte.
Questo lo chiudo qui, perché anche il mio stomaco ha dei limiti.

Una precisazione dovuta

Mi limito a una precisazione: io non ce l'ho con Fassino, e men che meno con Braccialarghe, che umanamente mi è simpaticissimo. Ma è ormai chiaro che la loro idea di "politiche per la cultura" e di "politiche per il turismo" è vittima di serissimi errori di prospettiva e valutazione, e di una visione antiquata e distorta della contemporaneità. E poiché già mi immagino la sprezzante obiezione "ah, sì, pensi di saperne di più tu?", faccio che dargli la risposta: "Sì, a questo punto lo penso. Ne so di più io, e come me chiunque viva nel 2015".
Voi intanto, dal 4 all'8 novembre, godetevi Club to Club numero 15. Potrebbe essere l'ultimo.

Commenti

  1. Sono sempre gli stessi che hanno ammazzato il Traffic (per evocare, appunto, il bizzarro ToDays). Il Traffic era conosciuto in tutta Europa, gran parte del pubblico veniva da fuori Torino e Piemonte. Si poteva salvare, rattoppare, fare quello che si voleva be invece no, inventiamo ci festival di sana pianta. Chapeau :) Gi.Gi.

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    1. Scusate quanto costava il Traffic?

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Ho verificato: per l'ultima edizione (2014) il Comune ha dato 75 mila euro, altri 75 mila la Regione. Il solo Comune ha sperperato per TODAYS 200 mila euro. http://gabosutorino.blogspot.com/2014/07/traffic-2014-ultimo-atto.html

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    4. Il tema è mal posto :-) non è C2C chiude, ma dove si trasferisce il successo di C2C fuori Torino mentre sempre a Torino di ammazzano di pugnette con Festival Jazz e consimili

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